La Regione Campania con Dgr 615 dello scorso 14 novembre ha approvato il documento che definisce la classe di qualità di ognuna delle 328 acque campane destinate alla balneazione. Lieve flessione delle acque “eccellenti” (dal 90 all’89% dell’acqua monitorata), in compenso le acque non balneabili scendono dal 3 al 2%.
La classificazione è elaborata dalla Uo Mare Arpac sulla base statistica degli esiti analitici dell’ultimo quadriennio di monitoraggio (2021-2022-2023-2024), così come prevede la norma di settore. Tale classificazione caratterizzerà l’intera stagione balneare 2025 a prescindere dai risultati dei campionamenti stagionali.
I tratti di mare di qualità “sufficiente”, “buona”, “eccellente” e quelle di nuova classificazione saranno ritenuti balneabili ad inizio stagione balneare ma suscettibili di divieto temporaneo in caso di risultati non conformi ai limiti normativi registrati nell’ambito dei controlli mensili fissati da aprile a fine settembre.
Le acque, invece, di qualità “scarsa” saranno considerate non balneabili per l’intera stagione balneare fino al verificarsi delle condizioni di legge che ne attestano il risanamento (d.lgs. 116/08 e DM 30.03.2010). Per tali acque scarse è d’obbligo da parte dei sindaci emanare un’ordinanza temporanea di interdizione alla balneazione a inizio stagione balneare e provvedere, ai sensi del DM 19 aprile 2018, alla trasmissione telematica sul software dedicato del Ministero della Salute.
La situazione di sintesi rispetto alla stagionalità precedente è alquanto incoraggiante dal momento che si rileva un aumento in termini percentuali della costa balneabile (98% di quella monitorata) e quindi una diminuzione di quella vietata alla balneazione perché di qualità scarsa (2%). Nel 2024 il dato di apertura stagionale rappresentava il 97% di km balneabili contro il 3% di costa non balneabile.
In termini di tipologia della qualità diminuisce, però, la percentuale di km di litorale campano “eccellente”, da 90% ad 89%, ma indubbiamente aumenta la percentuale di km di costa, precedentemente di qualità “scarsa”, recuperata alla balneazione, del 2% a fronte dello 0% della scorsa stagione. (Tab.n.1).
Va detto che nel corso dei controlli 2024 è stato possibile ripristinare la balneabilità di ben 7.370 metri di costa grazie alle azioni di risanamento intraprese dalle amministrazioni comunali interessate, in sinergia con i gestori dei servizi idrici, confermate dagli esiti conformi del monitoraggio. Un dato che, indubbiamente, ha alzato il livello di balneabilità del litorale campano.
La riammissione alla balneabilità ha riguardato i seguenti tratti di mare: “Spiaggia Maiori 2” a Maiori (Sa), tratto unico “Minori” a Minori (Sa), “Pietrarsa” a Napoli, “Sant’Angelo” a Serrara Fontana nell’isola di Ischia, “Spineta Nuova” a Battipaglia (Sa), “Villa Comunale” a Castellammare di Stabia (Na), “Punta San Francesco” a Sant’Agnello (Na). Queste acque, che rappresentato il 2% della costa controllata, sono balneabili ma potranno essere classificate, come da norma, solo al raggiungimento del set di dati utile per il calcolo della classe di qualità. Lo stesso vale anche per l’acqua di balneazione “Ex bagno Rex” del Comune di Portici (Na) già in nuova classificazione dalla scorsa stagionalità.
Se si osserva invece l’andamento della balneabilità negli anni, come detto, risulta confortante il dato del 98% per l’anno 2025 dopo il valore costante di 97% km balneabili nel periodo 2018-2024 (Graf.n.1). Non entra nel computo la quota di litorale non utilizzabile ai fini balneari, circa 60 chilometri, per la presenza di aree portuali, servitù militari, canali e foci di fiumi non risanabili, zone di aree marino protette.
A livello provinciale (Tab. 2) la percentuale di costa “eccellente” in provincia di Caserta diminuisce dal 94% del 2024 (in termini di lunghezza di costa) al 93% nel 2025; diminuisce dall’89% al 87% nel Napoletano e resta costante in provincia di Salerno (90%). La quota a dettaglio provinciale in qualità “scarsa”, quindi in divieto di balneazione, resta pari al 2% in provincia di Caserta mentre diminuisce dal 5% al 3% in provincia di Napoli e dal 2% all’1% in provincia di Salerno.
