Piogge, falde, fiumi in FVG: dalle notevoli pluviometrie degli ultimi 12 mesi agli effetti dei cambiamenti climatici sulle acque interne

Negli ultimi 12 mesi in gran parte del Friuli Venezia Giulia si sono registrati cumulati di pioggia ben superiori alla norma e in alcune zone davvero eccezionali. Facciamo quindi il punto sulle pluviometrie del periodo dicembre 2023 – novembre 2024 e ampliamo poi lo sguardo per vedere, in una prospettiva climatica, se e come l’andamento delle precipitazioni possa avere implicazioni sugli gli ecosistemi delle acque interne, come ci raccontano alcuni articoli di “Segnali dal clima in FVG” (edizione 2024).

Ultimi 12 mesi: piogge cumulate molto alte

Non è lontano il ricordo del gran secco che nel 2022, e in parte anche nel 2023, ha interessato la nostra regione e tutto il Nord Italia. Tornano in mente fiumi in secca e falde che avevano raggiunto i livelli più bassi degli ultimi 50 anni.

Quest’anno le cose sono diverse. Anche se durante luglio e agosto la nostra regione è stata interessata da una siccità molto accentuata e anche se a novembre a piovuto decisamente meno della media, le piogge in altri mesi dell’anno non sono certo mancate: in particolare a maggio e ottobre in gran parte della regione si sono registrate pluviometrie molto più alte della media. Complessivamente i valori cumulati da inizio dicembre 2023 a tutto novembre 2024 risultano quindi più elevati della norma.

È interessante esaminare la mappa delle piogge di questi ultimi 12 mesi: si vede come in regione le pluviometrie varino dai livelli di 900 mm a Trieste fino a superare i 4600 mm sulle Prealpi Giulie. Sul territorio regionale il valor medio delle piogge cumulate si è attestato intorno ai 2100-2200 mm; a partire dal 1961 questi livelli di pioggia si sono ripresentati solo altre 3 volte: nel 2014, nel 2010 e nel 1965.

“Segnali dal clima in FVG”: falde e fiumi

copertina Segnali dal Clima in FVG 2024 e copertina "Le acque interne e la pianura"

Il tema dell’acqua è uno dei primi che vengono alla mente quando parliamo di cambiamenti climatici.

Il pensiero corre alla disponibilità della risorsa idrica e agli impatti degli eventi siccitosi: ma il livello del serbatoio costituito dalle nostre acque sotterranee dipende solo dal clima? Inoltre le acque interne non sono solo una risorsa per persone e attività produttive: gli ecosistemi delle acque dolci svolgono funzioni fondamentali – come l’autodepurazione – che risultano vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento.

Nell’edizione 2024 di “Segnali dal clima in FVG”, la pubblicazione divulgativa realizzata dal Gruppo di lavoro tecnico-scientifico Clima FVG, alcuni articoli nella sezione LE ACQUE DOLCI E LA PIANURA approfondiscono questi argomenti.

I LIVELLI DELLE FALDE IN FVG: VARIAZIONI NEL BREVE E NEL LUNGO PERIODO

Le esigue piogge dell’autunno 2021 e di tutto il 2022 hanno portato i livelli delle falde sotterranee a valori negativi da record.

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Andamento della falda rilevato in comune di Fontanafredda da gennaio 1979 a novembre 2023 (linea azzurra) con evidenziato l’andamento sul lungo periodo (linea arancione)

Questo argomento è trattato in dettaglio nell’articolo (autori: Giacomo Casagrande, Daniela Iervolino, Federica Lippi, Paolo Olivo – Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia) in “Segnali dal clima in FVG” (2024) – sezione tematica LE ACQUE DOLCI E LA PIANURA.

LE ACQUE DOLCI: CAMBIARE PROSPETTIVA PER AFFRONTARE IL CLIMA CHE CAMBIA

Gli ecosistemi delle acque dolci sono particolarmente vulnerabili ai cambiamenti dell’ambiente e del clima. Un cambiamento nel nostro modo di percepirli e di gestirli è necessario non solo per preservarli, ma anche per consentire a essi di svolgere quelle funzioni che rappresentano soluzioni naturali efficaci per affrontare anche i cambiamenti climatici.

foto: arpa fvg
Foto: ARPA FVG

Puoi leggere l’articolo completo (autori Elisabetta Pizzul e Marco Bertoli – Università degli Studi di Trieste) in “Segnali dal clima in FVG” (2024) – sezione tematica LE ACQUE DOLCI E LA PIANURA.

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