Sulla base delle previsioni modellistiche a medio termine, la fase perturbata che si sarebbe sviluppata tra il 27 e il 30 ottobre era, anche in Lombardia, sotto attenzione da diversi giorni. A più breve scadenza, confermando lo scenario di maltempo diffuso e delineandone con maggiore dettaglio le caratteristiche di forte intensità alla scala regionale, il Servizio Meteorologico di ARPA Lombardia – Centro Funzionale di Regione Lombardia ha innescato l’attivazione dell’allerta per i rischi idraulico, idrogeologico, temporali forti e vento forte. La valutazione degli effetti al suolo attesi ha comportato il raggiungimento dei massimi livelli di allerta a partire dalle ore 00 del 29 ottobre (FIG. 1):
L’evento si è manifestato con le tempistiche e il grado di intensità attesi. I dati di pioggia registrati dalla rete idrometeorologica regionale mostrano valori decisamente elevati e poco frequenti in termini di estensione spaziale: gli accumuli rilevati dai pluviometri tra il 27 e il 30 ottobre hanno superato i 200 mm su tutta la fascia alpina e prealpina, raggiungendo localmente valori di oltre 300 mm sui bacini di Brembo e Serio, 400 mm sul bacino del Lario e dell’Eridio fino ai 500 mm sul bacino del Toce-Verbano. Sulle aree di Alta Pianura nello stesso periodo sono state registrate cumulate generalmente superiori ai 120 mm [Fig.2 ]
Per quanto riguarda il livello dei fiumi, l’Oglio alla stazione di Soncino-CR ha raggiunto 1,90 m sullo zero idrometrico, che rappresenta il massimo valore mai registrato dall’inizio delle misure automatiche (2003). Il Brembo a Ponte Briolo-BG ha raggiunto i 6.19 m sullo zero idrometrico (secondo valore più alto dal 1998) mentre il livello del Serio a Ponte Cene-BG ha toccato 2.56 m sullo zero idrometrico (terzo valore più alto dal 2011): per entrambe le stazioni si tratta del massimo assoluto registrato storicamente dalla rete idrometrica di ARPA Lombardia nei mesi di ottobre.
I notevoli afflussi sui bacini montani (favoriti anche da una quota neve ancora piuttosto alta, per lo più al di sopra dei 2000 m) hanno determinato anche un deciso innalzamento dei livelli dei laghi, con incrementi che hanno superato il metro in due giorni per i laghi di Como, d’Idro e Maggiore.
L’invaso dei laghi, che fino ai giorni precedenti l’evento si attestava generalmente al di sotto del 20% della capacità di regolazione, ha permesso in pianura di ridistribuire nel tempo i volumi derivanti dall’apporto delle intense precipitazioni.
Anche il vento ha avuto un notevole impatto sul territorio. L’intenso gradiente di pressione che si è sviluppato in poche ore tra Piemonte e Veneto e, in seguito, tra Sud e Nord dell’arco alpino, favorito dal transito in quota di un ramo della corrente a getto, ha causato forti venti orientali sulla Pianura e sudorientali sulle zone montane. I valori rilevati hanno raggiunto medie orarie fino a 25.5 m/s al Passo del Foscagno-SO (con raffiche fino a 38 m/s), fino a 25 m/s a Santa Margherita di Staffora–Passo del Giovà-PV (con raffica massima di 46 m/s – 165,6 km/h registrata alle 17:50 di lunedì 29); anche alle basse quote, dove climatologicamente predomina un regime di scarsa ventilazione e i rinforzi estesi sono principalmente associati a dinamiche differenti (favonio), sono stati raggiunti i 13.8m/s di media oraria a Limone sul Garda-BS, 13 m/s a Sermide-MN, 12 m/s a Castello d’Agogna-PV [FIG. 3].
foto di copertina:
a sinistra: Modello ECMWF – Pressione al suolo (linee continue) e corrente a getto a 10.000m (frecce verdi, in colore le aree di massima intensità del vento) – Previsione per martedì 30.10.2018 ore 00
a destra: Oglio a Soncino (CR) Misura di portata di Arpa Lombardia del 29.10.2018
Per maggiori approfondimenti sull’evento:
- idro@arpalombardia.it
- https://goo.gl/zz7FFs
- https://goo.gl/Z9h6u2
- https://bit.ly/2RGNDs2
- https://goo.gl/HLCgxG
Testo a cura: Orietta Cazzuli, Gian Paolo Minardi, Paola Parravicini