Roma, 11 dicembre 2019 ore: 8.45-13.30 – Auditorium Antonianum – Viale Manzoni, 1
Il Convegno “Acqua, salute, sfide ambientali e nuovi modelli di prevenzione” è un’iniziativa promossa congiuntamente dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) nell’ambito delle attività del comune Protocollo d’Intesa ed inaugura una serie di eventi propedeutici alla Conferenza Nazionale Ambiente e Salute ISS-SNPA che si terrà alla fine del 2020.
Il Convegno affronta il tema acqua e salute alla luce delle nuove sfide ambientali e climatiche ed è finalizzato a promuovere e facilitare la strutturazione di modelli integrati stabili tra operatori sanitari, SNPA e gestori dei servizi idrici per la prevenzione e gestione dei rischi a potenziale impatto sulla salute umana. A tale scopo, un focus sarà dedicato ai Piani di Sicurezza dell’Acqua (Water Safety Plans), come nuovo modello di successo di prevenzione integrata nelle filiere idropotabili, nonché alle esperienze territoriali svolte con la collaborazione di SNPA e alle prospettive applicative del modello, centrato su un’analisi di rischio olistica e sito-specifica, in altri ambiti sensibili per la protezione ambientale e la prevenzione sanitaria come le acque di balneazione e il riuso dell’acqua.
Il confronto multi-istituzionale e multi-disciplinare promosso nel Convegno è anche finalizzato a contribuire allo sviluppo di proposte d’indirizzo e requisiti minimi dei Piani per facilitare una stabile programmazione della loro applicazione nazionale, da realizzarsi entro il 2025, per assicurare una tutela sostenibile e resiliente della risorsa idrica e l’accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari secondo l’Agenda 2030.
Per la tutela della risorsa idrica, si deve da subito vietare lo spargimento di fanghi di depurazione,sia civili che industriali in agricoltura. Vietare da subito la costruzione di concimi misto organici,che la parte organica contenente in essi, proviene sempre da fanghi di depurazione essiccati contenenti metalli pesanti,tensioattivi,diossine ed altro, che a lungo andare per l’effetto accumulo nel terreno danneggiano le colture stesse.
Poi altro effetto negativo consiste nell’inquinamento delle falde acquifere con risultati negativi (sanitari)per tutta la collettività.
Quando farete un convegno con l’Istituto Superiore di Sanità in merito all’inquinamento acustico ?