Il Presidente del SNPA Stefano Laporta, insieme ai Direttori delle Agenzie componenti il Sistema, hanno firmato oggi una lettera indirizzata al Parlamento e al Governo sulle iniziative più urgenti per il rafforzamento del Sistema Nazionale, che oggi è in grado di fornire un importante supporto alle esigenze di tutela dell’ambiente e della salute per la transizione ecologica.
Con più di 9000 professionisti, personale qualificato e specializzato in diverse discipline, tra chimici, fisici, biologi, geologi, ingegneri e anche medici, avvocati, comunicatori il Sistema è una comunità tecnico-scientifica che ha saputo “fare rete” a livello nazionale; nonostante sia ancora disomogeneo su scala nazionale, questa rete rappresenta un valore importante per il Paese, un vero e proprio servizio pubblico per l’ambiente e la sostenibilità.
L’approvazione dei Decreti attuativi previsti dalla Legge 132/2016, istitutiva del Sistema, si pone come strumento indispensabile per conferire maggiore incisività all’azione del SNPA, soprattutto l’adozione del Regolamento con il quale saranno definite le modalità per individuare il personale preposto all’effettuazione degli interventi ispettivi di competenza del SNPA. Si tratta di un provvedimento essenziale, in quanto consentirebbe di assicurare, in un quadro di maggiore omogeneità nazionale, quei compiti di vigilanza e controllo che fungono da necessario completamento delle funzioni di monitoraggio e conoscenza ambientale assegnate al Sistema.
Il SNPA può e dovrebbe costituire uno dei sostegni alla corretta implementazione del PNRR, rappresentando uno dei supporti tecnico scientifici qualificati per la realizzazione dei progetti previsti nel Piano, con team multidisciplinari, che possono fare riferimento a modalità agili e innovative di collaborazione tra competenze diverse, particolarmente rilevanti per velocizzare la gestione delle procedure complesse (ambiente, urbanistica, paesaggio, appalti) e l’unico riferimento tecnico-scientifico per il potenziamento omogeneo a livello nazionale della filiera dei controlli ambientali.
La versione attuale del PNRR non contiene espliciti riferimenti alla valorizzazione del SNPA né alle fondamentali funzioni del controllo pubblico in materia ambientale, mentre le proposte su Ambiente/Clima/Salute con l’istituzione del SNPS sembrano prevedere un quadro di riforme che rischia di sovrapporsi alle funzioni del SNPA, anziché puntare alla definizione di un rapporto integrato, sinergico e collaborativo tra i due sistemi.
Sulla base di queste considerazioni, i rappresentanti legali delle componenti del Consiglio del SNPA, hanno chiesto al Parlamento e al Governo di intervenire, nell’ambito delle rispettive titolarità istituzionali, affinché venga data immediata e piena attuazione alla legge n. 132/2016, attraverso l’approvazione dei Decreti previsti; che venga individuato il SNPA quale strumento tecnico/scientifico di riferimento e per assicurare un sistema di controlli che garantisca terzietà e qualità, anche nella chiave della realizzazione del PNRR; che venga dato seguito all’impegno del Governo di assumere le iniziative opportune, anche di carattere normativo, per consentire alle ARPA di poter continuare ad esercitare le attività ispettive, di controllo e di vigilanza ambientale; che venga assicurata l’istituzione con legge dei profili professionali ambientali che consentano di dare accesso a tutti i laureati a parità di trattamento all’interno del Sistema, anche attraverso una modifica normativa che renda possibile la gestione e l’organizzazione delle attività e del personale nelle ARPA, nel rispetto delle altre professioni e dei relativi ordinamenti.
Stranamente vi siete scordati l unica figura legittimata a fare controlli e con qualifica di ufficiale di P. G. Siete una lobby ora invece che come asso arpa ci provate come snpa avete il solo scopo di uscire dal contratto sanità
io sarei pienamente d’accordo ad uscire dal contratto sanità, almeno per quella porzione di personale che proviene dal settore delle discipline scientifiche, naturalistiche e forse anche quelle tecniche (ingegneria). Perchè qui prendono a casaccio personale a fare controlli su impianti senza che si abbia alcuna qualifica nè di ispettore nè di PG. Sul fatto che il Sistema sia una lobby penso di essere d’accordo con te.
io però vorrei sapere come vengono impiegati questi 9000 professionisti (cioè iscritti agli ordini professionali?) e soprattutto i geologi (io lo sono), in quali settori vengono utilizzati, con quali mansioni, con quali mezzi, strumenti e tecnologie. Proporrei quindi la realizzazione di un questionario da cui possa essere dedotto se l’impiego di tali professionisti, magari suddivisi poi per disciplina, sia congruo con le qualificazioni e le specializzazioni di ognuno.
Grazie.
Io auspicherei appunto che venisse fatta una ricognizione sulle figure che devono esserci all’interno delle Agenzie in base alle attività che devono essere svolte e presidiate e che si individuino le professionalità adatte per poterle svolgere.
Poi mi sembra opportuno non fermarsi alle lauree, perchè tante mansioni sono più consone a persone in possesso di diploma tecnico.
E soprattutto darei degli obblighi alle Agenzie di fare concorsi mirati e non concorsi allargati a tutte le materie che sono di competenza delle agenzie.
E’ inutile e dannoso per chi poi si trova a lavorare, partecipare ad un concorso per fisici o chimici e poi semmai trovarsi ad essere chiamato per fare prelievi delle acque.
Quello che risulta a me incomprensibile è che si stiano decidendo in Parlamento le nuove modalità di tutela del territorio nazionale italiano, sia per quanto riguarda l’organizzazione della prevenzione che per le attività di controllo ambientale…. e il tutto continua a rimanere nascosto sui mezzi di informazione. L’opinione pubblica non deve essere informata su queste decisioni…..