EMISSIONI E QUALITA’ DELL’ARIA NELLE AREE PORTUALI
La valutazione delle emissioni di inquinanti atmosferici nelle aree portuali e le strategie di minimizzazione dell’impatto: esperienze nazionali e regionali
Carlo Trozzi – Esperto UNECE
Molte città in Europa ed anche in Italia hanno grandi difficoltà nel rispetto dei limiti imposti dalla legislazione dell’Unione Europea sulla qualità dell’aria a riguardo della media annuale delle concentrazioni di NO2. Inoltre sono presenti in Europa, ed in Italia in particolare molti porti, spesso con presenza di terminal crociere, che sono completamente integrati nelle città.
Con la progressiva riduzione delle emissioni dai grandi impianti di combustione e della futura riduzione delle emissioni dal traffico su strada le emissioni da altre sorgenti ed in particolare dalle sorgenti mobili non stradali assumono sempre più importanza e tra queste in particolare le navi in sosta nei porti.
Una dettagliata metodologia per la stima delle emissioni di inquinanti dell’aria dalla movimentazione e sosta delle navi in porto, è stata sviluppata nel corso degli ultimi anni nell’ambito delle attività della Task Force sugli inventari delle emissioni della Convenzione sull’inquinamento atmosferico transfrontaliero a grande distanza1.
La metodologia è stata applicata ad alcuni porti nazionali originariamente in collaborazione con l’ENEA ed il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e poi con la Regione Liguria valutando altresì le strategie di riduzione delle emissioni ed i relativi costi. Nel caso della Regione Liguria si sono anche valutate le emissioni dovute ad altre attività portuali (depositi materiali polverulenti, traffico a terra, movimentazione prodotti petroliferi, riparazioni navali).
Studio sperimentale per l’analisi dei fumi dei traghetti
Carlo Emanuele Pepe / Marco Barbieri – ARPA Liguria
Nel corso dell’anno 2013, la Capitaneria di Porto di Genova ha chiesto supporto ad ARPAL per la progettazione e la realizzazione di un’attivitaà sperimentale di monitoraggio dei prodotti di combustione originati dai propulsori delle unitaà navali Ro/Ro di linea delle principali compagnie di navigazione italiane in servizio a Genova. ARPAL ha conseguentemente proposto il monitoraggio delle emissioni gassose e polverulente a bordo nave sia in fase di manovra nello specchio acqueo portuale, sia in fase di navigazione.
La Capitaneria di Porto, su indicazione di ARPAL, ha preventivamente richiesto alle Società armatrici Grandi Navi Veloci S.p.A., Moby S.p.A. e Tirrenia – Compagnia Italiana di Navigazione S.p.A. di dotare almeno un fumaiolo di idoneo bocchello di prelievo delle emissioni gassose. Le Società armatrici hanno risposto favorevolmente alla richiesta, predisponendo le unità navali GNV La Superba, Moby Otta, Tirrenia Nuraghesdotate, ciascuna, di quattro motori di propulsione diesel a quattro tempi MSD (medium speed diesel).
Considerato che, in navigazione in mare aperto vengono normalmente utilizzati due propulsori su quattro, nel corso dell’anno 2015 e sempre su invito di Capitaneria ed ARPAL, le citate unità navali sono state dotate di un secondo bocchello di prelievo, al fine di permettere il simultaneo monitoraggio dei prodotti di combustione nella tipica condizione di navigazione.
L’attività di campionamento dell’emissione gassosa è stata finalizzata a determinare:
- le concentrazioni di ossidi di Azoto, biossido di Zolfo, ossidi di Carbonio, idrocarburi incombusti;
- la concentrazione in massa di materiale polverulento;
- la determinazione qualitativa dei metalli presenti nel materiale polverulento;
- la morfologia del materiale polverulento.Tutte le attività di campionamento a bordo e di valutazione dei risultati a terra con i diversi soggetti coinvolti (Compagnie, Organismi di Certificazione, Costruttori Motori, ecc.) si sono svolte con la fattiva partecipazione della Capitaneria di Porto di Genova.Nella relazione vengono sinteticamente presentati le leggi e le normative che regolano il settore, la predisposizione delle attività e delle problematiche tecniche affrontate a bordo delle m/navi, i risultati conseguiti, il futuro delle attività in corso e in programmazione, il coinvolgimento delle Agenzie costiere dell’SNPA.
