La qualità dell’aria in Italia nel 2024

La qualità dell’aria in Italia nel 2024

Il valore limite annuale del PM2,5 (25 μg/m³) è rispettato, per la prima volta, su tutto il territorio nazionale.

Per il PM10 si registra il rispetto del valore limite annuale (40 μg/m³) su quasi tutto il territorio, e nell’82% delle stazioni è rispettato anche il valore limite giornaliero del PM10 (50 μg/m³ per la media giornaliera da non superare per più di 35 giorni in un anno). Si registra ancora il mancato rispetto del limite in diverse zone del paese: nel bacino padano, a Napoli e alcuni comuni della pianura campana, nella zona della Valle del Sacco (in provincia di Frosinone). Isolati casi di violazione sono stati registrati anche nella zona della Piana Lucchese, a Terni, a Colleferro in provincia di Roma, nella pianura Venafrana (in provincia di Isernia), a Palermo e a Catania.

Occorre considerare che i periodi di stagnazione atmosferica invernali (inversione termica a bassa quota, alta pressione livellata, assenza di precipitazioni, vento molto debole o assente) in alcune delle aree del paese solitamente più critiche, sono stati più frequenti e intensi nell’anno appena trascorso rispetto al 2023, favorendo in diversi giorni il superamento della soglia prevista per il valore limite giornaliero di 50 μg/m³.

Come noto ai superamenti giornalieri possono contribuire – in alcuni casi – fenomeni naturali come gli eventi di intrusione al suolo di sabbie provenienti dalle aree desertiche del Nord Africa, del Medio-Oriente e della depressione caspica. La valutazione della frequenza e dell’intensità di questi fenomeni e quindi del contributo al numero di giorni di superamento per alcune regioni è attualmente in corso e sarà descritta nelle relazioni annuali sulla qualità dell’aria predisposte dalle strutture regionali del SNPA nei prossimi mesi.

Anche il valore limite annuale del biossido di azoto è rispettato nella larga maggioranza delle stazioni di monitoraggio (98%), sebbene sia da registrare il superamento in un numero limitato di stazioni, localizzate in grandi aree urbane in prossimità di importanti arterie stradali: Torino, agglomerato di Milano, Genova, Roma, Napoli, Catania e Palermo. Il valore limite orario è invece rispettato ovunque.

I primi dati sembrano confermare l’andamento osservato nel periodo 2014-2023, con una riduzione marcata e progressiva per il biossido di azoto, estesa alla maggior parte delle stazioni, con livelli mediamente inferiori nel 2024 anche a quelli registrati nell’anno del lockdown.

In larga parte del paese si registrano ancora livelli di concentrazione di ozono superiori agli obiettivi previsti dalla legge (solo il 16% delle stazioni rispetta l’obiettivo a lungo termine, pari a 120 μg/m³ come valore più alto della media mobile giornaliera su otto ore); a causa delle condizioni meteorologiche estive, con condizioni di caldo estremo e assenza di precipitazioni che hanno caratterizzato l’estate 2024, sono stati registrati anche diffusi superamenti della soglia di informazione (180 μg/m³ per la media oraria) prevista a tutela della popolazione dall’esposizione acuta. I superamenti della soglia di allarme (240 μg/m³) sono stati quasi del tutto assenti (1 ora in tutto).

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’inquinamento atmosferico è uno dei maggiori rischi ambientali per la salute. Lo scenario che introduce la nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria entrata in vigore il 10 dicembre 2024 e in attesa di recepimento nell’ordinamento nazionale indica la necessità di individuare e attuare rapidamente strategie aggiuntive rispetto a quelle già implementate, atte a ridurre significativamente l’inquinamento atmosferico, tenuto conto del fatto che i livelli attuali sono superiori, in larga parte del paese, ai valori limite della nuova direttiva e ai valori guida dell’OMS. La strada da percorrere è ancora lunga e richiede un’ulteriore – particolarmente rilevante – riduzione delle emissioni.