gioco dell'oca degli obiettivi 2030

In Arpa Lombardia nuovo team per lo sviluppo sostenibile

Istituita all’interno della direzione tecnico scientifica, nasce in Arpa Lombardia la nuova Unità organizzativa “Tematiche emergenti”. Si tratta di una delle azioni conseguenti all’adesione dell’Agenzia al Protocollo lombardo per lo sviluppo sostenibile, presentato lo scorso settembre a Milano da Regione Lombardia.

Un accordo sottoscritto da Arpa assieme agli altri enti regionali e alle principali rappresentanze lombarde – del mondo associativo, dell’industria, delle imprese, dei sindacati – che si sono impegnati a contribuire alla costruzione di una Strategia Regionale di Sviluppo sostenibile, in affiancamento a quella di respiro nazionale, per la realizzazione degli obiettivi fissati dall’Agenda ONU 2030, siglata nel settembre 2015 dai governi di 193 Paesi membri.

Anche l’ambiente nei temi dell’Agenda 2030

Fra i 17 obiettivi previsti dall’accordo internazionale, ve ne sono alcuni particolarmente inerenti all’ambiente e, perciò, aderenti alle attività dell’Agenzia. La nuova struttura Tematiche emergenti, mettendo a frutto conoscenze e competenze sviluppate nel corso degli anni in maniera trasversale, dovrà quindi occuparsi di temi quali l’economia circolare, la lotta ai cambiamenti climatici, l’utilizzo sostenibile dell’energia, l’interdipendenza tra ambiente e salute. 

Le prime fra le iniziative in programma per il 2020 saranno l’eliminazione del packaging in plastica dai distributori di bevande – inizialmente nella sede centrale – e l’attivazione dello smart working, che ha il duplice vantaggio di ottimizzare le risorse lavorative in un’ottica di welfare e di contribuire alla riduzione dei gas serra. Per quanto piccole, in termini di impatto generale, tutte queste azioni sono finalizzate a promuovere l’attenzione verso l’ambiente e la lotta ai cambiamenti climatici.

I compiti della nuova struttura

Inoltre, in funzione della propria collocazione all’interno della Direzione tecnico-scientifica, la UO Tematiche emergenti avrà il compito di individuare modalità di coinvolgimento attivo di colleghi esperti nelle varie tematiche ambientali, che operano nelle diverse strutture centrali e nei 12 dipartimenti provinciali. In questo modo si potranno mettere a punto strategie di collaborazione finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, a cui Arpa si è impegnata a contribuire.

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2 pensieri su “In Arpa Lombardia nuovo team per lo sviluppo sostenibile

