rifugio gastaldi

Salire in alto per guardare lontano: una giornata per scoprire i cambiamenti delle Alpi piemontesi

Venerdì 6 settembre, con la collaborazione di CNR-Irpi, Museo Nazionale della Montagna, CAI, Arpa Piemonte organizza un evento pubblico a Balme (TO) per scoprire i cambiamenti che stanno coinvolgendo le nostre Alpi; dalla contrazione delle masse glaciali alla riduzione della stagione del manto nevoso, dai processi di dissesto in alta quota alla degradazione del permafrost, dalla siccità ai geo-itinerari, l’Agenzia invita la cittadinanza all’evento dal titolo “Salire in alto per guardare lontano. Una giornata per scoprire i cambiamenti delle nostre Alpi”.

La giornata di divulgazione si inserisce nel quadro delle attività previste dal progetto di valorizzazione del bacino glaciale della Bessanese che coinvolge gli enti protagonisti dell’evento. Il progetto, iniziato nel 2022, ha permesso il rinnovamento dei locali del Rifugio Bartolomeo Gastaldi vecchio (2.659 m) del CAI Torino con lo scopo di diventare il fulcro delle attività di ricerca e studio sugli effetti dei cambiamenti climatici negli ambienti alpini di alta quota; il progetto, inoltre, si sviluppa creando momenti di sensibilizzazione e comunicazione per la cittadinanza sull’evoluzione ambientale in atto nell’alta Valle di Ala.

L’attività si colloca in una serie di iniziative che i tecnici dell’Agenzia dedicano allo studio, approfondimento e divulgazione circa le tematiche che coinvolgono gli ambienti alpini della nostra regione: dai cambiamenti climatici agli impatti sulla criosfera, dall’analisi dei processi di dissesto in alta quota alla valutazione dei pericoli connessi. 

Arpa Piemonte con i suoi esperti sarà presente, inoltre, alla tappa piemontese della Carovana dei Ghiacciai 2024, la campagna internazionale promossa da Legambiente e CIPRA (Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi) con la partnership scientifica del Comitato Glaciologico Italiano (CGI) per accendere i riflettori e sensibilizzare circa gli importanti effetti in quota causati dai cambiamenti climatici, sempre più evidenti nell’area del Mediterraneo e in particolare sulle Alpi. La contrazione delle masse glaciali, con importanti riduzioni registrate negli ultimi anni, non comporta solamente la perdita di paesaggi, memoria e biodiversità ma equivale alla sparizione di importanti riserve di acqua dolce e di fondamentali servizi ecosistemici.

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