Si è svolta presso Arpa Toscana una giornata formativa sulla comunicazione nelle emergenze, tenuta da Sergio Vazzoler, consulente in comunicazione istituzionale, politica e ambientale. Disponibile la presentazione.
Proseguendo il percorso di approfondimento in corso (vedi link fondo pagina) per definire modalità condivise di gestione della comunicazione nelle situazioni di emergenza, il 16 ottobre si è tenuta una giornata formativa presso Arpa Toscana, alla quale ha partecipato, oltre al personale del settore Comunicazione e informazione dell’Agenzia, comunicatori di Arpa Lazio, Liguria e Piemonte e addetti della Sala Operativa della Protezione Civile della Città metropolitana di Firenze.
Relatore della giornata è stato Sergio Vazzoler, consulente in comunicazione istituzionale, politica e ambientale. Membro del Comitato Scientifico di FIMA (Federazione Italiana Media Ambientali) e socio professionista FERPI (Federazione Italiana Relazioni Pubbliche). Nel recente passato è intervenuto ad alcune iniziative Snpa (vedi link fondo pagina).
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- La comunicazione in caso di disastri naturali
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- Dal laboratorio di comunicazione delle emergenze ambientali verso le linee guida
- La comunicazione nelle emergenze (Autumn school AssoArpa 2017)
- Articoli pubblicati su AmbienteInforma su emergenze e comunicazione
Nella zona in cui risiedo, Montione (PI), troppo spesso vengono accesi fuochi senza il rispetto delle normative di legge. Purtroppo, verificandosi il fenomeno quasi sempre dopo le 19.30, la Polizia Municipale competente, quella di Cascina, non può essere contattata, cessando il servizio alle 19.15, e quella di Pisa non interviene, poiché i fatti si verificano fuori della giurisdizione ad essa assegnata. Ho provato a chiedere un sopralluogo dei Vigili del Fuoco, ma questi rispondono che gli eventi in questione non rientrano tra le casistiche che prevedono un loro intervento. Anche i Carabinieri, spesso contattati, si mostrano spesso reticenti ad intervenire e temo che dopo le mie chiamate non abbiano mai davvero effettuato un sopralluogo. Così il fenomeno si ripete con la stessa frequenza, impunito. E’ mai possibile che non possa esser garantito ad un cittadino un intervento risolutivo delle forze dell’ordine in casi del genere? Perché devo esser costretto a chiudere le finestre di casa o togliere la biancheria stesa all’aria aperta a causa di un comportamento negligente che viene lasciato indisturbato e di fatto permesso?