  1. Perchè non sappiamo sconfiggere lo smog?
    I piani per ridurre lo smog in Lombardia ci sono ,ma non vengono attuati.Oggi è partita una petizione per attuarli chiamando l’Europa che deve rivedere il nostro Pniec troppo fossile oggi 80% e domani 70% come dire cancro accomodati.
    1. […] Frase rimossa perchè in contrasto con la nostra policy sui commenti
    2.Anche la crisi climatica è una crisi sanitaria. Le stesse emissioni che causano il riscaldamento globale sono anche in gran parte responsabili dell’inquinamento dell’aria che respiriamo, causando malattie cardiache, ictus, cancro ai polmoni e infezioni e colpendo ogni organo del nostro corpo. L’inquinamento atmosferico è il nuovo tabacco, causando tanti decessi quanto le sigarette . E sebbene ci minacci tutti, i bambini, gli anziani, le donne in gravidanza e gli adulti con sistema immunitario indebolito sono i più a rischio.
    3.È ormai risaputo che fumare tabacco danneggia gravemente te e le persone che ti circondano ma i giovani se non fumano non si sentono veri uomini o donne.E lo stesso vale per le droghe.. Ecco perché le campagne pubblicitarie e di lobby dell’industria del tabacco sono state rigorosamente regolate in tutto il mondo. A livello globale, abbiamo preso provvedimenti per salvaguardare le politiche sanitarie esistenti e per costringere queste aziende a dire la verità: che il loro prodotto uccide.
    4.Eppure, la nostra reazione è molto diversa quando apprendiamo che l’inquinamento atmosferico e i cambiamenti climatici causati dai combustibili fossili sono altrettanto mortali. Dove sono le politiche per impedire all’industria dei combustibili fossili di fare pressioni sui governi o per porre fine ai 370 miliardi di dollari in sussidi generati ogni anno dalle compagnie del carbone, del petrolio e del gas? Perché stiamo ancora pagando un prodotto che ci sta uccidendo?In Italia diamo 19 miliardi di incentivi fossili ed i politici gioiscono a non levarli.
    5.Come per la forte risposta del mondo al tabacco, la fine dell’uso dannoso di combustibili fossili richiederà un aumento degli attuali interventi politici e degli sforzi di mobilitazione sociale. Fortunatamente, alcune organizzazioni finanziarie multilaterali hanno già riconosciuto l’opportunità che tale cambiamento rappresenta. Proprio di recente, la Banca europea per gli investimenti ha annunciato che avrebbe messo fine a tutti i suoi finanziamenti per progetti di combustibili fossili senza sosta e avrebbe utilizzato la sua posizione per incanalare il capitale pubblico e privato verso le energie rinnovabili.
    6.La scelta tra l’eliminazione graduale dei combustibili fossili e il proseguimento del percorso attuale è in bianco e nero: è una questione di vita o di morte. O decideremo di prevenire sette milioni di morti premature all’anno ripulendo la nostra aria e fornendo alle persone fonti di energia pulita, altrimenti non lo faremo. O decideremo di prevenire quattro milioni di casi di asma infantile all’anno dai fumi del traffico, oppure non lo faremo. In ogni caso, la salute a vita di un bambino nato oggi sarà profondamente influenzata dalle decisioni che prendiamo sul cambiamento climatico ora e negli anni a venire. Ecco perché l’Organizzazione mondiale della sanità ha fatto del cambiamento climatico una priorità istituzionale fondamentale 7.I cambiamenti climatici dovrebbero essere una priorità per tutte le imprese, i governi e anche le organizzazioni multilaterali. Mantenere la questione in cima all’ordine del giorno fornisce la motivazione necessaria per fare scelte difficili. Agendo ora per ridurre le emissioni di anidride carbonica e limitare il riscaldamento globale a non più di 1,5 ° C rispetto al livello preindustriale, non solo garantiremmo che il nostro pianeta rimanga ospitale per le generazioni future; potremmo anche salvare almeno un milione di vite all’anno, secondo le stime dell’OMS.
