Il settore turistico continua a essere di considerevole interesse per l’economia del nostro Paese. I dati provenienti dal Rapporto sul turismo 2017 mostrano infatti come l’Italia, piazzandosi al quinto posto per capacità attrattiva, sia una delle mete più desiderate da parte di tanti stranieri.
Dal punto di vista economico ciò significa che il settore turistico, con tutto l’indotto, raggiunge uni quota del PIL pari a 10,3%1.
Dal punto di vista dei flussi turistici nazionali, le regioni del Centro-Nord e quelle del Sud procedono, tuttavia, ancora a velocità diverse. Basti pensare, ad esempio, che il Veneto è la regione più turistica d’Italia, con dati tre volte superiori a quelli della Campania e ben quattro volte a quelli della Sicilia.
Di contro, se invece ci si sofferma sul turismo sostenibile, la Sicilia, con ben 29 strutture in possesso del marchio Ecolabel UE (si veda figura 1), risulta la seconda regione d’Italia in cui il binomio “sviluppo turistico e tutela dell’ambiente” orienta sempre di più la scelta di chi vuole coniugare sviluppo turistico ed uso ottimale delle risorse naturali.
In tale contesto ARPA Sicilia ha promosso un’indagine conoscitiva presso gli operatori economici siciliani (si veda figura 2) che hanno aderito al marchio di qualità ecologica Ecolabel UE, al fine di valutare i vantaggi derivanti dall’applicazione del marchio.
L’indagine è stata condotta somministrando un questionario che riportava domande di carattere generale (quali ad esempio le motivazioni che hanno spinto gli operatori ad aderire al marchio) e domande specifiche, finalizzate ad individuare eventuali vantaggi derivanti dall’applicazione del marchio i criteri Ecolabel UE. Al questionario hanno risposto i due terzi delle strutture in possesso del marchio. Di seguito, sinteticamente, si riportano alcune riflessioni sui risultati ottenuti.
Dall’analisi dei dati è emerso che il primo tra i motivi per cui le strutture ricettive intervistate hanno deciso di aderire al marchio ecologico Ecolabel UE, è la consapevolezza di incidere positivamente nell’attuazione di buone pratiche di salvaguardia ambientale. A seguire, tale decisione è scaturita da aspettative legate alla possibilità di distinguersi tra le altre aziende dello stesso settore con l’erogazione di un servizio più rispettoso dell’ambiente.
Relativamente agli aspetti legati ai vantaggi diretti c’è da evidenziare che il 35% degli intervistati ha dichiarato di avere ottenuto consistenti risparmi energetici (fino al 25%) grazie all’introduzione di sistemi di energia rinnovabile, all’utilizzo di dispositivi di spegnimento automatico degli impianti di condizionamento delle camere e di limitazione delle dispersioni energetiche.
Per quanto concerne i consumi idrici è stata riscontrata una riduzione fino al 20% grazie all’utilizzo di dispositivi idraulici di riduzione dei flussi e mediante la regolamentazione consapevole dei lavaggi di asciugamani e biancheria.
In conclusione al campione intervistato è stato chiesto di esprimere due giudizi qualitativi (da un minimo di 1, corrispondente ad un decisamente NO, ad un massimo 5, corrispondente ad un decisamente SI) su seguenti aspetti:
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benefici, nel lungo periodo, derivanti dal rapporto tra investimenti e costi derivanti dall’adesione al marchio;
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informazioni di ritorno da parte dei clienti relativamente all’apprezzamento nei confronti della struttura in possesso del marchio.
I risultati ottenuti sono riportati nelle figure 3 e 4.
Da quanto emerso da questa indagine credo si possa concludere che, se da una parte l’ottenimento del marchio consente alle imprese di acquistare visibilità sul mercato per l’impegno a favore dell’ambiente (impegno garantito da una etichetta affidabile in quanto verificata da terza parte indipendente e riconosciuta a livello europeo) ed aumentare, di conseguenza, la propria competitività sul mercato “verde”, dall’altra emergono vantaggi diretti (quali ad esempio la riduzione dei consumi idrici ed elettrici, piuttosto che l’abbattimento di produzione dei rifiuti, ecc.) che sicuramente incoraggiano gli operatori economici ad investire su tale strumento.
A cura di: Dott. Michele Fiore Direttore U.O.C. SG3 Sistemi di Gestione Integrati e Rete Laboratori ARPA Sicilia – Direzione Generale – mail: mfiore@arpa.sicilia.it
1 Il Rapporto sul turismo 2017 è curato da UniCredit in collaborazione con Touring Club Italiano