Il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa), attraverso il proprio supporto tecnico-scientifico, ha un ruolo strategico di grande importanza anche nel settore elettrico. In prospettiva, tale ruolo dovrà rafforzarsi per contribuire alla promozione di un contesto virtuoso. L’articolo in Ecoscienza 3/2018.
Il comparto energetico e i connessi sistemi energetici necessari rappresentano un tema fondamentale per molte politiche dell’Unione europea e degli stati membri, in considerazione della ormai storica necessità di accompagnare un cambiamento delle fonti di produzione di una delle risorse insostituibili delle nostre società. Si tratta di un tema fortemente trasversale. Si pensi alle evidenti ricadute in materia di infrastrutture, che necessariamente dovranno subire un analogo percorso di transizione, si pensi alle politiche economiche, per i costi che la transizione energetica comporterà, si pensi alle politiche sociali e occupazionali, che molto potranno beneficiare delle nuove scelte impiantistiche energetiche, se accompagnate dai necessari rinnovamenti nella preparazione e qualificazione degli operatori, si pensi infine, non per ultimo, alle politiche ambientali, includendo in tali politiche tanto la difesa delle risorse naturali, in termini sia di utilizzo razionale sia di salvaguardia della loro qualità, quanto la tutela del paesaggio.
Il nostro paese si è dotato, come noto, proprio a fine anno 2017, di un importante strumento operativo per il perseguimento della competitività, della sostenibilità e della qualità del sistema energetico: la Strategia energetica nazionale (decreto interministeriale 10 novembre 2017).
Il percorso di preparazione e approvazione della Sen ha peraltro largamente coinciso con il percorso di riforma delle strutture tecnico-scientifiche a supporto delle politiche ambientali nazionali con l’approvazione della legge 132/20162.
Tale legge istituisce il Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente (Snpa) riconoscendone, tra l’altro, la centralità nel supporto alle politiche ambientali nazionali, nel supporto ai procedimenti amministrativi di rilascio delle autorizzazioni in materia ambientale e compiti diretti di controllo sull’esercizio degli impianti industriali, inclusi ovviamente quelli del settore elettrico. Si tratta di un ruolo di grande importanza e strategicità che si articola su piani differenti.
Sul fronte del supporto alle politiche ambientali, il ruolo del Snpa è stato importante, proprio nel contesto di redazione della Sen, poiché ha consentito di redigere gli scenari emissivi3, attuali e tendenziali, associabili alle scelte strategiche possibili sottese dalla Sen.
Si pensi, ad esempio, agli scenari per l’anno 2016 e quello tendenziale al
2030, che proprio in ambito energetico hanno definito che il settore elettrico è responsabile di circa il 7% delle emissioni di ossidi di azoto nel 2016, e la percentuale è prevista aumentare fino a circa il 9%
nel 2030.
Per quanto riguarda invece le emissioni di particolato, il settore elettrico è risultato responsabile di una percentuale inferiore all’1% delle emissioni, mentre un’importante conclusione ha riguardato le fonti energetiche poiché, grosso modo, la metà delle emissioni del settore elettrico sarebbero provenute dagli impianti a carbone, combustibile che è stato per questo motivo oggetto di particolare attenzione, dal momento che la Sen ne ha stabilito l’abbandono entro il 2025… Leggi l’articolo integrale in Ecoscienza 3/2018 – Scarica pdf
Autori: Fabio Ferranti, Francesca Minniti, Alfredo Pini, Ispra