Anche il 23 marzo di quest’anno si celebra la Giornata mondiale della Meteorologia, che nel 2020 compie, seppur in condizioni molto particolari per via della pandemia che sta affliggendo il mondo, 70 anni. Proprio queste due realtà – gli aspetti meteo e il virus – sono state spesso accostate nelle ultime settimane, senza che né virologi e medici da una parte, nè climatologi dall’altra, abbiano potuto fornire risposte definitive sull’argomento: conosciamo ancora troppo poco di SARS-CoV-2, che sarà oggetto di studio ancora per lunghi mesi.
La diffusione planetaria del coronavirus ha obbligato a rimandare anche le cerimonie ufficiali del 23 marzo: gli incontri tecnici e politici previsti in aprile e la sessione dal 9 al 12 giugno del Consiglio esecutivo dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale dovranno essere riprogrammate (possibilmente entro la fine del 2020).
L’OMM, alla cui nascita si lega la celebrazione di questa giornata, ha scelto per il 2020 il tema “Climate and Water” allineandosi così alla Giornata mondiale dell’Acqua, ricordata il giorno prima (22 marzo, come ricordato anche in altro articolo della newsletter, nda). Stress idrico, inondazioni e siccità, mancanza di accesso – soprattutto in alcune zone del pianeta – a forniture idriche pulite sono solo alcuni degli argomenti di cui tenere conto.
Snpa può contribuire, nel panorama nazionale, lavorando alle previsioni, al monitoraggio e alla fornitura di dati per supportare la gestione delle risorse idriche e permettere di affrontare il problema delle acque inquinate con la miglior conoscenza possibile della situazione attuale.
In Liguria l’Agenzia regionale si occupa di acqua sotto molteplici aspetti. Da quelli di lungo corso, come il monitoraggio delle acque marine, anche ai fini della balneabilità, e di transizione, le acque interne superficiali e sotterranee, quelle potabili e minerali, a quelli più recenti, come il monitoraggio delle microplastiche in mare la ricerca degli inquinanti emergenti, come i PFAS.
Ci sono poi gli aspetti connessi a meteo, clima e precipitazioni, che Arpal monitora con la rete Omirl, ricca di circa 200 pluviometri accessibili con un semplice collegamento internet. Nel 2019 hanno “raccontato”, tra metà ottobre e metà dicembre, un periodo estremamente piovoso, prima di un altro decisamente secco che ci ha traguardati nel 2020.
Ecco, allora, alcuni dati relativi all’autunno appena passato: lunedì 21 ottobre è stato il giorno più piovoso, con le massime cumulate giornaliere dell’anno. Nell’arco di 24 ore, infatti, sono caduti 502.2 millimetri a Campo Ligure (GE), e nello stesso giorno a poca distanza la centralina di Prai (altra stazione all’interno dello stesso comune di Campo Ligure) si è “fermata” a 412.4 millimetri, terza cumulata giornaliera dell’anno. Al secondo posto del 2019 Piampaludo, nel comune di Sassello (Savona), con 420.6 millimetri mercoledì 23 ottobre. Il record giornaliero storico rimane così a Fiorino, che il 22 novembre 2016 misurò 583 millimetri.
La particolarità del periodo vissuto tra metà autunno e inizio inverno in quasi tutta la nostra regione è ben fotografato dalla stazione di Urbe Vara Superiore, a cavallo tra le province di Genova e Savona, con 1917.8 millimetri di pioggia. Si tratti di un quantitativo pari o superiore all’intera cumulata annuale nella stessa stazione registrata nel 2015, 2016 e 2017; nel 2018 invece furono sufficienti 10 mesi, tra gennaio e ottobre, per raggiungere i due metri di pioggia.
Il complessivo 2019 di Urbe Vara è stato di 3403.8 millimetri (ben distante dai 4181 mm piovuti nel 2014 a Barbagelata – GE), seguito dai 3088 mm di Mele e dai 3038 di Prai; completa il poker di località oltre i tre metri di acqua piovana Fiorino, ancora nel ponente genovese.