ESEMPI NAZIONALI DI BUONE PRATICHE E STRATEGIE
Certificazioni ambientali: esempi di buone pratiche nei porti Italiani – Mauro Bedetti – RINA
“Parlando di gestione sostenibile dei porti non si può non parlare delle certificazioni volontarie di Organizzazioni e Comunità; i sistemi di gestione ambientale ed i molti servizi correlati (monitoraggio gas serra, gestione del ricilaggio delle navi, etc…) permettono di introdurre nelle organizzazioni che li adottano, delle prassi ambientalmente virtuose; il percorso di certificazione garantisce la verifica periodica ed indipendente delle prestazioni ambientali e del funzionamento del sistema di gestione. Verrà presentata una panoramica sulle certificazioni volontarie applicabili alle Organizzazioni (ISO 14001, EMAS, ISO 30000, ISO 20121, inventari gas serra, ETV per le tecnologie ambientalmente innovative) ed in particolare nei porti italiani, andando poi a presentare delle statistiche e dei casi di aziende portuali certificate.”
Adempimenti ambientali e buone pratiche per una gestione sostenibile delle attività portuali
Francesca Giaime e Marco Faticanti – ISPRA
La recente normativa sul riordino del sistema portuale ha introdotto importanti elementi innovativi nella governance della portualità nazionale. Una nuova fase di pianificazione, con la redazione dei Piani Regolatori di Sistema Portuale (PRdSP), improntata alla sostenibilità ambientale attraverso il processo di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e il Documento di pianificazione Energetico ed Ambientale del Sistema Portuale (DEASP) rappresentano le novità più interessanti sotto il profilo ambientale.
Il nuovo PRdSP, come evidenziato nelle “Linee guida per la redazione dei Piani Regolatori di Sistema Portuale” (MIT, marzo 2017), deve “assicurare l’equilibrio tra le esigenze legate allo sviluppo e quelle legate alla salvaguardia ambientale” e deve pertanto essere assoggettato al processo di VAS, al fine di introdurre i principi della sostenibilità ambientale sin dalle prime fasi della pianificazione.
Il DEASP, come illustrato nelle “Linee guida per la redazione dei Documenti di pianificazione Energetico Ambientale dei Sistemi Portuali” (MATTM, dicembre 2018), prevede una serie di contenuti (obiettivi e priorità, interventi e misure, crono programma, analisi costi/benefici, ecc.) e la creazione di un inventario delle emissioni di gas climalteranti che dovrà necessariamente tener conto delle fonti di emissione all’interno dell’area portuale.
Innovazione tecnologica e gestione dei sedimenti di dragaggio: l’esperienza del Sistema portuale dell’Adriatico Centrale
Pierluigi Penna CNR- IRBIM e Laura Rotoloni – AdSP MAC
Le esigenze di dragaggio nei porti scaturiscono dalla necessità di garantire le quote dei fondali previste nei diversi Piani Regolatori Portuali vigenti, nonché dall’approfondimento, o l’escavazione di zone nel corso della realizzazione delle opere previste e programmate negli stessi Piani.
Negli anni abbiamo assistito ad una evoluzione normativa che ha introdotto campagne di indagini ambientali da fare prima durante e dopo l’esecuzione dei dragaggi, volte al continuo controllo delle aree coinvolte e delle operazioni previste, a testimonianza di una sempre crescente attenzione verso la salvaguardia ambientale.
In questo scenario l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Centrale, con il supporto della Regione Marche e di organi scientifici altamente competenti come Arpam, Ispra e Cnr-Ismar (oggi Irbim), nonché delle Capitanerie di Porto, si è posta l’obiettivo di adottare una gestione ambientale proattiva, attraverso metodologie, attrezzature e strumentazioni tecnologicamente innovative che consentano il controllo in tempo reale e da remoto delle attività, ciò al fine di percepire anticipatamente eventuali problemi, tendenze o possibili modificazioni riguardo ai lavori autorizzati ed avviare nonché pianificare conseguenti azioni opportune insieme agli attori coinvolti.
Decreto Interdirettoriale n. 408 del 17 dicembre 2018 – Linee guida per la redazione dei documenti di pianificazione energetico ambientale dei sistemi portuali
Aurelio Caligiore Contrammiraglio (Cp), capo del Reparto Ambientale Marino.
La presentazione in questione intende effettuare una ricognizione di carattere generale sulle recenti linee guida, pubblicate appena un mese fa, elaborate dalla Direzione Generale per il clima e l’energia del Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, d’intesa con la DG per la vigilanza sulle Autorita’ portuali, le Infrastrutture portuali ed il Trasporto marittimo del MIT.
Si tratta di uno strumento, di taglio snello e operativo, previsto dalla normativa vigente, propedeutico alla redazione dei documenti energetico ambientali dei sistemi portuali (DEASP) e grazie al quale i sorgitori nazionali dispongono ora di un riferimento importante per migliorare la sostenibilità ambientale in un settore strategico per il Paese attraverso l’abbattimento delle emissioni nocive, CO2 su tutte.
La portata innovativa delle Linee Guida, la cui applicazione è all’anno zero, è valorizzata dalla sua dinamicità, poiché il contenuto potrà essere vagliato ed eventualmente aggiornato ogni tre anni, al fine di garantirne la coerenza con l’evoluzione tecnologica e normativa.