Il documento riporta l’indagine, condotta in conformità alla normativa vigente (D. lgs. 152/06 e D. lgs. 30/2009), che ha coinvolto 95 stazioni di monitoraggio distribuite su 47 dei 82 corpi idrici sotterranei individuati nel Piano di Gestione. Tra questi, 39 corpi idrici sono stati classificati a rischio di non raggiungere lo stato di qualità “buono” richiesto dalla normativa. Il monitoraggio ha incluso 52 stazioni DRW (destinate al consumo umano), evidenziando che il 42% di queste è in stato chimico scarso. Complessivamente, il 62% delle stazioni monitorate è risultato in stato chimico scarso, mentre solo il 38% ha mostrato uno stato buono. Tra le cause principali del degrado chimico figurano nitrati (59% delle stazioni in stato scarso), composti e ioni inorganici (41%) e pesticidi (29%), con contributi minori di conducibilità elettrica, elementi in traccia, alifatici clorurati e composti perfluorurati. Il monitoraggio sui nitrati, condotto su 98 stazioni (incluso il nuovo corpo idrico “Piana e Colline del Bacino del Fiume Acate”), ha rivelato concentrazioni superiori al limite di 50 mg/L nel 36% delle stazioni, mentre il 64% è rimasto al di sotto di tale soglia. Tra le stazioni DRW, il 15% ha registrato valori oltre il limite. Le aree più critiche, con superamenti in più stazioni, includono “Piana di Vittoria”, “Ragusano”, “Piana di Castelvetrano-Campobello di Mazara”, “Piana di Catania” e “Piana di Marsala-Mazara del Vallo”.
ARPA Sicilia
Anno di pubblicazione: 2024
Periodicità: Annuale
Temi: Acque superficiali e sotterranee
Scarica il rapporto