Monitoraggio della qualità dell’aria nell’area portuale di Livorno
Bianca Patrizia Andreini – ARPA Toscana
La città di Livorno è sempre stato oggetto di indagini e approfondimenti dal punto di vista della qualità dell’aria. In previsione del profondo riassetto della infrastruttura portuale previsto dal nuovo Piano Regolatore, ARPAT, nell’ambito di una convenzione con l’Autorità di Sistema Portuale del mar Tirreno settentrionale, ha di recente effettuato il rilevamento delle concentrazioni in aria ambiente di alcuni inquinanti previsti dal D.Lgs. 155/10 (biossido di azoto, biossido di zolfo, monossido di carbonio, ozono, benzene, PM10 e PM2,5) mediante campagne di misura con postazione mobile collocata in due siti, uno in un’area del porto dedicata alla movimentazione, imbarco e sbarco dei containers e l’altro in un’area dedicata a traghetti e navi da crociera, non lontana dalle aree destinate all’ormeggio di naviglio da diporto e prospiciente l’area urbana della città.
I livelli di qualità dell’aria non sono risultati difformi da quelli monitorati presso le stazioni di qualità dell’aria della rete regionale presenti nella zona erispettano i limiti della normativa per tutti gli inquinanti monitorati, con un netto miglioramento negli ultimi 10 anni.
Nell’intervento si è presentata inoltre un’analisi di dettaglio dei livelli di picco nell’ora di alcuni inquinanti primari in relazione alle caratteristiche dei venti prevalenti.
Attività di previsione e valutazione della qualità dell’aria nel porto di Civitavecchia
Antonio Amoroso – ARPA Lazio
ARPA Lazio dal 2000 monitora la qualità dell’aria nel territorio di Civitavecchia e nel 2016 si è consolidato l’accordo con l’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro-settentrionale per il monitoraggio ambientale nelle zone portuali di Civitavecchia, Gaeta e Fiumicino.
Inoltre, nel 2016 ARPA Lazio ha acquisito ulteriori 11 centraline di monitoraggio della qualità dell’aria nel territorio che sono state inserite nella rete regionale e modellistica (Near-real time e previsionale).
Il territorio di Civitavecchia oltre alla Città (53000 abitanti circa) ha un porto con scalo passeggeri intorno a 4 milioni l’anno di persone, e un indotto di merci intorno a 11 milioni di tonnellate per anno ed è leader per gli scali di Navi da Crociera, inoltre adiacente al porto è situato il terzo polo energetico d’Italia, con una centrale a carbone (Torrevaldaliga Nord) e una a Turbo gas (Torrevaldaliga Sud) oltre che una Autostrada (Roma – Tarquinia) e la statale SS1 Aurelia.
Nel comprensorio le attività per lo studio della qualità dell’aria svolte da ARPA Lazio sono:
- Valutazioni degli inquinanti normati mediante le suddette centraline
- Gestione la catena modellistica Regionale e del comprensorio di Civitavecchia (con risoluzionea 1 Km)
- Impatto ambientale sulla costruzione di una nuova darsena portuale, con monitoraggiatmosferici (pre-opera, in corso di opera e post-opera)
- Studio sui microinquinanti e metalli non normati con campagne di monitoraggio stagionali. Le suddette attività saranno descritte durante l’intervento.
Studio modellistico su inquinamento atmosferico e effetti del traffico navale anche a grande distanza sulle coste
Fulvio Stel – ARPA FVG
Il porto rappresenta l’interfaccia tra almeno quattro ambienti (marino, terrestre, atmosferico e urbano) e in uno spazio relativamente ristretto raccoglie una grande varietà di processi, naturali e antropici, che interagiscono tra di loro dando origine a comportamenti difficili da comprendere e governare.
La modellistica ambientale, con il suo tentativo di riprodurre il comportamento dei processi, può essere un utile strumento di pianificazione della realtà e gestione della complessità.
Questo approccio è stato sperimentato sul Porto di Trieste per una prima valutazione degli impatti delle emissioni portuali in termini di macroinquinanti (e.g., materiale particolato e ozono) e per una valutazione delle possibili misure di mitigazione.
Analoghe valutazioni possono essere fatte per quanto riguarda gli impatti delle molestie olfattive ascrivibili a particolari tipo di merci (e.g., idrocarburi grezzi). Un ultimo esempio è quello degli effetti dei trasporti a lungo raggio di microinquinanti (e.g., metalli aerodispersi) ascrivibili alle emissioni navali.