La scorsa settimana due dipendenti di Arpa Sardegna si sono recate a Genova presso la sede Arpa Liguria per un confronto con i colleghi liguri sulla strategia marina delle agenzie, tra cui il monitoraggio della Posidonia.
La Posidonia oceanica è una pianta verde spesso erroneamente indicata come alga, che con le sue radici svolge un’importante funzione anti-erosiva del litorale; inoltre, fra le sue lunghe foglie verdi, trova riparo una grande quantità di animali.
La Strategia Marina, di cui Arpa Liguria è capofila per il Mediterraneo occidentale, prevede diverse linee di monitoraggio, fra cui lo stato di salute delle praterie di posidonia – alcune addirittura plurisecolari, da attuarsi in modo sistematico lungo tutta la costa: si ottengono così indicatori di buona qualità ambientale utilizzabili in tutta Italia.
L’esigenza di ridurre gli impatti antropici sulle acque marine e di preservare la diversità ecologica e la vitalità di mari puliti, sani e produttivi attraverso l’utilizzo sostenibile dell’ambiente marino, ha portato il Parlamento e il Consiglio dell’Unione Europea ad emanare la Direttiva quadro 2008/56/CE sulla strategia per l’ambiente marino, recepita in Italia con il D.Lgs. n. 190 del 13 ottobre 2010 .
Il Ministero dell’Ambiente, responsabile dell’attuazione dei Programmi di Monitoraggio, in accordo con le Regioni costiere, ha deciso di servirsi dell’operato delle ARPA per attuare gran parte delle attività previste da tali programmi; a partire dal 2015 Arpal svolge il ruolo di capofila per la sotto-regione del “Mediterraneo Occidentale” comprendente Liguria, Toscana, Lazio, Campania e Sardegna.
Claudia Porcu e Felicina Trebina di Arpa Sardegna nei due giorni di visita ai laboratori di Arpa Liguria hanno avuto modo di raffrontare le metodiche di campionamento della posidonia e di comparare le proprie modalità operative a quelle dell’ agenzia ligure.