    8.Inoltre, in paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito, l’eliminazione dell’inquinamento atmosferico risparmierebbe all’economia il 4% del PIL all’anno in costi di assistenza sanitaria evitati. In Cina e in India, ridurre le emissioni in misura sufficiente da limitare il riscaldamento globale a 1,5 ° C si riporterebbe più che da solo quando si tiene conto dei benefici per la salute associati. Allo stesso modo, trasformare i nostri sistemi alimentari e di trasporto salverebbe ancora più vite, fornendo diete più sane e incoraggiando più attività fisica, il tutto purificando l’aria e stabilizzando il clima.
    9.Il diritto umano a una vita sana e un futuro sostenibile viene sempre più applicato attraverso sistemi giuridici e i funzionari che non rispettano questi diritti vengono ritenuti responsabili. In Francia, ad esempio, un tribunale ha riscontrato che il governo non era riuscito a fare abbastanza per limitare l’inquinamento atmosferico intorno a Parigi e, in Indonesia, i residenti di Jakarta hanno intrapreso azioni legali contro il governo a causa dell’inquinamento atmosferico.
    10.Alla Assemblea generale delle Nazioni di quest’anno, molti governi hanno risposto alla dell’OMS chiamata di raggiungere “la qualità dell’aria che è sicuro per i cittadini, e ai cambiamenti climatici align e le politiche di inquinamento atmosferico entro il 2030.” Questo rappresenta un primo passo incoraggiante. Ora, molti dei paesi con il più pesante onere sanitario dovuto all’inquinamento atmosferico devono eliminare gradualmente le loro fonti energetiche a più alto inquinamento.
    11.All’OMS si continuerà a spingere per agire su questi temi, collaborando con altri che stanno facendo lo stesso. Il 7 dicembre, durante la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP25) a Madrid, l’OMS e la Global Climate and Health Alliance organizzeranno un vertice di un giorno su clima e salute, che consentirà a rappresentanti della società civile, del settore sanitario e di tutte le altre parti interessate accendere i riflettori su questo problema critico.
    12.Come l’inquinamento che lo provoca, il cambiamento climatico non osserva i confini nazionali; non salva i suoi effetti solo per coloro che inquinano. Al contrario, la disuguaglianza è una caratteristica chiave della crisi climatica: i meno responsabili del problema – i bambini, le comunità svantaggiate e il Sud del mondo – devono sostenere una quota sproporzionata dell’onere sanitario.
    13.Il nuovo sondaggio globale dell’OMS, che sarà lanciato alla COP25, mostra che molti paesi sono altamente esposti, vulnerabili e non supportati nell’affrontare i rischi per la salute derivanti dai cambiamenti climatici e dall’inquinamento atmosferico. È chiaro che abbiamo bisogno di una risposta internazionale e giusta a questa crescente tensione per la salute pubblica. Gli sforzi futuri devono riflettere i costi reali della nostra economia basata sui combustibili fossili e aiutare le persone più colpite.
    14.Per raggiungere questo obiettivo, avremo bisogno di tutti i firmatari dell’accordo sul clima di Parigi per rafforzare i loro piani nazionali per il clima entro il 2020. Inoltre, dobbiamo stabilire meccanismi nuovi e solidi per proteggere le persone più vulnerabili e aiutare le comunità ad adattarsi alle realtà dei cambiamenti climatici. La salute deve essere al centro dei nostri impegni di Parigi. L’inquinamento che sta soffocando la nostra aria e riscaldando il nostro pianeta si sta accumulando da generazioni. Non possiamo permetterci di impiegare così tanto tempo per risolvere il problema.

