È stata recentemente inaugurata la prima stazione pilota dell’ARPA Lazio dedicata al monitoraggio dei campi elettromagnetici generati dai servizi di telefonia mobile e in banda larga. La stazione è stata installata presso la sede di rappresentanza di ARPA Lazio sita in Roma in Via Boncompagni e rappresenterà un formidabile strumento di controllo dell’evoluzione della tecnologia 5G sul territorio cittadino, fornendo i dati necessari per elaborare gli andamenti giornalieri, settimanali e mensili delle emissioni elettromagnetiche presenti nell’area. Oltre al monitoraggio del segnale 5G, la stazione sarà in grado di valutare l’impatto anche di tutte le precedenti tecnologie (2G, 3G e 4G) consentendo così di tracciare un quadro completo dello stato elettromagnetico.
La posizione peculiare dell’installazione, sita in una zona di Roma centrale e ad alto grado di urbanizzazione, garantisce un’elevata rappresentatività dei dati che potranno essere quindi applicati per modellizzare l’andamento dell’impatto CEM in un elevato numero di siti con caratteristiche radioelettriche e urbanistiche simili a quelle dell’area oggetto di indagine.
Durante i test preliminari per la verifica di funzionalità successivi all’installazione, la stazione di monitoraggio è stata avviata per un periodo di prova di circa 5 giorni durante il quale si è potuto accertare il corretto funzionamento del comparto hardware e software. I dati acquisiti hanno permesso di ricostruire il tracciato della potenza ricevuta nel sito oggetto di misurazione che ha fornito alcune prime, importanti indicazioni sulle caratteristiche dell’impatto CEM che insiste sulla zona di indagine e che origina dagli impianti per la telefonia ubicati nelle aree limitrofe. Le principali informazioni che si possono desumere dalla Figura 1, che mostra l’andamento temporale della potenza ricevuta per ogni tecnologia, sono:
- la tecnologia 4G LTE ha ormai raggiunto una completa maturità che si traduce in una massiccia occupazione dello spazio elettromagnetico a scapito delle altre tecnologie, come evidenziato dal preponderante livello di potenza associato;
- la rete 5G, di contro, di trova in uno stato embrionale di sviluppo in cui, a fronte della progressiva installazione di nuovi impianti vi è una ancora lenta diffusione di terminali mobili che utilizzano la nuova tecnologia. Tale condizione è pienamente verificata del tracciato di potenza associata al segnale 5G che risulta essere quello meno intenso rispetto alle generazioni tecnologiche precedenti;
- il tracciato mette in evidenza le caratteristiche peculiari dell’andamento temporale dell’esposizione CEM prodotta da impianti di telefonia mobile, con picchi marcati durante il giorno alternati a periodi di sostanziale inutilizzo durante le ore notturne. La vocazione altamente commerciale e impiegatizia dell’area di indagine risulta evidente se si analizzano i due picchi centrali – corrispondenti al fine settimana – che risultano essere decisamente meno pronunciati rispetto ai corrispettivi picchi registrati durante i giorni feriali.
L’enorme quantità di dati raccolti in tempo reale consentirà inoltre di effettuare elaborate indagini filtrando i diversi contributi a seconda della tecnologia, del gestore e persino dell’orario. Si prenda ad esempio la Figura 2, dove i dati raccolti sono stati elaborati al fine di rappresentare l’andamento elettromagnetico della “giornata tipo”, in cui ogni punto rappresenta il valore della potenza media (per tecnologia) misurata per ciascuna delle 24 ore che compongono la giornata. Una rappresentazione del genere risulta di fondamentale importanza per la corretta stima e il controllo previsionale dell’andamento del fattore a24h, il parametro introdotto dalla normativa italiana con il DM 2 Dicembre 2014 per rappresentare la variabilità temporale dell’emissione degli impianti nell’arco delle 24 ore.
Un grande vantaggio della messa in opera di una simile stazione di monitoraggio in un momento antecedente alla completa maturazione della rete 5G risiede nel fatto che sarà possibile fotografare il punto zero – corrispondente allo stato elettromagnetico preesistente – per poi andare progressivamente ad individuare tutti gli stadi evolutivi dello sviluppo della nuova tecnologia.
L’esperienza che verrà maturata nei mesi a venire con la stazione di Via Boncompagni consentirà all’Agenzia di consolidare le procedure di acquisizione e analisi dei dati, con l’obiettivo di ampliare nel prossimo futuro il numero di stazioni sul territorio regionale e dare vita ad una efficiente rete di monitoraggio CEM.
Altro aspetto “virtuoso” che merita di essere segnalato è che il progetto è stato realizzato interamente a costo zero, utilizzando strumentazione già in dotazione, affiancata a un software sviluppato in-house dai tecnici della sede territoriale di Roma.
Il software, chiamato SearcH24, è stato sviluppato nel 2017 ed è stato presentato al Congresso nazionale 2017 dell’Associazione italiana di radioprotezione (AIRP), riscontrando un ottimo successo. L’articolo che descrive il software SearcH24 è reperibile online al sito degli atti del Convegno: https://www.airp-asso.it/wp-content/uploads/convegni/2017_Salerno/Atti%20Salerno%202017.pdf.