Nel 2016 circa 93 controlli su 100 delle Arpa/Appa per l’inquinamento acustico sono stati svolti a seguito di esposti della cittadinanza e nel 40,6% di sorgenti controllate sono stati riscontrati superamenti dei limiti normativi. Per i campi elettromagnetici, nel 2016, il 43% dei controlli effettuati ha riguardato principalmente impianti radiotelevisivi, stazioni radio base per telefonia mobile ed elettrodotti, oggetto di segnalazioni da parte dei cittadini. L’esposizione della popolazione alle radiazioni ionizzanti deriva principalmente dalla radioattività naturale, il cui contributo maggiore è rappresentato dal radon.
L’inquinamento acustico costituisce uno dei principali problemi ambientali, soprattutto negli agglomerati urbani dove si concentrano le principali sorgenti di rumore.
In riferimento a questo tema, l’attenzione da parte dei cittadini e la richiesta di tutela personale e dell’ambiente sono elevate: nel 2016 circa 93 controlli su 100 delle Arpa/Appa sono stati svolti a seguito di esposti della cittadinanza e nel 40,6% di
sorgenti controllate sono stati riscontrati superamenti dei limiti normativi.
Ad oggi permangono ancora numerose criticità nell’applicazione della normativa nazionale: solo il 59% dei comuni ha approvato un piano di classificazione acustica, principale strumento di pianificazione e gestione sul territorio dell’inquinamento acustico. In questo contesto il Dlgs 42/2017 rappresenta
un importante avanzamento e l’avvio di un riesame più generale della materia.
L’attenzione della popolazione verso le sorgenti elettromagnetiche è alta. Nel 2016, il 43% dei controlli effettuati dalle Arpa/Appa ha riguardato impianti, principalmente impianti radiotelevisivi, stazioni radio base per telefonia mobile ed elettrodotti, oggetto di segnalazioni da parte dei cittadini.
Il numero totale dei casi di superamento dei limiti di legge registrati a luglio 2017 è risultato sostanzialmente
invariato rispetto all’anno precedente. A luglio 2017 i casi di superamento risanati relativi agli impianti RTV, SRB ed ELf sono stati rispettivamente il 61%, l’83% e il 70% del totale.
È attualmente in corso la discussione sul decreto attuativo previsto dalla legge 22 febbraio 2001, n. 36 (art. 7, comma 1) riguardante l’archiviazione delle informazioni relative alle sorgenti ELf nel Catasto elettromagnetico nazionale.
Nel nostro paese sono
in corso le attività connesse alla disattivazione delle centrali nucleari ed è sempre più diffuso l’impiego delle radiazioni ionizzanti nelle applicazioni medicodiagnostiche.
L’esposizione della popolazione alle radiazioni ionizzanti deriva principalmente dalla radioattività naturale, il cui contributo maggiore è rappresentato dal radon: in Italia, l’esposizione al radon, che si stima sia la causa di 3.400 tumori polmonari su
un totale di 31.000 casi ogni anno, rappresenta la seconda causa di tumore al polmone dopo il fumo di sigaretta.
Le lodevoli attenzioni ARPA sono rese scarsamente significanti a tutela della salute pubblica e dell’ambiente a causa di valori limite di riferimento e da calcoli – più volte contestati perché troppo generosi ed anche disattenti rispetto fattori scientificamente più significativi.
La ridondanza non è frenata.
Studi indipendenti di moltissimi titolati studiosi e scienziati – italiani e stranieri e le relazioni dei gruppi di studio dei comitati di cittadini italiani, lo stanno dicendo e dimostrando da anni.
L’inquinante esterno e quello degli ambienti interni si sta moltiplicando in modo esponenziale.
La salute è diritto primario.
Le critiche costruttive vi sono.