Arta Abruzzo ha pubblicato nel proprio sito Web, il rapporto con i risultati delle attività di monitoraggio della qualità dell’aria nel 2018.
Ciascuna stazione di misura, sia essa da traffico che di fondo, rappresenta un tipo di livello di esposizione della popolazione alle sostanze analizzate. Le centraline da traffico rappresentano le concentrazioni più elevate degli inquinanti alle quali la popolazione può trovarsi esposta in maniera diretta o indiretta. Le centraline di fondo rappresentano invece la esposizione media della popolazione agli inquinanti misurati.
20191023_relaz_qual_aria_abruzzo_2018La media annuale giornaliera di polveri sottili (PM10), nella regione Abruzzo non ha mai raggiunto il valore di 40 μg/m, che è il limite imposto dalla norma per l’anno civile, in nessuna postazione di misurazione.
Neanche il limite di 35 superamenti annui del valore di 50 μg/m3 è stato mai raggiunto in nessuna centralina della regione, sebbene a Pescara la cabina di Via Sacco abbia raggiunto un valore molto alto di superamenti. Il maggior numero di superamenti di PM10 si è avuto nel territorio abruzzese corrispondente all’agglomerato Chieti-Pescara.
Il PM 2,5 del 2018 ha lo stesso andamento del particolato sottile. Il valore medio in tutte le centraline è risultato praticamente simile in ciascuna zona del territorio regionale e comunque sempre inferiore al valore obiettivo di 25 μg/m3 come media annuale. Anche per questo inquinante le centraline ubicate nell’agglomerato evidenziano un valore più alto rispetto alla zona a maggiore pressione antropica e a quella a minore pressione antropica che presenta una condizione ideale di qualità dell’aria con una media di PM 2,5 molto bassa.
Il valore medio di 40 μg/m3 del Biossido di Azoto da non superare nell’anno civile è stato rispettato in tutte le centraline. Anche in questo caso si evidenzia che i valori medi riscontrati nell’agglomerato risultano più elevati rispetto a quelli registrati nella zona a maggiore pressione antropica e a minore pressione antropica. L’origine prevalente di traffico che caratterizza questo inquinante fa sì che i valori delle centraline da traffico presentino appunto i valori medi annuali più elevati.
Il valore annuale di Ossidi di Azoto ( NOx) di 30 μg/m , previsto dalla norma come livello critico per la vegetazione, è stato superato in quasi tutte le centraline dell’agglomerato in entrambe le centraline di Teramo (zona a maggiore pressione antropica). E’ tuttavia da approfondire la situazione di questo inquinante del valore anomalo per la stazione di misurazione di Castel di Sangro.
Esaminando i valori mensili del Benzene si osserva che il valore limite di 5 μg/m3 per questo pericoloso inquinante non è mai stato raggiunto e i valori medi dell’anno sono risultati tutti molto bassi.
Per quanto riguarda l’ Ozono esso non viene misurato nelle stazioni di traffico urbano, in quanto i gas esausti reagiscono con l’ozono riducendone la concentrazione. In questo anno 2018, non si sono avuti superamenti del valore di 180 μg/m3 individuato come valore soglia di informazione.
I valori misurati degli inquinanti Monossido di Carbonio (CO) e Anidride Solforosa (SO2) sono sempre stati ampiamente al di sotto dei corrispondenti valori limite in tutte le stazioni e per tutto il periodo dell’anno. Analogo discorso per il Piombo, il cui limite è molto superiore ai valori da noi ottenuti.
Gli altri metalli analizzati, Arsenico, Cadmio e Nichel sono risultati sempre ampiamente al di sotto dei corrispondenti valori obiettivo.
Nel corso del 2018 è stata eseguita con sistematicità la determinazione del Benzo(a)Pirene su particolato PM10. Il valore limite di 1,0 ng/m3 come media sull’intero anno civile è stato rispettato. E’ da segnalare però che nell’agglomerato Chieti –Pescara i valori sono risultati piuttosto elevati, in particolare nei mesi iniziali e finali (cioè periodi invernale e autunnale) dell’anno.