Andamento della balneabilità in Campania a settembre

A fine settembre si è chiuso il monitoraggio 2018 delle acque di balneazione campane. Nell’ultimo mese non sono mancati i divieti temporanei di balneazione per inquinamento, spesso dovuti alle piogge.

In Campania il 30 settembre, con la chiusura della stagione balneare, sono terminati i controlli istituzionali in mare condotti da Arpac per verificare, a tutela della salute dei bagnanti, la salubrità delle 330 acque di balneazione in cui è suddiviso il litorale regionale.
L’andamento della stagione balneare 2018 è stato puntualmente documentato sul notiziario AmbienteInforma sulla base delle attività condotte dal personale agenziale che a vario titolo è coinvolto nel programma di sorveglianza sulla balneabilità delle coste campane a supporto delle competenze regionali (vedi articoli di aprile, maggio, giugno, luglio e agosto).

A settembre, su 473 campionamenti, sono stati registrati 54 esiti sfavorevoli: in provincia di Caserta, si tratta dei prelievi effettuati a Mondragone (“Sud Fiume Savone”), Sessa Aurunca (“Sud fiume Garigliano” e “Pineta sud”) e a Cellole (“Baia Felice”); in provincia di Napoli gli esiti sfavorevoli hanno riguardato acque afferenti i comuni di Castellammare di Stabia (“Ex cartiera” e “Villa comunale”), Lacco Ameno (“Fundera”), Napoli (“San Giovanni a Teduccio”), Pozzuoli (“Stabilimento balneare” e “Collettore di Cuma”), Sorrento (“Punta Taschiero”), Torre Annunziata (“Villa Tiberiade”, “Lido Azzurro”, “Spiaggia Molo di Ponente”) e Torre del Greco (“Via Litoranea nord”, “Lido Incantesimo”, “Mortelle” e “Santa Maria La Bruna”); infine in provincia di Salerno gli “sforamenti” si sono verificati ad Atrani (“Spiaggia di Atrani”), Pontecagnano Faiano (“La Picciola”), Praiano (“Vettica Maggiore”), Salerno (“Est Fiume Irno” e “Torrione”), infine Vietri sul mare (“Marina di Vietri – Secondo Tratto”).

Alcune di queste acque risultavano già classificate di qualità “scarsa”, per cui erano già vietate ai bagnanti a prescindere da questi ultimi risultati (Tabella 1). Per le altre, sono stati emessi i divieti temporanei di balneazione, poi quasi tutti revocati per il cessare dell’evento inquinante, confermato dagli esiti favorevoli dei prelievi successivi.

Acque campane che sono andate “fuori limite” nel settembre 2018 sui parametri determinanti la balneazione. Tranne “Est Fiume Irno” a Salerno, sono tutte rientrate nei limiti con i prelievi supplementari eseguiti nel corso del mese.

Dei circa 16 chilometri sottoposti a divieto temporaneo di balneazione nel mese di settembre, chiudono la stagione balneare “in rosso” solo i circa 500 metri del tratto di mare a Salerno denominato “Est Fiume Irno”. Nel corso del mese sono tornati balneabili anche tre tratti di costa che avevano superato i limiti di legge a luglio o ad agosto, i quali a inizio settembre risultavano non ancora rientrati sotto i limiti (“Stazione Marina di Licola” e “Effluente Nord Depuratore di Cuma” a Pozzuoli, e “Marina di Vietri – Secondo tratto” a Vietri). In ogni caso, prima dell’inizio della prossima stagione balneare andranno di nuovo attribuite le classi di qualità a tutte le acque di balneazione campane, sulla scorta dei risultati degli ultimi quattro anni di monitoraggio, così come prevede la normativa.

Ma quali sono le cause che portano alcuni tratti di mare campani a superare i valori limite determinanti la balneabilità? Anche a settembre, come in altre precedenti occasioni, nella maggior parte dei casi questi “sforamenti” possono essere messi in relazione con eventi di pioggia più o meno intensi. Infatti, con prelievi successivi e con il cessare dei fenomeni piovosi, i valori sono rientrati nei limiti previsti dalla legge.
In caso di forti piogge, laddove la rete di raccolta delle acque pluviali non è separata da quella delle acque di scarico, succede che i collettori fognari vengano sottoposti a un carico eccessivo, e si attivino i cosiddetti tubi di “troppo pieno”, che versano a mare materiale non depurato. Questo ha fatto registrare un’alternanza di divieti temporanei e di revoche dei divieti, addirittura in aree dichiarate a inizio stagione balneare di qualità “eccellente”.

Lucio De Maio, Emma Lionetti, Luigi Mosca
Arpa Campania – e.lionetti@arpacampania.it

 

 

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