Presentate al Campidoglio le mappe del consumo di suolo di tutto il territorio di Roma, particolarmente di quello a rischio idrogeologico, realizzate grazie al progetto dell’Assessorato Roma Semplice di Roma Capitale, Ispra e del Servizio Civile nazionale.
La collaborazione dei tre enti ha portato a sviluppare dati e cartografia della Capitale in grado di fornire un dettaglio cosiddetto di “terzo livello” (strade, edifici, aeroporti, ecc) grazie all’utilizzo congiunto di varie tipologie di dati oggi disponibili – da quelli satellitari alle Carte Regionali – verificati in situ da quattro giovani del Servizio Civile. Ne è nato un Rapporto sul consumo di suolo a Roma, presentato nel corso di una convegno in Campidoglio le scorso 17 gennaio.
Quale quadro emerge per la città eterna? Che il Municipio I, il centro storico, ha la percentuale più alta di suolo impermeabilizzato (74 %), seguito dal II (68,42%) e dal V (63,11%), mentre quello meno “sigillato” dal cemento ricade nell’area tra Vaticano e Primavalle del municipio XIV (12,78%). Negli oltre 30 mila ettari di suolo consumato nella Capitale sono stati stati realizzati parcheggi e piazzali (40%), edifici (28%) e strade (21%).
Nei Municipi X e XI, che comprendono le zone urbanistiche di Ostia, Acilia, Malafede, Infernetto e Ponte Galeria, sono invece localizzate le aree di massima pericolosità idraulica legate ai canali di bonifica. Queste si estendono per una superficie di quasi 3 mila ettari, interessando una popolazione di circa 58 mila abitanti. Il suolo consumato in questo contesto supera i 700 ettari con una percentuale di suolo consumato permanente del 90%.
“Come Ispra ci impegniamo ad aggiornare questo studio ogni anno – ha detto Stefano Laporta presidente dell’Ispra – auspichiamo che sia strumento di pianificazione territoriale, sopratutto per la nostra bella città di Roma”.
Per ulteriori informazioni vedi il sito dell’Ispra