Nella compagine ministeriale annunciata oggi pomeriggio dal premier Giuseppe Conte, al dicastero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare è stato confermato come Ministro il gen. Sergio Costa.
Il Presidente del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, Stefano Laporta, appresa la notizia gli ha augurato buon lavoro nella certezza che “insieme potremo continuare a lavorare per lo sviluppo sostenibile, per un mondo plasticfree e per la tutela ambientale del nostro Paese.”
I punti n.7 e n.9 del programma di Governo sui temi ambientali:
Il Governo intende realizzare un Green New Deal, che comporti un radicale cambio di paradigma culturale e porti a inserire la protezione dell’ambiente e della biodiversità tra i principi fondamentali del nostro sistema costituzionale. Tutti i piani di investimento pubblico dovranno avere al centro la protezione dell’ambiente, il progressivo e sempre più diffuso ricorso alle fonti rinnovabili, la protezione della biodiversità e dei mari, il contrasto ai cambiamenti climatici. Occorre adottare misure che incentivino prassi socialmente responsabili da parte delle imprese; perseguire la piena attuazione della eco-innovazione; introdurre un apposito fondo che valga a orientare, anche su base pluriennale, le iniziative imprenditoriali in questa direzione. È necessario promuovere lo sviluppo tecnologico e le ricerche più innovative in modo da rendere quanto più efficace la “transizione ecologica” e indirizzare l’intero sistema produttivo verso un’economia circolare, che favorisca la cultura del riciclo e dismetta definitivamente la cultura del rifiuto.
Massima priorità dovranno assumere gli interventi volti a potenziare le politiche per la messa in sicurezza del territorio e per il contrasto al dissesto idrogeologico, per la riconversione delle imprese, per l’efficientamento energetico, per la rigenerazione delle città e delle aree interne, per la mobilità sostenibile e per le bonifiche. È necessario accelerare la ricostruzione delle aree terremotate, anche attraverso l’adozione di una normativa organica che consenta di rendere più spedite le procedure. Occorre intervenire sul consumo del suolo, sul contrasto alle agro-mafie, sulle sofisticazioni alimentari e sui rifiuti zero. Bisogna introdurre una normativa che non consenta, per il futuro, il rilascio di nuove concessioni di trivellazione per estrazione di idrocarburi. In proposito, il Governo si impegna a promuovere accordi internazionali che vincolino anche i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo a evitare quanto più possibile concessioni per trivellazione. Il Governo si impegna altresì a promuovere politiche volte a favorire la realizzazione di impianti di riciclaggio e, conseguentemente, a ridurre il fabbisogno degli impianti di incenerimento, rendendo non più necessarie nuove autorizzazioni per la loro costruzione.
Spero vivamente che il confermato ministro riesca a portare avanti una forte e decisa politica legata all’inquinamento, compreso anche quello atmosferico dovuto alle emissioni abusive ed incontrollate nell’aria da parte di industrie o di aziende minori.
Spero anche che si attivi una forte azione di governo atta a contrastare tutto ciò che risulta abusivo e fuori legge mediante controlli severi e mirati, e allo stesso tempo inserire norme sempre più restrittive per ottenere il massimo rispetto per l’ambiente.