In Lombardia, le intense precipitazioni cadute nell’ultima parte del mese di ottobre hanno messo temporaneamente in secondo piano il problema dell’inquinamento atmosferico.
Anche quest’anno, però, il mese è stato in generale piuttosto siccitoso (18 mm di pioggia a Milano dal primo al 26 ottobre). Le temperature sopra la media hanno d’altra parte reso inutile l’accensione dei caloriferi in tutta la regione, controbilanciando così la scarsità delle precipitazioni con una riduzione delle emissioni tipiche del periodo. Il numero degli episodi critici per il PM10 è quindi risultato parzialmente limitato rispetto alla situazione tipica della stagione, in particolare se ci si confronta con quanto successo nell’anno 2017, pure caratterizzato da precipitazioni molto limitate ad ottobre.
Considerando la stazione di volta in volta peggiore, durante il mese di ottobre 2018 si sono infatti avuti a Milano 14 giorni di superamento del valore limite giornaliero di 50 µg/m3 (contro i 20 di ottobre 2017). Considerando invece l’intera Lombardia, il numero maggiore di superamenti nello stesso mese è stato rilevato nelle zone pianeggianti, con 17 giorni a Lodi; dato comunque inferiore ai 23 giorni registrati nel 2017 a Vigevano, anch’essa città di pianura.
Questi dati permettono così di consolidare il trend in miglioramento del numero di giorni di superamento del PM10 da inizio anno che, seppure già sopra ai 35 massimi ammessi dalla normativa in diversi punti di rilevamento, sono comunque in generale inferiori rispetto al passato: nel 2018 a Milano si sono, ad esempio, registrati 54 giorni sopra ai limiti nel periodo 1° gennaio – 30 ottobre, mentre nel 2017 nello stesso intervallo temporale i superamenti erano stati 65. Tale risultato è tra l’altro particolarmente positivo, considerando l’aggiunta di un punto di misura di PM10 nel 2018 nella stazione di Milano viale Marche, caratterizzata da traffico intenso. Situazioni simili in altre città: ad esempio, 28 giorni di superamento a Bergamo, contro i 54 fino al 30 ottobre del 2017; 29 a Brescia contro i 59 fino al 30 ottobre 2017.
Nello scorso mese, i superamenti registrati hanno comunque determinato l’adozione delle misure temporanee di primo livello per 7 giorni in provincia di Lodi, Cremona e Pavia e per 4 giorni a Milano.
L’esperienza maturata, con l’attivazione del provvedimento di limitazione della circolazione temporaneo in provincia di Milano all’inizio di una fase meteorologicamente meno stabile, dopo quattro giorni consecutivi di superamento ma secondo un algoritmo di calcolo che ha determinato l’avvio delle azioni nel primo giorno sotto i livelli (che si sono poi mantenuti limitati anche nella gran parte dei giorni successivi), ha portato alla modifica delle modalità di attivazione, che, secondo quanto previsto dalla DGR 712 del 30.10.18 prevedono a partire dal 1.12.2018 una maggiore flessibilità nell’attivazione e nella disattivazione dei provvedimenti, in modo da poter tener conto di eventuali previsioni meteorologiche non univoche e convergenti per i giorni successivi.
Le novità maturate durante il mese appena concluso non si fermano qui. Oltre a una revisione delle deroghe per le misure strutturali, è allo studio un criterio di limitazione della circolazione basato non più solo sulle classi Euro degli autoveicoli ma anche sulle emissioni effettivamente prodotte in base alle reali percorrenze, in prima ipotesi mediante apparecchi di registrazione volontaria dei chilometri percorsi, quali quelli oggi utilizzati dalle compagnie assicurative. Di questo, però, se ne potrà parlare dalla prossima stagione.
A cura di Guido Lanzani – Arpa Lombardia