Per via della loro oggettiva gravità, dell’impatto tangibile che gli eventi estremi (ondate di calore, siccità prolungate, uragani), sempre più frequenti intensi ed estesi, hanno sui cittadini e della (relativa) comprensibilità del tema, i cambiamenti climatici hanno attirato l’attenzione dell’opinione pubblica, dei media e delle istituzioni, finendo con l’offuscare un’altra crisi planetaria in atto, quella sulla natura.
La crisi della biodiversità eguaglia, e forse supera, per gravità e urgenza, quella dei cambiamenti climatici. Sì, poiché non esiste un processo biologico o fisico di scala planetaria che stia attraversando un cambiamento più drammatico a causa delle attività umane come la perdita di biodiversità.
Uno studio di Caballos et al. del 2016 sostiene che siamo di fronte alla sesta estinzione delle specie (questa volta per cause antropiche), persino superiore a quella che ha segnato la fine dei dinosauri, 65 milioni di anni fa. Il Global Risk Report 2018 del World Economic Forum ha indicato, tra i principali rischi globali, la perdita di biodiversità.
Eppure, di perdita di biodiversità si parla poco e i decisori politici non assegnano a questo tema l’attenzione che merita. Tanto che, in occasione dell’ultima riunione dell’organo scientifico della Convenzione per la diversità biologica, è stata usata l’espressione “l’elefante nella stanza”, ossia una evidente verità ignorata.
Il tema della crisi della natura e della perdita dell’integrità biologica del pianeta è tornato prepotentemente alla ribalta internazionale con la pubblicazione, la scorsa settimana, del riassunto del nuovo rapporto dell’Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (IPBES) – la piattaforma intergovernativa di scienza e politica sulla biodiversità e i servizi ecosistemici – secondo cui la natura sta declinando a livello mondiale a ritmi senza precedenti nella storia umana e il tasso di estinzione delle specie sta accelerando, con probabili conseguenze sulle persone in tutto il mondo.
In un articolo su Micron, Lorenzo Ciccarese approfondisce i contenuti del rapporto di valutazione globale IPBES su Biodiversity and Ecosystem Services che è il più completo documento di valutazione mai elaborato a scala globale.
L’autore e’ Gerardo Ceballos..https://advances.sciencemag.org/content/1/5/e1400253