Sedici acque classificate come balneabili hanno superato il limite di legge per i parametri microbiologici. Tredici di queste sono state “riaperte” a seguito di prelievi supplementari favorevoli.
Sono 453, su un totale di 2191 dall’inizio della stagione balneare, i campioni di acqua di mare prelevati e analizzati da Arpac nel mese di agosto per stabilire lo stato di salute del nostro mare a tutela dei bagnanti che hanno affollato le coste campane. Quaranta prelievi (circa il 9% sul totale di agosto) hanno prodotto valori analitici superiori ai limiti di legge per i parametri determinanti la balneabilità (Escherichia coli ed Enterococchi intestinali).
Questi “sforamenti” hanno interessato 24 acque di balneazione, sulle 330 in cui è suddiviso il litorale adibito all’uso balneare. Di questi 24 tratti di mare batteriologicamente compromessi, otto erano stati classificati di qualità “scarsa” a inizio stagione balneare e pertanto erano già dichiarati “non balneabili”. Le restanti sedici acque di balneazione che hanno “sforato” ad agosto sono invece classificate di qualità “sufficiente”, “buona” o “eccellente” nella Delibera di Giunta regionale 779 dello scorso 12 dicembre. Perciò risultavano balneabili fino all’esito dei prelievi, e in base agli esiti negativi di agosto sono state chiuse temporaneamente alla balneazione con ordinanza del sindaco, non appena è giunta al Comune competente, da parte di Arpac, la comunicazione dei risultati analitici sfavorevoli. Si tratta di undici acque di balneazione in provincia di Napoli e cinque in quella di Salerno.
In provincia di Napoli, i valori microbiologici eccedenti il limite di legge sono stati riscontrati in Penisola sorrentina nel Comune di Massa Lubrense (Marina della Lobra), nel Comune di Napoli (Via Partenope), a Torre del Greco per circa sei chilometri di costa (tratti etichettati come Cimitero, Torre di Bassano, Via Litoranea Nord, Lido Incantesimo, Mortelle), a Torre Annunziata (Via Tiberiade) e a Pozzuoli alla “Stazione Marina di Licola” e nei pressi del depuratore di Cuma (“Effluente Nord Depuratore di Cuma” e “Collettore di Cuma”). Questi ultimi due tratti avevano già superato il limite di legge a luglio.
Fortunatamente, in tutti questi tratti di costa in provincia di Napoli, il divieto temporaneo di balneazione è stato successivamente revocato perché i prelievi supplementari previsti dalla legge in caso di “sforamento” hanno fornito risultati favorevoli. Uniche eccezioni, due acque di balneazione del comune di Pozzuoli, cioè “Stazione Marina di Licola” e “Effluente Nord Depuratore di Cuma”, che restano a fine agosto temporaneamente interdette ai bagnanti.
In provincia di Salerno i divieti temporanei hanno interessato Amalfi (Spiaggia Le Sirene), Praiano (Spiaggia di Praiano), Vietri sul Mare (Marina di Vietri – secondo tratto), Salerno (Torrente Santa Margherita – Pastena) e Battipaglia (Località Lido Lago). Quattro di questi divieti sono stati revocati per i successivi esiti favorevoli, mentre solo uno al momento resta ancora interdetto alla balneazione (“Marina di Vietri – secondo tratto”).
A luglio si è anche aperto il caso “alga tossica” a Torre del Greco, a seguito di controlli Arpac che hanno riscontrato la presenza, nelle acque torresi, di elevate concentrazioni di Ostreopsis ovata. Ad agosto i rilevamenti sono stati più confortanti, per quanto riguarda la concentrazione di questa microalga nell’acqua e anche sulle macroalghe su cui può depositarsi. In nessun campionamento sono stati registrati valori tali da far scattare le fasi di allerta e/o di emergenza che hanno determinato nel mese di luglio i divieti di balneazione nelle acque di Torre del Greco, in ottemperanza a quanto previsto dal decreto ministeriale 30 marzo 2010 (allegato C) e dalle linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità.
Lucio De Maio, Emma Lionetti, Luigi Mosca
Arpa Campania – l.mosca@arpacampania