Mare, 5 km del litorale campano tornano balneabili

Su un totale di 1182 campioni di acqua di mare prelevati finora nel 2024 in Campania, se ne conteggiano 394 prelevati nel mese di giugno, questi ultimi con l’1,5% di casi difformi per i parametri batteriologici (Escherichia Coli ed Enterococchi intestinali) ritenuti dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) indicatori di inquinamento fecale e pertanto determinati la balneabilità. A fine maggio, la quota di campioni sfavorevoli rappresentava circa il 3%, probabilmente per la maggiore incidenza degli eventi piovosi.

I controlli istituzionali di Arpa Campania sulla qualità delle acque di balneazione vengono effettuati, secondo metodi e criteri stabiliti dalla normativa di settore, a cura dei Dipartimenti provinciali costieri di Caserta, Napoli e Salerno con il coordinamento della Unità Operativa Mare – Direzione Tecnica mediante l’ausilio della flotta di proprietà agenziale.

Le difformità registrate a giugno hanno riguardato la sola provincia di Napoli. Nello specifico superamenti dei valori limite che hanno fatto scattare il divieto di balneazione hanno interessato il comune di Pozzuoli nell’acqua di balneazione omonima (prelievo del 19 giugno) e nell’acqua denominata “Collettore di Cuma” al confine con la foce del collettore di Cuma (prelievo del 27 giugno).

Per queste acque, in esito ai prelievi supplementari, è stato possibile revocare il divieto solo nel tratto “Pozzuoli” ma resta ancora interdetta alla balneazione quella definita “Collettore di Cuma”, dove sono in corso opportuni approfondimenti in tutta l’area per individuare e rimuovere le cause inquinanti che non hanno consentito finora la revoca del divieto.

Altri tipi di prelievi possono condurre a sconsigliare la balneazione. Casi del genere sono stati riscontrati nel comune di Massa Lubrense (tratto “Punta Lagno”, prelievo del 17 giugno), con valori rientrati però nella norma lo scorso 26 giugno, e nel comune di Forio d’Ischia, anche in questo caso a seguito del prelievo dello scorso 17 giugno (tratto “La Nave” – qui la balneazione è allo stato ancora sconsigliata). In questi due casi i prelievi cosiddetti emergenziali sono stati effettuati per avvistamento di strie e chiazze di schiuma densa di colore beige.

Inoltre ha superato i valori di legge anche un campione eseguito a Napoli nella periferia orientale in un punto fissato per motivi di studio, definito “extra” perché in acqua non destinata all’uso balneare, in divieto permanente.

Ovviamente, in assenza di procedure di risanamento, persistono i divieti permanenti nelle acque dichiarate di qualità scarsa nell’ultima delibera regionale e nei tratti costieri non destinati all’attività balneare (porti e approdi, servitù militari, canali e foci di fiumi non risanabili e aree marino protette – deliberazione di Giunta regionale n. 755 del 18.12.2023).

Su una parte dei tratti “scarsi” indicati in delibera, tuttavia, è stata negli ultimi mesi riscontrata l’efficacia degli interventi di risanamento messi in atto dalle amministrazioni locali, che hanno consentito dapprima il ripristino della balneabilità nei tratti “Spiaggia Maiori 2” a Maiori (Sa), tratto unico “Minori” a Minori (Sa) e “Pietrarsa” a Napoli, a cui si sono aggiunti a giugno i tratti “Sant’Angelo” a Serrara Fontana nell’isola di Ischia e “Spineta Nuova” a Battipaglia (Sa).

Per le suddette acque (un totale di circa 5 chilometri di litorale) è stato possibile pertanto revocare il divieto di balneazione con un’apposita ordinanza sindacale, previa comunicazione del Dipartimento provinciale Arpac autorizzata dalla Regione. Ciò in esito alla valutazione, in linea con i principi normativi, degli interventi documentati dalle autorità competenti, finalizzati a rendere più efficace la depurazione e il collettamento delle acque reflue scaricate nelle acque marine.

A conferma del risanamento anche gli ultimi dati del monitoraggio Arpac, pubblicati sul sito web agenziale, effettuati nei punti identificativi delle acque recuperate, che da scarse vengono considerate balneabili e di nuova classificazione fino al raggiungimento del set di dati utile, previsto dalla norma, per l’attribuzione della specifica classe di qualità.

Restano di qualità scarsa i tratti di mare di cui alla tabella sottostante. Per quanto attiene l’acqua “Villa Comunale” del comune di Castellammare di Stabia è stato però avviato l’iter procedurale per un’eventuale riammissione alla balneazione, che necessita della conformità dei risultati microbiologici del prossimo campionamento stagionale.

Acque di balneazione classificate di qualità scarsa in Campania a giugno 2024

Per la consultazione di tutti i dati del monitoraggio ci si può avvalere dei portali istituzionali dedicati alla balneazione di Arpac e del Ministero della Salute, dell’app “Arpac Balneazione” e per i casi più di rilievo del profilo X di Arpac. Relativamente a informazioni più di dettaglio di ogni singola acqua di balneazione è a disposizione sul portale Balneazione di Arpac la “scheda profilo”, prevista dalla norma e sul sito web Arpac un focus dedicato alla georeferenziazione degli scarichi costieri.

Emma Lionetti, Arpa Campania
e.lionetti@arpacampania.it

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