In termini numerici per il 2025 sono 28 le acque che hanno variato la classe di qualità (Tab.4). Il miglioramento riguarda 12 tratti di mare e tra questi va messo in rilievo “Magazzeno” nel Comune di Pontecagnano Faiano (Sa), acqua che da “scarsa” raggiunge la classe di qualità “buona” e viene riammessa alla balneazione in delibera regionale, nonché le sette acque che grazie al risanamento risultano di “nuova classificazione”, a tutti gli effetti balneabili.
Il peggioramento di classe si osserva invece nelle restanti sedici acque di balneazione a causa delle non conformità registrate nell’ultimo quadriennio di monitoraggio Arpac.
La qualità scarsa di alcune acque di balneazione, con molta probabilità, risente sia dell’influenza negativa degli apporti fluviali che dei diversi fenomeni piovosi che mettono in crisi la rete delle acque pluviali in cui tipicamente, nei sistemi misti, sono convogliate anche le acque fognarie.
Restano infatti principalmente di due tipi le criticità che in Campania possono, in alcuni contesti locali, compromettere lo stato di salute del mare e determinare rischi alla popolazione di natura igienico-sanitaria:
- la fragilità dei collettori fognari, che si evidenzia in particolare nel periodo estivo in seguito a scarsa manutenzione o al sovraccarico determinato dall’aumento di popolazione per l’afflusso turistico;
- l’inadeguatezza del sistema fognario di tipo misto che in presenza di un aumento di portata dei collettori fognari per eventi piovosi intensi comporta l’entrata in funzione dei tubi di troppo pieno e lo scarico in mare di acque di fogna miste ad acque pluviali.
L’atto successivo alla pubblicazione della classificazione stagionale sul Burc (n. 83 dello scorso 2 dicembre) riguarderà l’individuazione della rete dei controlli per la stagione 2025, l’elenco delle acque non utilizzabili ai fini balneari, il calendario dei campionamenti e l’aggiornamento dei profili di balneazione (pubblici sui web istituzionali dedicati alla balneazione), tutti adempimenti normativi che la Uo Mare della Direzione Tecnica Arpac, nel mese di marzo 2025, sottoporrà alla Regione ai fini della deliberazione che ne approva la fattibilità.
Il così redatto provvedimento regionale costituirà il riferimento per la stagione balneare 2025 dei controlli sulla qualità delle acque di balneazione dell’intero litorale campano che si svolgeranno a frequenza mensile dal 1 aprile fino al 30 settembre 2025 con l’ausilio della flotta di proprietà Arpac gestita e coordinata da personale specializzato della Uo Mare.
Su ciascuna acqua di balneazione (41 in provincia di Caserta, 148 in provincia di Napoli e 139 in quella di Salerno) i Dipartimenti provinciali costieri provvederanno al prelievo dei campioni di acqua di mare in punti prefissati della rete e in quelli a rischio di contaminazione che saranno successivamente analizzati nei laboratori Arpac nel rispetto dei principi e criteri normativi.
Su circa 480 chilometri di costa destinata all’uso ricreativo della balneazione si prevedono per la stagione 2025 più o meno 2500 prelievi e oltre 5000 analisi laboratoristiche per la ricerca degli indicatori di contaminazione fecale (Escherichia coli ed Enterococchi intestinali). Da tali esiti analitici, in corso di stagione balneare, le acque dichiarate balneabili a inizio stagione potranno entrare in divieto temporaneo se dovessero superare i limiti normativi per i parametri determinanti la balneabilità, pur non variando la classe di qualità che ha cadenza annuale. In caso di situazioni anomale del mare, osservate o segnalate, saranno effettuati indagini e sopralluoghi ad hoc per individuare le eventuali cause di contaminazione e aggiunti ulteriori campionamenti per dimostrare il persistere o la cessazione dell’evento inquinante.
I risultati di tutti i controlli eseguiti, a garanzia dell’informazione al pubblico prevista dalla legge, saranno consultabili in tempo reale sul sito web istituzionale di Arpac nella sezione dedicata alla balneazione, sul Portale Acque del Ministero della Salute e contestualmente sull’apposita app “Arpac Balneazione” per dispositivi mobili. Notizie di rilievo saranno comunicate tramite il profilo X di Arpac.
Emma Lionetti – Arpa Campania
e.lionetti@arpacampania.it