La Struttura territoriale di Catania di Arpa Sicilia ha prelevato e analizzato nel SIN di “Biancavilla”, dal 2009 a oggi, oltre 860 campioni di particolato atmosferico per la ricerca di fibre di fluoro-edenite, che ha caratteristiche chimico-tossicologiche riconducibili all’asbesto.
Il Sito di interesse nazionale (SIN) di Biancavilla, in provincia di Catania, è stato istituito con il decreto del ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare (Mattm) n. 468/2001.
La sua istituzione si rese necessaria quando, a seguito di studi epidemiologici relativi ad un incremento dell’incidenza di mesoteliomi pleurici nella popolazione residente a Biancavilla, venne scoperto negli affioramenti rocciosi della Cava di Monte Calvario un nuovo minerale con struttura anfibolica, in seguito denominato fluoro-edenite, che presenta tre habitus: aciculare, fibroso e prismatico. Studi successivi hanno dimostrato che il nuovo anfibolo ha caratteristiche chimico – tossicologiche riconducibili all’asbesto.
In ottemperanza alle prescrizioni del Mattm, grazie alla dotazione strumentale nel frattempo acquisita, la Struttura territoriale di Catania di Arpa Sicilia ha avviato nel 2009 un monitoraggio ambientale all’interno del SIN di Biancavilla che ha comportato, a tutt’oggi, il prelievo e l’analisi di oltre 860 campioni di particolato atmosferico.
Il monitoraggio ha riguardato in particolar modo le attività di Messa in sicurezza di emergenza (MISE) del sito, di bonifica di strutture ed edifici a suo tempo realizzati con l’utilizzo di materiali contenenti fluoro-edenite, nonché la copertura con Spritz Beton della Cava di Monte Calvario dalla quale, per decenni e comunque fino alla fine degli anni ’90, venivano estratti granulati e materiali per l’edilizia caratterizzati dalla presenza della suddetta fibra.
I campionamenti sono stati finalizzati alla verifica del rispetto del valore indicato dalle Linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità per la qualità dell’aria in Europa (Who, 2000) in ambiente urbano, pari ad 1 fibra/litro, che di fatto comporta un incremento di rischio cancerogeno compreso fra 1 e 100 casi/1.000.000 di esposti, relativamente ad una esposizione continuativa per l’intera vita della popolazione generale.
Complessivamente, il superamento del valore di 1 fibra/litro è stato registrato in 33 degli 882 campioni prelevati, con una percentuale pari al 3.7%.
In particolare, i dati relativi ai 462 campioni di particolato atmosferico prelevati nel periodo 2009–2013 rispecchiano la qualità dell’aria di Biancavilla in concomitanza di una serie di attività di bonifica attuate su varie strutture pubbliche (i cui intonaci erano stati realizzati con granulati contenenti fluoro-edenite), nonché quelle realizzate presso l’area di cava di Monte Calvario, oltre alle opere di asfaltatura di numerose aree pubbliche e strade sterrate insistenti nell’area urbana.
In tale periodo, il valore di riferimento Who è stato superato in 26 campioni (5,6%), prelevati nella maggior parte dei casi in aree sterrate, dalle quali possono facilmente originarsi polveri aerodisperse, o effettuati durante le opere di Mise.
Nel 2014 il superamento del valore di riferimento è stato osservato in 6/185 campioni (3,2%): ad eccezione di due superamenti registrati nel corso della rimozione di serbatoi interrati, gli altri 4 sono stati osservati in zona urbana, non distante dall’area di cava e da alcuni affioramenti rocciosi privi di terreno di copertura e di vegetazione, presso le quali non erano in atto attività “a rischio” quali scavi, movimenti terra ecc. E’ pertanto verosimile ritenere che in aree quali quelle descritte, specie in condizioni di ventilazione e bassa umidità, possano originarsi rilasci di fibre anche in assenza di attività antropiche.
Nel biennio 2015-2016, è stato registrato un solo superamento (0,5%) sul totale di 182 prelievi di particolato atmosferico, precisamente in un campione prelevato in area urbana, ove erano in corso operazioni di scavo stradale.
Negli ultimi mesi del 2016 e nel corso del 2017 ai controlli eseguiti routinariamente all’interno del SIN, si è affiancato il monitoraggio relativo ai lavori per la realizzazione del progetto Banda ultralarga (BUL) e sviluppo digitale in Sicilia – Cantiere Biancavilla San Rocco, con il prelievo e l’analisi di campioni di particolato atmosferico presso i siti interessati dai lavori di scavo per il passaggio della fibra. Nessun superamento del citato valore Who è stato registrato nei 53 campioni prelevati nel 2017.
I dati sopra esposti mostrano nel complesso un andamento di significativa riduzione delle concentrazioni di fibre aerodisperse; i superamenti registrati appaiono generalmente osservarsi in concomitanza di specifici interventi quali attività di scavo/demolizione, o in determinate condizioni meteorologiche.
La riduzione nel tempo della concentrazione di fibre di fluoro-edenite aerodisperse è, di fatto, il risultato di tutte le attività poste in essere a Biancavilla da quando, nel 2001 l’intero agglomerato urbano è stato riconosciuto Sito di interesse nazionale da bonificare.
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A cura di: Roberto Grimaldi e Maria Rita Pinizzotto – Struttura territoriale Arpa Sicilia di Catania