Quali sono le cause dello spreco alimentare e come prevenire il fenomeno? Giovedì 16 novembre Ispra presenta a Roma uno studio.
Lo spreco alimentare è emerso recentemente come una delle principali questioni ambientali e socio-economiche che l’umanità si trova ad affrontare, nonostante per lungo tempo sia stato un problema ampiamente sottostimato e poco indagato. L’Italia è uno tra i pochi paesi UE ad aver approvato una delle prime leggi di contrasto al fenomeno dello spreco alimentare. La norma 166/2016 interviene sulla donazione e distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi.
Gli studi sul fenomeno sono ancora agli inizi e la condivisione di metodologie di indagine necessita di essere sviluppata. Ispra ha realizzato un primo studio socio-economico sulle cause e le connessioni più rilevanti tra spreco alimentare e altre tematiche connesse, quali il consumo di suolo, di acqua, di energia e di altre risorse, il degrado dell’integrità biologica, i cambiamenti climatici, l’alterazione dei cicli dell’azoto e del fosforo, la sicurezza e la sovranità alimentare, la bioeconomia circolare.
Combattere lo spreco alimentare non è solo necessario per una più equa distribuzione dei beni, ma contribuirebbe in maniera decisiva anche a tagliare le emissioni di gas serra e limitare alcuni degli impatti del cambiamento climatico.
Eppure i dati elaborati da ISPRA dimostrerebbero una crescita degli sprechi negli ultimi anni. La tendenza globale dal 2007 al 2011 indicherebbe un notevole aumento di sprechi tra produzione e fornitura (+48%), una sovralimentazione in fortissimo aumento (+144%) e uno spreco in consumo e vendita al dettaglio che diminuisce del 23%.