Torna a crescere la produzione nazionale di rifiuti urbani nel 2016 dopo cinque anni di progressiva riduzione. Il dato è in linea con l’andamento degli indicatori socio-economici.
Sono alcuni dei dati contenuti nella XIX edizione del Rapporto Rifiuti urbani dell’Ispra, report che ogni anno fornisce il quadro dettagliato e aggiornato sulla produzione, raccolta differenziata, gestione dei rifiuti urbani a livello nazionale, regionale e provinciale nonché degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio, e dell’import/export.
Quanti rifiuti produciamo in Italia? Il dato si attesta a 30,1 milioni di tonnellate, con un aumento rispetto al 2015 del 2%, pari a 590 mila tonnellate circa, in controtendenza rispetto alla progressiva diminuzione registrata nel quinquennio 2011/2015. Tale dato è stato ricavato con un approccio metodologico differente rispetto a quello utilizzato da ISPRA per la costruzione della serie storica dei dati sino all’anno 2015. Alcune modifiche alla contabilizzazione dei dati sulla produzione e raccolta differenziata dei rifiuti urbani sono state, infatti, introdotte dal decreto ministeriale del 26 maggio 2016 contenente “Linee guida per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani”. Anche utilizzando la precedente metodologia, la produzione dei rifiuti urbani avrebbe registrato un aumento, sebbene in più contenuto, pari allo 0,8%.
La crescita della produzione dei rifiuti urbani è in linea con l’andamento degli indicatori soci-economici, sia nella spesa per consumi finali (+1,5%) sia del prodotto interno lordo (tra +1,7% e +0,9%). Non si assiste dunque ad alcuna dissociazione.
Nel dettaglio, il nord Italia, che in valore assoluto produce quasi 14,2 milioni di
tonnellate, mostra il maggiore aumento percentuale (+3,2%), mentre al Centro con 6,6 milioni di tonnellate e
al Sud con circa 9,4 milioni di tonnellate, gli incrementi sono più contenuti (+0,9 e +1,1% rispettivamente). Le regioni che segnano i maggiori aumenti nella produzione dei rifiuti urbani sono il Veneto (+9%) e il Trentino Alto Adige (+4,5%), mentre solo per tre regioni si registra un calo: Liguria, -3,1%, Molise e Calabria, -1,2% per entrambe. Analogamente ai precedenti anni, i maggiori valori di produzione pro capite, che tengono conto della produzione di rifiuti in rapporto alla popolazione residente, si rilevano per l’Emilia Romagna con 653 kg pro capite nel 2016, seguita dalla Toscana, 616 kg pro capite, a fronte di una media nazionale di 497 kg pro capite. A livello provinciale, è sempre Reggio Emilia la provincia con il più alto valore di produzione pro capite (749 kg per abitante per anno), seguita da Rimini (740 kg). Seguono Ravenna, Forlì-Cesena, Piacenza, Ferrara, Prato, Livorno e OlbiaTempio
Pausania, tutte con produzione pro capite superiore a 650 kg per abitante per
anno.
Disponibili online l’edizione integrale e la versione di sintesi del Rapporto Rifiuti ed. 2017. E’ possibile consultare tutti i dati sui rifiuti urbani in Italia a livello, regionale, provinciale e comunale sul sito http://www.catasto-rifiuti.isprambiente.it.