Sono stati esaminati i dati ottenuti con la Rete Regionale di Misurazione della Qualità dell’Aria della Regione Toscana nell’anno 2020, con particolare attenzione al parametro PM10, sul quale c’è un’attenzione costante anche a livello nazionale.
Gli indicatori per tutelare la salute umana indicati dalla normativa vigente per il PM10 sono due: il primo, relativo il numero di superamenti del limite giornaliero per il PM10 (50 µg/m3), che serve a valutare l’esposizione acuta a breve termine ed a cui fanno riferimento sia i limiti di legge nazionali ed europei (massimo numero di 35 superamenti annui) che i valori di riferimento raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (massimo numero di 3 superamenti annui), il secondo, riferito alla media annuale che dà indicazione dell’esposizione a lungo termine ed anche essa è riferimento per i limiti normativi nazionali ed europei (massima media annuali pari a 40 µg/m3) e l’OMS (massima media annuali pari a 20 µg/m3).
Alla luce delle prime elaborazioni dei dati di PM10, in Toscana la situazione nel 2020 risulta confermare quanto già rilevato negli ultimi anni. Infatti si è verificato il pieno rispetto del limite nazionale per il numero di superamenti per tutte le stazioni di Rete Regionale eccetto una sola stazione della Zona della Piana lucchese, la stazione urbana di fondo di Lucca Capannori, ed il pieno rispetto del limite nazionale sulla media annuale in tutta la regione.
Si precisa che i due giorni del 28 e 29 marzo 2020, in cui si è verificato un fenomeno avvettivo di polveri da attribuire a fonti naturali a causa del quale presso tutte le stazioni di Rete Regionale la media giornaliera di 50 µg/m3 è stata superato per 1 o 2 giorni, non sono stati considerati nel calcolo del numero di superamenti per ciascuna stazione come previsto dall’applicazione della normativa europea.
La media annuale del 2020 è riferita invece ai valori giornalieri comprensivi dei contributi dati dalle fonti naturali.
Per quanto riguarda i valori raccomandati dall’OMS, ben più restrittivi, il numero massimo di 3 superamenti in un anno è stato rispettato nel 2020 soltanto in 13 stazioni sul totale di 34, tutte appartenenti alle due Zone Collinare-Montana e Costiera, mentre la media annuale è stata inferiore o uguale a 20 µg/m3 soltanto in 17 stazioni, pari al 50% delle stazioni di Rete Regionale.
Confrontando gli indicatori del 2020 con quelli relativi al 2019, si nota che nel 2020 gli eventi di superamento del PM10 sono stati più numerosi del 30%, nonostante il superamento del limite si sia verificato solo in una stazione.
Per quanto riguarda le media annuali, valutate nel loro complesso e per zona, esse sono state in linea con quelle dell’anno precedente con media regionale pari a 20,6 µg/m3 nel 2019 e 20,4 µg/m3 nel 2020. Quindi siamo ben al di sotto rispetto al limite di legge, appunto per la media annuale, che è di 40 µg/m3, che, in questo caso, corrisponde anche al valore raccomandato da non superare da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.