Un innovativo strumento di calcolo, disponibile liberamente on line, in grado di stimare le emissioni di ammoniaca negli allevamenti intensivi di suini ed avicoli: nel bacino padano potrebbe coinvolgere circa duemila allevamenti oggi soggetti ad AIA, cioè ai procedimenti di revisione delle Autorizzazioni integrate ambientale.
Lo strumento in questione è l’applicativo “BAT-Tool”, sviluppato nell’ambito del progetto europeo Life PREPAIR dalla Regione Emilia-Romagna assieme agli altri partner coinvolti nelle azioni relative al settore agricoltura. Lo strumento di calcolo permette di stimare le emissioni di ammoniaca a partire dai dati sulle tecniche applicate negli allevamenti intensivi di suini ed avicoli e di mettere a confronto diversi scenari, fornendo inoltre informazioni semplificate anche su altri gas emessi dagli impianti.
Il software BAT-Tool, pensato come strumento di supporto nei procedimenti di revisione delle Autorizzazioni integrate ambientali e per gli altri adempimenti che richiedono una valutazione delle emissioni, costituisce un primo passo verso la realizzazione di un modello per la stima delle emissioni dagli allevamenti comune a tutto il bacino padano, previsto come risultato del progetto PREPAIR e che nella sua versione finale comprenderà anche altre specie allevate e altri inquinanti, con approccio integrato tra le diverse componenti ambientali.
Il BAT-tool è già stato sottoposto a una fase di test che ha coinvolto tecnici esperti del settore in diverse Regioni, ed è ora liberamente accessibile on line previa iscrizione al seguente link http://www.crpa.it/battool
Tra le funzioni già attive è presente la possibilità per i gestori degli impianti di esportare i dati inseriti e utilizzarli per la presentazione di domande o istanze.
Il progetto Life PREPAIR mira ad implementare le misure previste dall’Accordo di Bacino e dai piani di ciascun territorio partner (Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, a cui si aggiunge la provincia di Trento) e a rafforzarne la sostenibilità e la durabilità dei risultati: il progetto, che ha preso il via a febbraio 2017 e ha durata di sette anni, copre la valle del Po e le regioni e le città che influenzano maggiormente la qualità dell’aria nel bacino stesso.
Il progetto include azioni in diverse aree tematiche tra i principali settori legati alle emissioni atmosferiche: la combustione di biomasse, il trasporto di beni e passeggeri, il riscaldamento domestico, l’industria e l’energia nonché l’agricoltura, che si stima essere responsabile del maggior contributo delle emissioni di ammoniaca, principalmente prodotta da fertilizzazione ed allevamenti.