Mesozooplancton dei mari di Puglia – aggiornamento 2024

È possibile scaricare gratuitamente dal sito di Arpa Puglia il secondo volume dell’atlante “Mesozooplancton dei mari di Puglia”, serie di pubblicazioni avviata nel 2023. Nell’aggiornamento 2024 (sempre a cura di Giuseppe Alfonso del Centro Regionale Mare – Unità Operativa Complessa Ambienti Naturali – Direzione scientifica di Arpa Puglia, con il coordinamento di Annamaria Pastorelli e la supervisione di Nicola Ungaro, direttore dell’UOC Ambienti naturali) sono state prodotte 26 schede descrittive, ulteriori rispetto alle 50 del primo volume.

La pubblicazione, ad integrazione del volume dello scorso anno, persegue l’obiettivo di fornire un utile strumento di identificazione delle specie e, più in generale, della biodiversità dello zooplancton che si rinviene nella colonna d’acqua nell’ambito dei monitoraggi nei mari pugliesi in adempimento al decreto legislativo n. 190 del 13 Ottobre 2010 (di recepimento della Direttiva ‘’Strategia Marina’’).

Fra le nuove schede prodotte, 15 sono relative a crostacei (10 specie di copepodi calanoidi, 2 di copepodi ciclopoidi, 1 branchiopode, 2 malacostraci); 1 scheda riferita a molluschi; 1 ad anellidi, 1 a ctenofori, 1 a idrozoi, 1 a foraminiferi e 6 a cordati. Tra questi ultimi, due schede sono state dedicate a specie di pesci, novità dell’atlante 2024. Infatti, la eterogeneità del mesozooplancton comprende anche la componente del cosiddetto ‘ittioplancton’ costituito prevalentemente da uova e stadi larvali di pesci, spesso facilmente identificabili a livello di famiglia e talvolta anche a livello di specie. Ovviamente la categoria dell’ittioplancton comprende anche specie che nello stadio adulto costituiscono risorse ittiche sfruttabili dalle attività di pesca.

Nell’introduzione al testo si legge: “Le schede hanno l’obiettivo di fornire un utile strumento di identificazione delle specie e, più in generale, dei taxa che si rinvengono nella colonna d’acqua nell’ambito dei monitoraggi in adempimento al decreto legislativo n. 190 del 13 Ottobre 2010 (di recepimento della Direttiva ‘’Strategia Marina’’) lungo le coste pugliesi.

In dettaglio, il mesozooplancton viene valutato nel Descrittore 1 (La biodiversità è mantenuta – La qualità e la presenza di habitat nonché la distribuzione e l’abbondanza delle specie sono in linea con le prevalenti condizioni fisiografiche, geografiche e climatiche) e nel Descrittore 2 (Le specie non indigene introdotte dalle attività umane restano a livelli che non alterano negativamente gli ecosistemi).

L’impostazione delle schede è concepita in modo tale da agevolare una rapida consultazione e identificazione dei taxa riportati nell’atlante. Il layout della pagina riporta i loghi di Arpa Puglia, CRM ed SNPA in alto a sinistra, e la dicitura SCHEDE MESOZOOPLANCTON in alto a destra.

Per una immediata lettura, il nome della specie campeggia subito sotto i loghi del layout. Nel campo sotto il nome della specie viene riportata la sua affiliazione tassonomica (a sinistra) e il suo range dimensionale (al centro) più una mappa distributiva nei settori dei mari italiani (a destra).

Il primo piano della pagina è occupato da una immagine intera della specie (il più ampia possibile) più ulteriori dettagli tassonomici o eventuali dimorfismi sessuali. La pagina si chiude con due brevi paragrafi, uno di ‘Descrizione’ che accentua l’attenzione sui principali caratteri diagnostici utili al riconoscimento e uno di ‘Distribuzione’ a livello globale con un focus a livello locale e delle brevi note ecologiche.

Fra le schede prodotte, sono state inseriti approfondimenti su alcune specie ittiche riscontrate. Infatti, la eterogeneità del mesozooplancton comprende anche la componente del cosiddetto ‘ittioplancton’ costituito prevalentemente da uova e stadi larvali di pesci, facilmente identificabili a livello di Famiglia e talvolta anche a livello di specie. Alcune di queste, insieme agli stadi larvali di alcuni crostacei, sono specie demersali che svolgono parte del loro ciclo vitale nel plancton. Nello sviluppo dei pesci, successivamente alla schiusa, il ciclo vitale prevede le fasi di pre-flessione, flessione e post-flessione e quindi la fase adulta. Nella fase di flessione si hanno importanti cambiamenti morfologici che comportano una vera e propria metamorfosi con la formazione della pinna caudale e la sostituzione della pinna larvale primordiale con le pinne impari che perfezionano il movimento.

Le seguenti schede pertanto, si prefiggono di integrare quelle già pubblicate a gennaio 2023 da SNPA

e scaricabili dal sito di ARPA Puglia al seguente link:

https://www.arpa.puglia.it/pagina3450_pubblicazioni.html)”.

Francesca Lombardi – Arpa Puglia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.