Ostreopsis ovata è un dinoflagellato potenzialmente tossico rinvenuto nelle acque costiere italiane già alla fine degli anni ’90. Da allora la presenza di questa microalga è stata rilevata sempre più frequentemente, con abbondanze massive, soprattutto nel comparto bentonico, in un numero crescente di regioni, fino al verificarsi di vere e proprie fioriture.
Apparsa nei nostri mari alla fine degli anni Novanta, oggi è diffusa in quasi tutte le regioni costiere. Cos’è, come sorvegliarla, analizzarla, monitorare le fioriture, dare le giuste informazioni ai cittadini: tutto in un manuale realizzato da Snpa, che raccoglie l’esperienza di Ispra e di 13 Arpa costiere, presentando il quadro completo del 2017.
In linguaggio scientifico, l’Ostreopsis è un dinoflagellato potenzialmente tossico. Lo diventa in particolare nel momento della fioritura, quando il cosiddetto “bloom” ha provocato in alcuni casi fenomeni di intossicazione e sofferenza per l’uomo, mortalità di organismi bentonici per la fauna marina. La presenza di questa microalga è sempre più frequentemente nei mari italiani, con abbondanze massive in un numero crescente di regioni. Le uniche ad oggi non ancora toccate dal fenomeno sono l’Emilia Romagna e il Molise.
Il Rapporto illustra i risultati, le metodologie di campionamento e di analisi, come è stata effettuata la sorveglianza da parte delle Arpa, in che modo si è comunicato con i cittadini in caso di fioriture tossiche.
E’ possibile scaricare il volume dal sito dell’Ispra.
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