È partita lo scorso 1° luglio una campagna di misura della temperatura a cura dell’Arpa Lazio nell’ambito del progetto “Uso innovativo dei dati satellitari per la stima di esposizioni ambientali finalizzate a valutare gli effetti sanitari delle temperature estreme e dell’inquinamento atmosferico a Roma”, coordinato del Dipartimento di epidemiologia (DEP) del Sistema sanitario del Lazio.

Fig.1: Uno dei 30 sensori posizionati nella città di Roma
Fig.1: Uno dei 30 sensori posizionati nella città di Roma

La campagna prevede 30 punti di misura distribuiti all’interno del Grande Raccordo Anulare che misurano ogni 15 minuti la temperatura della Capitale. I dati saranno raccolti per 3 mesi consecutivi ed elaborati in modo da poter validare le temperature dell’aria stimate dal DEP a partire dai dati satellitari. Questa attività permetterà di rilevare le zone più calde della città di Roma e sarà quindi possibile evidenziare in dettaglio l’isola di calore della Capitale e osservare come le diverse aree della città reagiscono ad una prolungata onda di calore.

I campionatori sono costituiti da termometri a basso costo protetti da schermi solari passivi. I sensori termometrici, già testati per queste ricerche estensive che richiedono un numero elevato di punti di monitoraggio, sono stati impostati attraverso un apposito software per accendersi automaticamente, rilevare la temperatura e tornare nella fase “dormiente” fino al prossimo rilevamento programmato (fig.1).

A questi 30 punti saranno aggiunti i dati dei sensori già attivi nella rete di monitoraggio della qualità dell’aria dell’ARPA Lazio e in altre reti gestiste da soggetti pubblici (fig. 2).

Fig. 2: Mappa complessiva dei punti campionati, in giallo i 30 campionatori del progetto
Fig. 2: Mappa complessiva dei punti campionati, in giallo i 30 campionatori del progetto

L’analisi dei dati rilevati dovrà tener conto dell’esposizione, dell’altezza e dell’ambiente circostante i punti di misura per consentire poi un confronto tra i vari punti di campionamento. Questi dati potranno risultare utili anche per gli studi dalle qualità dell’aria su Roma, in particolare per l’analisi degli episodi di inquinamento acuto.

Una seconda campagna invernale è prevista per tra dicembre 2018 e febbraio 2019, quando l’isola di calore dovrebbe risultare più evidente tra le zone centrali e le periferie dalla Capitale.

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