  2. COSA FARE?.Il Piano energia clima dovrebbe raccordarsi con il MEF perche’ non contiene le basi economiche per lo sviluppo del PIl Italia.Semplifico al massimo:
    -400 miliardi in piu’ annuo di PIL industriale di cui:
    -filiera energia pulita e chimica verde 150 miliardi
    -filiera mare e agricoltura: 100 miliardi
    -filiera Additive manufacturing 5.0: 150 miliardi
    -meno import 100 miliardi annui di fossile
    -PIL rilanciato a 3500 miliardi
    -debito sovrano 2400 miliardi
    -rapporto debito /Pil=68 punti oggi supera 135 e fa inalberare tutti i paesi EU-Urge cambiare Presidente Confindustria e mettere al MISE chi padroneggia le nuove filiere 5.0.
    Il piano italiano è fossile e difatti prevede solo il 30% di rinnovabili.E’ il 70% fossile con contributi fossili per 19 miliardi che impedisce al PIL di crescere.Poi il piano non capisce il nodo fondamentale che portiamo avanti con la chimica verde tedesca ,che l’energia elettrica noi da pompaggi,i tedeschi da sole e vento,è la base della chimica verde,cioe’ è la materia prima sostitutiva del petrolio e gas.Sappiamo benissimo che Eni-Snam-Enel sono contrari,ma se noi non abbiamo una fonte interna(che non sia trivellare) non abbiamo futuro perchè dipendiamo sempre da altri.Lo stesso vale per il plasma rifiuti che utilizza una nostra fonte senza discariche e diossina.
    Perchè il piano energia-ambiente del Governo-Mise è sbagliato?
    1.E’ un piano troppo fossile oggi 80% e domani 70%,lasciando alle rinnovabili solo il 20% oggi e 30% domani.State attenti che si danno chiare indicazioni che questa differenza del 10% di rinnovabili la devono risolvere gli stessi fossili pero’ mettendo il gas a bilanciare.Per respingere il piano Caffese di 3.000 TWh in pompaggi,si lanciano 4 gasdotti inutili e forse daranno a Terna 1 TWh di pompaggi con cui ci fai la birra.
    Cosa dice il Pniec sui pompaggi?
    Un ulteriore obiettivo riguarda lo sviluppo importante della capacità di accumulo, che sarà gradualmente, ma sempre più, indirizzata anche verso soluzioni “energy intensive”, per limitare il fenomeno dell’overgeneration e favorire il raggiungimento degli obiettivi di consumo di energia rinnovabile. Fra le tecnologie di stoccaggio, i sistemi di storage idroelettrico costituiscono oggi l’opzione più matura. La forte penetrazione delle rinnovabili richiederà prima di tutto un incremento dell’utilizzo degli impianti di pompaggio esistenti, grazie anche ai rinforzi di rete pianificati, nel nord Italia, oltre a nuovi impianti della stessa tipologia. Gli impianti di pompaggio, infatti, rappresentano un’importante risorsa per l’adeguatezza oltre che per la sicurezza e flessibilità del sistema, essendo in grado di fornire nelle ore di più alto carico la massima capacità disponibile, assicurata dal riempimento degli invasi a monte, a seguito della programmazione in pompaggio di tali impianti nelle ore di basso carico. Per i prossimi anni è necessario perseguire, inoltre, anche un cospicuo sviluppo dello storage elettrochimico sia a livello distribuito che centralizzato, guidato da una curva di riduzione dei costi che renderà sempre più vantaggiosi i sistemi distribuiti di generazione fotovoltaica con batteria.
    2.il problema principale della causa principale è la variabilita’ che ignoranti chiamano l’intermittenza e quindi la necessità di disporre di sistemi di backup o di archiviazione. Risolvere il problema di trasmissione è necessario per poter utilizzare un sistema di alimentazione affidabile. Non è un problema se si abbandona l’idea sconvolta di rovinare con inutili gasdotti il mare e le aree selvagge e massacrare uccelli e pipistrelli con un sistema di potenza gas inaffidabile perchè prevede passaggi in zone di guerra e possibilita’ di esplosioni..
    3.Se l’intermittenza viene risolta dai sistemi di backup come i pompaggi, devono essere in grado di reagire in modo estremamente rapido ai cambiamenti della domanda, vale a dire essere dispacciabili, che in pratica significa turbine idroelettriche e di pompaggi e produzione via P2G di R.gas e R.idrogeno. Non sono necessarie molte nuove dighe idroelettriche, che in ogni caso dipendono da una topologia adeguata, quindi nella maggior parte dei casi,usi fiumi e invasi esistenti,apportando acqua di mare desalinizzata.
