Mare in Campania, i controlli di luglio sulle acque di balneazione

Sono conclusi i controlli programmati per il mese di luglio nei 328 punti rappresentativi di ciascuna acqua adibita all’uso balneare in Campania, cioè i prelievi definiti Routinari (R), previsti a inizio stagione balneare dal calendario regionale. In aggiunta a questi, per motivi di studio e per indagini sulle possibili cause di eventi inquinanti riscontrati e/o segnalati, sono stati prelevati ulteriori campioni di altra tipologia e identificati sul Portale della balneazione dell’Arpa Campania con le seguenti sigle: S=Supplementari, PS= di Studio, DEL=di delimitazione ed EME=Emergenziali.

Complessivamente nel mese di luglio sono stati prelevati 407 campioni di acqua di mare, con il 4% di esiti non conformi, valore leggermente superiore rispetto alle scorse mensilità. In totale, dall’inizio della campagna di monitoraggio avviata lo scorso aprile fino a oggi, sono 1589 i controlli eseguiti dai tecnici delle sedi costiere di Arpac con l’ausilio della flotta nautica gestita e coordinata dalla Uo Mare dell’Agenzia.

Dalla disamina dei dati analitici di luglio, resi pubblici in tempo reale sui siti istituzionali del Ministero della Salute e di Arpac, nonché consultabili sulla app “Arpac Balneazione”, sono emerse diverse criticità quasi tutte rientrate come dimostrano gli esiti favorevoli dei successivi controlli. Le non conformità rilevate, sotto riportate, hanno riguardato tutte e tre le province costiere (Caserta, Napoli e Salerno).

Non conformità rilevate nel mese di luglio 2024 nelle acque di balneazione in Campania, quasi tutte superate con i prelievi supplementari.

Nello specifico, all’inizio del mese è stato confermato il divieto di balneazione temporaneo in provincia di Napoli nel tratto “Collettore di Cuma” del comune di Pozzuoli, in esito ai valori ancora difformi dei prelievi datati il 3 luglio, attribuibili probabilmente a fenomeni non del tutto occasionali. La risoluzione del problema è stata poi convalidata dai risultati favorevoli dei prelievi calendarizzati il 22 luglio, che hanno reso possibile la revoca dell’interdizione preesistente e il ripristino della balneabilità di tale tratto di mare.

Altri valori eccedenti i limiti normativi nel Napoletano sono stati riscontrati in Costiera sorrentina nell’acqua denominata “Purgatorio” nel Comune di Meta (prelievo del 17 luglio) rientrati però con il prelievo del 24 luglio, che ha quindi consentito la riapertura alla balneazione di questo tratto costiero. Va ricordato che le acque reflue di tale area sono convogliate all’impianto di depurazione di Punta Gradelle di Vico Equense e che tra le possibili cause inquinanti sono da considerare la presenza del rivolo Lavinola e dello scaricatore del troppo pieno di Purgatorio, dove è prefissato un apposito punto studio monitorato da Arpac contestualmente ai prelievi routinari mensili prefissati.

Nel comune di Napoli, molto probabilmente per l’evento piovoso che ha preceduto il prelievo programmato per il 23 luglio, sono risultati fuori limite le analisi effettuate nelle acque “Pietrarsa”, di recente riammissione alla balneazione, e “Capo Posillipo”. A seguito dei prelievi del 30 luglio è stato possibile revocare il divieto di balneazione a Pietrarsa e rimuovere l’indicazione di sconsigliare la balneazione a Capo Posillipo, dove il superamento aveva riguardato il punto di studio posto a ridosso della pluviale omonima, non il punto routinario.

Quale nota positiva del mese di luglio, va sicuramente dato risalto al risanamento, confermato dai prelievi del 22 luglio, dell’unica acqua di balneazione che era ancora in qualità scarsa di Castellammare di Stabia (Na), cioè “Villa Comunale”, ora dichiarata balneabile e di “nuova classificazione” fino al raggiungimento del set di dati previsti dalla legge per l’attribuzione della specifica classe di qualità. È un risultato importante, dato che il tratto era storicamente vietato, un risultato dimostrato dagli esiti analitici conformi già da maggio 2023 e a seguire da tutti i prelievi di questa stagione balneare, frutto dell’ampia attività di riqualificazione e bonifica portata avanti negli anni dalla Regione e dall’amministrazione locale in sinergia con il gestore idrico Gori, con l’obiettivo di recuperare del tutto la balneabilità del Golfo di Napoli.

