L’amianto in Italia è al bando dal 1992, ma sono ancora evidenti gli effetti ambientali e sanitari conseguenti alla sua presenza su tutto il territorio nazionale. Molte le esperienze in merito alla pianificazione, alle tecniche di mappatura, alla gestione della bonifica, allo smaltimento e all’analisi dei materiali naturali o manufatti contenenti amianto, attività realizzate anche direttamente dalle Agenzie ambientali o con il loro supporto. Alcuni contributi tratti dalla rivista Ecoscienza.
Servizio in Ecoscienza 1/2018
L’amianto in Italia è al bando dal 1992, ma sono ancora evidenti sia gli effetti ambientali che quelli sanitari conseguenti alla sua presenza su tutto il territorio nazionale. Sono oltre 1.500 all’anno i casi di mesotelioma maligno del polmone registrati in Italia, a causa del lungo tempo di latenza della malattia dopo l’esposizione.
Attuare pienamente il Piano nazionale amianto – per il quale occorrono risorse adeguate – è quindi una priorità che permetterà di accelerare la bonifica e la messa in sicurezza di luoghi sensibili come scuole e ospedali, realizzare nuovi siti di smaltimento, promuovere la ricerca di metodi di inertizzazione dei materiali che lo contengono, proseguire e migliorare la mappatura.
Sono molte le esperienze positive realizzate o in corso nel nostro paese in merito alla pianificazione, alle tecniche di mappatura, alla gestione della bonifica, allo smaltimento e all’analisi dei materiali naturali o manufatti contenenti amianto, attività realizzate anche direttamente dalle Agenzie ambientali o con il loro supporto.
Questi gli argomenti al centro del servizio pubblicato sulla rivista Ecoscienza e ripresi in questo numero di AmbienteInforma.
Servizio in Ecoscienza 1/2018
L’amianto in Italia è al bando dal 1992, ma sono ancora evidenti sia gli effetti ambientali che quelli sanitari conseguenti alla sua presenza su tutto il territorio nazionale. Sono oltre 1.500 all’anno i casi di mesotelioma maligno del polmone registrati in Italia, a causa del lungo tempo di latenza della malattia dopo l’esposizione.
Attuare pienamente il Piano nazionale amianto – per il quale occorrono risorse adeguate – è quindi una priorità che permetterà di accelerare la bonifica e la messa in sicurezza di luoghi sensibili come scuole e ospedali, realizzare nuovi siti di smaltimento, promuovere la ricerca di metodi di inertizzazione dei materiali che lo contengono, proseguire e migliorare la mappatura.
Sono molte le esperienze positive realizzate o in corso nel nostro paese in merito alla pianificazione, alle tecniche di mappatura, alla gestione della bonifica, allo smaltimento e all’analisi dei materiali naturali o manufatti contenenti amianto, attività realizzate anche direttamente dalle Agenzie ambientali o con il loro supporto.
Questi gli argomenti al centro del servizio pubblicato sulla rivista Ecoscienza e ripresi in questo numero di AmbienteInforma.