    La tecnologia power-to-gas consente di convertire l’acqua in idrogeno o metano mediante elettrolisi e di immagazzinarla e trasportarla nelle infrastrutture del gas esistenti. L’elettricità rinnovabile in eccesso, prodotta ad esempio con i pompaggi ogni giorno o in giornate particolarmente ventose o soleggiate, può anche essere immagazzinata a lungo termine.
    4,Ecco perché vogliono sistemi di stoccaggio che possono essere dispacciabili e senza emissioni di CO2. Ma possono recuperare lo 80% dell’energia che hanno immesso in PHS e MPHS
    5.Invece il Governo su pressione dei fossili romani,pretende di usare il gas naturale per bloccare qualsiasi energia idroelettrica in pompaggio che hai e vietare in Italia di costruire centrali nucleari per coprire il carico di base.Cosa dice il Pniec?
    Nell’ultimo outlook relativo all’adeguatezza nel medio termine (Mid-term adequacy forecast – 2019), l’ENTSO-E ha evidenziato criticità per l’Italia già nel breve termine (2021) in alcune zone (Sicilia) e in misura ancora più gravosa nel medio termine (2025) in tutto il Centro-Nord e nelle Isole Maggiori. Il fenomeno non è nuovo in quanto da alcuni anni, a causa della riduzione della capacità termoelettrica, in condizioni di particolare stress (tipicamente le punte di consumo estive e le stagioni invernali, con contestuali problemi di indisponibilità di parte degli impianti dai Paesi di interscambio e conseguenti riduzioni del saldo con l’estero) l’Italia ha conosciuto una riduzione del margine di riserva operativa, in particolare nelle aree del Centro-Nord del Paese.Caffese dice che questo margine si risolve con i pompaggi mentre il Governo vuol favorire il gas con veri aiuti di Stato vestiti da capacity market gas. Le analisi svolte da Terna, contenute nell’Adequacy Report, hanno segnalato che, in uno scenario inerziale, certamente al 2025, le soglie dei due indici LOLE (Loss of Load Expectations, che rappresenta il numero di ore all’anno in cui la domanda è superiore alle risorse disponibili, incluso l’import) e ENS (Expected Energy Not Served, che rappresenta l’eccedenza della domanda rispetto alle risorse disponibili, misurata in energia) non sarebbero rispettate. A tale ultimo riguardo, il Governo italiano ha fissato a 3h/anno il valore del LOLE. In considerazione di quanto sopra evidenziato, il Governo italiano – al pari di molti altri Paesi europei – ha ritenuto necessario dotare il sistema di strumenti atti a garantire nel medio-lungo termine la disponibilità di capacità necessaria a soddisfare i requisiti di adeguatezza del sistema elettrico italiano e nel contempo a promuovere lo sviluppo di nuova capacità efficiente e sostenibile dal punto di vista ambientale; a tal fine, la disciplina del mercato della capacità è stata integrata, con la previsione di limiti emissivi della CO2 per unità di energia erogata per promuovere fin da subito gli impianti a basso impatto ambientale (oltre che la domanda attiva e le rinnovabili), escludendo gli impianti a carbone. In tal senso, l’Italia ha anticipato quanto previsto anche dal Regolamento europeo 943/2019 e ha reso il nuovo strumento funzionale alla transizione verso gli obiettivi di decarbonizzazione della produzione elettrica. Il sistema è stato avviato con l’effettuazione delle aste per gli anni 2022 e 2023. Il consolidamento del sistema sul fronte dell’adeguatezza tramite meccanismi di remunerazione della capacità comporterà una diversa struttura dei costi per il sistema, con un costo di remunerazione della potenza che verrebbe bilanciato, in termini di benefici, dai vincoli di offerta per gli impianti e le risorse che aderiranno al nuovo sistema e dunque dall’effetto di calmieramento dei prezzi sui mercati dell’energia e dei servizi; si aggiungono a questi gli importanti benefici in termini di aumento della sicurezza, per cui il rafforzamento dei margini di riserva potrà gradualmente ridurre la necessità di mettere in campo misure straordinarie in occasione delle criticità stagionali, come il potenziamento dell’interrompibilità e della riserva terziaria di sostituzione.