Con il recupero di questo tratto, è stato possibile ripristinare la balneabilità, dall’inizio della stagione balneare a fine luglio, circa 5,6 chilometri di litorale indicato di qualità “scarsa” nell’ultima classificazione regionale, un bilancio regionale molto soddisfacente che dà risalto agli interventi di risanamento messi in atto dalle amministrazioni comunali, finalizzati a rendere più efficace la depurazione e il collettamento delle acque reflue scaricate nelle acque marine. La ritrovata balneabilità riguarda i tratti “Spiaggia Maiori 2” a Maiori (Salerno), tratto unico “Minori” a Minori (Salerno), “Pietrarsa” a Napoli, “Sant’Angelo” a Serrara Fontana, nell’isola di Ischia, “Villa Comunale” a Castellammare di Stabia (Napoli), “Spineta Nuova” a Battipaglia (Salerno), quest’ultimo però attualmente in divieto temporaneo.

In provincia di Salerno le criticità hanno interessato a luglio i Comuni di Positano (“Spiaggia del Fornillo”) con il prelievo del 15 luglio e di Battipaglia (“Spineta Nuova” e “Lido Spineta”) il 17 luglio e indotto l’emissione dei provvedimenti sindacali di divieto alla balneazione a tutela della salute dei bagnanti. Per la “Spiaggia del Fornillo” nel Comune di Positano (Sa) è stato però possibile, già sulla base del prelievo del 19 luglio, revocare il divieto di balneazione, causato probabilmente dall’afflusso delle innumerevoli imbarcazioni da diporto presenti nell’area interessata.

Situazione diversa per Battipaglia dove persiste l’attuale divieto in quanto sono stati registrati superamenti dei valori limite anche con i prelievi supplementari del 29 luglio nelle acque denominate rispettivamente “Lido Spineta” e “Spineta Nuova”, sia nei punti identificativi delle acque che nei campioni “di delimitazione” prelevati a distanza crescente da essi. Per detti tratti di mare sono in corso indagini per comprendere le cause della contaminazione, probabilmente identificabili nell’adiacente foce del fiume Tusciano che riceve l’apporto in maniera diretta e indiretta di reflui urbani non depurati.

Nel Casertano gli esiti sfavorevoli sono stati riscontrati con i prelievi del 24 luglio nel Comune di Castel Volturno (Ce) nell’acqua “Pineta Grande Sud” ma il divieto, emanato con apposita ordinanza sindacale, è stato rimosso in esito ai recenti risultati conformi dei campioni di mare prelevati dal Dipartimento Provinciale Arpac di competenza in data 3 agosto.

Nell’ambito dei controlli mensili sono stato effettuati anche prelievi straordinari in caso di emergenti criticità avvistate dai tecnici Arpac o segnalate da Enti locali con rilievi ed ispezioni ad hoc per assicurare ai cittadini la salubrità del nostro mare. Le anomalie riscontrate per presenza di plastica, rifiuti vegetali e strie di schiuma densa marrone tra Succhivo e Sant’Angelo nel Comune ischitano di Serrara Fontana (Na) o per rade chiazze di colore grigio a Portici (Na) nelle acque delle spiagge di villa d’Elboeuf e di Mortelle non hanno però evidenziato valori microbiologici eccedenti i limiti di legge, pertanto sono stati esclusi problemi di natura igienico-sanitaria a conferma della balneabilità di detti tratti di mare.

Ulteriori sopralluoghi sono stati intensificati nell’area salernitana di Erchie (Maiori) e San Mauro Cilento su segnalazioni di mare sporco ma non è stata evidenziata alcuna anomalia del mare dannosa alla salute umana. Sono stati lo scorso 9 luglio effettuati prelievi in emergenza nel comune di Salerno (Torrente Mercatello e Torrente Mariconda)  su richiesta della Capitaneria di porto di Salerno, prelievi che hanno dato esiti microbiologici conformi. Altrettanto a Centola (Sa) in località “Le Saline”, dove l’Agenzia è intervenuta lo scorso 30 luglio su richiesta della Guardia costiera.

Episodi sporadici di schiuma e/o mucillagine soprattutto in determinati orari della giornata sono da addurre al particolare periodo siccitoso, alte temperature, elevato irraggiamento solare e scarso idrodinamismo delle acque, che favoriscono la proliferazione di microalghe che condizionano la colorazione e l’aspetto sgradevole del mare pur mantenendo invariata la balneabilità e la specifica classe di qualità.

Già in questi giorni Arpac ha ripreso a vigilare e controllare l’intera costa e procederà fino a chiusura della stagione balneare continuando a garantire, fra l’altro, l’informazione in tempo reale dei dati del monitoraggio sui canali istituzionali dedicati alla balneazione in Campania.

Emma Lionetti – Arpa Campania
e.lionetti@arpacampania.it

(foto in alto di Ilaria Laezza, modificata)

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