Come spesso accade a cavallo del nuovo anno, i mesi di dicembre e gennaio sono uno dei periodi più critici per le concentrazioni di polveri sottili (PM10) nelle aree pianeggianti del nostro Paese, a causa delle persistenti condizioni meteo di alta pressione, che favoriscono il ristagno degli inquinanti.
E’ quello che sta accadendo dall’inizio di questo 2020 in molte delle regioni della Pianura Padana, in diverse altre aree del centro Italia, e anche in alcune zone campane.
Nei siti delle Agenzie ambientali che fanno parte del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA), sono pubblicati quotidianamente tutti gli aggiornamenti forniti dal sistema di monitoraggio diffuso su tutto il territorio nazionale. Sono i dati ufficiali sulla cui base le amministrazioni locali assumono i provvedimenti di limitazione del traffico e/o dei riscaldamenti, che sono le due principali fonti emissive del PM10 nelle aree urbane.
Nel sito del Sistema è disponibile una pagina dalle quale si può accedere alle informazioni sulle emissioni e sulla qualità dell’aria di Ispra e di tutte le Arpa/Appa.
Vediamo ora una rapida panoramica della situazione di questi giorni nelle aree più critiche.
Dopo oltre dieci giorni consecutivi di superamento dei valori limite di particolato nell’aria, la mattina dell’8 gennaio nel comune di Torino e in altri della cintura è scattato il rosso per il semaforo antismog. Un livello di allerta che prevede, come prima fase, il divieto di transito per tutti i veicoli diesel con motorizzazione fino alla categoria Euro 5 (immatricolati prima del 2013) e per quelli a benzina fino agli Euro 1. (Report giornaliero sul PM10 – FAQ sul PM10)
Il 2020 si è aperto in Lombardia con condizioni meteorologiche in gran parte sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti, con altra pressione, assenza di precipitazioni, frequenti inversioni termiche anche diurne e, generalmente, vento debole. Il primo giorno dell’anno, queste condizioni hanno determinato – anche a causa del contributo di botti e fuochi d’artificio – concentrazioni medie giornaliere di PM10 fino a 180 mg/m3 (triplicando in alcuni casi i valori del giorno precedente). In seguito, superamenti diffusi della concentrazione di 50 mg/m3, peraltro analoghi a quelli misurati in questa stagione nelle scorse annate, sono stati rilevati anche per più giorni consecutivi in diverse zone lombarde, compresa quella milanese. Le previsioni meteo per i prossimi giorni evidenziano condizioni di stabilità atmosferica, favorevole o neutra rispetto all’accumulo degli inquinanti. Pertanto, con la piena ripresa delle attività antropiche è probabile che le concentrazioni di PM10 possano ancora superare i 50 mg/m3 almeno in una parte delle stazioni della rete di rilevamento.
Dalla scorsa settimana i livelli di PM10 hanno superato diffusamente il limite giornaliero (50 μg/m3), determinando fenomeni di accumulo e persistenza di masse d’aria inquinate nell’area della Pianura Veneta. L’ultimo bollettino di criticità, emanato il 6 gennaio ha decretato il raggiungimento o la conferma del livello di allerta 1 “arancione”, ovvero 4 giorni consecutivi del valore limite giornaliero, negli agglomerati di Venezia, Treviso, Padova e Vicenza e nelle zone afferenti ai comuni di Rovigo, Este, Cittadella, Legnago e San Bonifacio. Si evidenzia, inoltre, che nella giornata di ieri, 7 gennaio, le concentrazioni si sono mantenute al di sopra del limite giornaliero in tutti i capoluoghi della pianura: 144 μg/m3 a VE-Parco Bissuola (8 giorni consecutivi di sforamento), 98 μg/m3 a PD-Mandria (9 giorni consecutivi di sforamento), 94 μg/m3 a VI-Q.Italia (9 giorni consecutivi di sforamento), 126 μg/m3 a TV-Via Lancieri (8 giorni consecutivi di sforamento), 85 µg/m3 a VR-Giarol (1 giorno di superamento), 54 µg/m3 a RO-Centro (10 giorni consecutivi di sforamento). In queste condizioni nel bollettino di domani è probabile il mantenimento del livello di allerta 1 in tutte le zone e il raggiungimento del livello di allerta 2 “rosso” in alcune aree. (previsioni)
Anche in Friuli Venezia Giulia si registrano superamenti del limite di legge per il PM10 ed anche le previsioni per i prossimi giorni non promettono miglioramenti significativi. I comuni del Pordenonese hanno attivato i piani di azione sulla qualità dell’aria in funzione delle previsioni di QA prodotte da Arpa FVG.
In Emilia-Romagna, dagli ultimi giorni di dicembre si è verificato un progressivo aumento delle concentrazioni di PM10, che ha interessato gradualmente tutto il territorio regionale, in particolare dall’1 al 4 gennaio 2020. L’allerta smog (con misure emergenziali attive nelle province di Modena, Ferrara e Ravenna) è rientrata il 7 gennaio in seguito a una temporanea riduzione dei valori delle polveri.
In Toscana dall’inizio del 2020 si sono registrati quasi 100 superamenti del limite di legge nelle principali aree pianeggianti della regione, con punte anche superiori del doppio dei 50 microgrammi/metrocubo. E’ scattato in 5 zone su 7 l’indice di criticità della qualità dell’aria che comporta l’attivazione di provvedimenti da parte delle amministrazioni locali.
Numerosi centraline anche nel Lazio hanno registrato superamenti per il PM10, disponibile il quadro completo dall’inizio dell’anno.
Superamenti rilevati anche in Campania con alcune punte elevate nella pianura fra Napoli e Caserta.