    6.Per i politici e Ceo fossili la CO2 non è un problema, puoi semplicemente bruciare qualsiasi combustibile fossile sia il più conveniente e smettere di ossessionarti per il leggero, temporaneo, ampiamente benefico riscaldamento che abbiamo avuto Non risolve il problema intermittente del sole e del vento poiché le persone non comprendono quanto sia grave il problema invernale.
    7.Lo schema di accumulo dell’energia tramite pompaggi deve immagazzinare enormi quantità di energia per mesi, non per ore.L’energia del vento e del sole nei mesi invernali non è sufficiente per gestire un paese sviluppato.
    Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030 (PNIEC) è il documento predisposto dal Governo in cui vengono stabiliti gli obiettivi nazionali al 2030 sull’efficienza energetica, sulle fonti rinnovabili e sulla riduzione delle emissioni di CO2, nonché gli obiettivi in tema di sicurezza energetica, interconnessioni, mercato unico dell’energia e competitività, sviluppo e mobilità sostenibile, delineando per ciascuno di essi le misure che saranno attuate per assicurarne il raggiungimento.Il PNIEC è elaborato su disposizione di un regolamento europeo ed è notificato alla Commissione Europea.Si vanta di aver introdotto norme buone per i Condomini:
    Analisi delle novità del PNIEC potenzialmente incidenti sulla vita del condominio.Si analizzano i numeri alla base di quella che sarà la strategia per la ristrutturazione del settore residenziale in arrivo nel mesi di marzo 2020.
    => Il cammino verso la sostenibilità ambientale anche del vivere in condominio non può essere fermato.
    Una delle principali dimensioni su cui si sviluppa il PNIEC è quella dell’efficienza energetica. Efficienza energetica significa si ridurre gli sprechi e quindi consumare meno, ma soprattutto, consumare meglio, cioè non rinunciare a soddisfare i propri fabbisogni (quelli necessari) utilizzando meno energia possibile.Il parametro di misurazione dell’energia ai fini dell’efficienza energetica è il “tep” (tonnellata equivalente di petrolio) e, tanto per essere pratici, corrisponde a circa un consumo elettrico di 5.300 kWh o di 1.200 mc di gas.In termini di obiettivi di efficienza energetica il PNIEC stabilisce che dal 2021 al 2030 bisognerà ridurre progressivamente i consumi di energia finale (cioè l’energia che viene consegnata al cliente finale in termini di energia elettrica, gas, altri combustibili) di un quantitativo che nel 2030 deve raggiungere i 9,3 Mtep (milioni di tep).Questo è un punto controverso che fa a pugni con il PIL dato che se rimaniamo su 300 TWh di consumo elettrico perdiamo 400 miliardi di pil,dato che Caffese invece ha bisogno di 960 TWh di elettrico in rete,1040 TWh da convertire in Rgas e altri 1.000 TWh da convertire in chimica e carburanti verdi.Dato particolarmente interessante è che sul totale da risparmiare il contributo maggiore atteso deve venire dal settore residenziale con 3,3 Mtep (il 35,5% del totale), seguono il terziario (2,4 Mtep), i trasporti (2,6 Mtep) e l’industria (1 Mtep).Considerato che anche nel terziario il settore del condominio riveste un ruolo essenziale, si potrebbe dire che più della metà degli obiettivi di efficienza energetica del PNIEC (il 61,3% dato dalla somma del settore residenziale e del terziario) riguardano azioni che in prevalenza si sviluppano nell’ambito di sistemi condominiali.
    => Agevolazioni per la cura di giardini e terrazzi nella legge di Bilancio 2018
    Ma come essere efficienti dal punto di vista energetico in tali settori ? Il PNIEC individua alcune soluzioni quali gli interventi di riqualificazione edilizia,l’installazione di pompe di calore, oltre a un forte efficientamento dei dispositivi di uso finale (ad es. illuminazione, ascensori, frigoriferi, forni, caldaie, etc.).Il PNIEC lascia intravedere un rilevante programma di interventi a favore della riqualificazione edilizia: in particolare, con il recepimento della Direttiva 2018/844/UE di modifica della Direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica degli edifici, previsto entro il 10 marzo 2020

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