La collaborazione tra l’Arpa Campania e l’Autorità giudiziaria si intensifica in provincia di Caserta, a seguito della recente stipula di due protocolli d’intesa con la Procura di Santa Maria Capua Vetere e una serie di enti e associazioni. Obiettivo di uno dei due accordi è potenziare il contrasto ai reati ambientali nel territorio di competenza della procura sammaritana. All’Agenzia ambientale spetterà il compito di supportare le forze di polizia, soprattutto in fase di sopralluogo e durante le successive attività di accertamento anche analitico. Una collaborazione già al momento attiva, ma che con questa intesa viene rafforzata e sistematizzata.
L’altro accordo riguarda lo studio dei rischi che le criticità ambientali del Casertano possono comportare per la salute della popolazione locale. In questo caso, Arpac metterà a disposizione i risultati delle caratterizzazioni svolte sul territorio, in particolare dopo l’approvazione della legge sulla Terra dei fuochi (decreto legge 136 del 2013, convertito nella legge 6 del 2014). Al gruppo di lavoro istituito da questa intesa parteciperà il direttore tecnico dell’Agenzia, Marinella Vito.
«È forte l’impegno di Arpac a supporto degli organi giudiziari della Campania» – dichiara il commissario straordinario dell’Agenzia Stefano Sorvino – «il rapporto con la Procura di Santa Maria Capua Vetere, poi, è particolarmente significativo a causa delle note criticità ambientali presenti in alcune aree della provincia di Caserta». Sorvino, da pochi mesi alla guida dell’Agenzia, sottolinea uno degli elementi più interessanti del protocollo finalizzato all’emersione delle notizie di reato in materia ambientale, cioè il coinvolgimento attivo di associazioni ambientaliste, civiche, oltre che di Coldiretti. Un modello, insomma, di controllo partecipato del territorio, che punta a rendere più immediate e sistematiche le segnalazioni di reato.
Il commissario Arpac esprime apprezzamento e gratitudine a tutto il personale del dipartimento di Caserta impegnato nelle attività sul campo, e cita in particolare il contributo decisivo del direttore del dipartimento, Serafino Barbati, oltre che del direttore dell’area territoriale Agostino Delle Femmine.