Il nuovo rapporto speciale Ipcc evidenzia l’importanza di contenere l’incremento della temperatura del pianeta a 1,5 °C, mostrando i forti rischi a cui andremmo incontro se l’aumento fosse anche solo di mezzo grado in più. Per questo sono necessarie scelte immediate e cambiamenti molto significativi a livello globale. L’articolo di Eleonora Cogo e Mauro Buonocore (Fondazione Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici, Cmcc) in Ecoscienza 5/2018.
Il rapporto speciale sul riscaldamento globale a 1,5 °C, l’ultimo risultato dell’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change), rappresenta un lavoro significativo che in due anni ha coinvolto non solo i 91 autori e revisori che hanno elaborato direttamente i contenuti, ma anche l’intera comunità scientifica che si è mobilitata per produrre nuova letteratura su un tema che non era ancora stato approfondito in maniera diffusa.
Per la preparazione della prima versione del rapporto sono stati considerati oltre 3000 articoli scientifici, 2000 dei quali pubblicati in seguito all’uscita del precedente rapporto (AR5), per poi arrivare alla stesura della seconda versione del rapporto in cui le citazioni di articoli scientifici superano i 6000 articoli scientifici. Numeri, questi, che raccontano bene l’enorme lavoro condotto dalla comunità scientifica per colmare le lacune di conoscenza sul riscaldamento del pianeta tra 1,5 °C e 2 °C.
È infatti dal recente Accordo di Parigi, firmato dalla pressoché totalità dei paesi del mondo nel dicembre 2015, che si è iniziato a guardare con concretezza al nuovo obiettivo poiché il trattato siglato nella capitale francese sanciva l’impegno a contenere l’aumento della temperatura media del pianeta ben al di sotto dei 2 °C e di compiere tutti gli sforzi necessari per limitare l’innalzamento a 1,5 °C. L’impegno della comunità scientifica, la novità di un obiettivo ambizioso, il richiamo dell’Accordo di Parigi sono certamente tra i motivi che hanno sollevato intorno al rapporto dell’Ipcc molta attenzione anche al di fuori del circolo degli specialisti e delle persone che ogni giorno si confrontano con i temi relativi ai cambiamenti climatici… Leggi l’articolo completo in Ecoscienza 5/2018.
Nello stesso numero:
Un grado e mezzo e poi basta, Vittorio Marletto – Arpae Emilia-Romagna
Clima, sviluppo sostenibile e capitale naturale, Aldo Ravazzi Douvan, Cecilia Camporeale -Sogesid, gruppo di economia ambientale presso il ministero dell’Ambiente
Altre risorse
– Cop24, al via il 2 dicembre in Polonia la Conferenza Onu sul clima
– Non c’è più tempo, Pietro Greco, rivista Micron
– La lotta ai cambiamenti climatici tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite
– Un clima di giustizia, documento della rete dei Centri per l’etica ambientale in occasione della Cop24