Formare giovani studenti ad un approccio interdisciplinare verso le tematiche ambientali, in un percorso tra diritto, economia e dati. Il Dipartimento di Economia dell’Università Roma Tre ha inaugurato l’anno accademico con un convegno dal titolo “Attualità nel diritto dell’ambiente e sistema informativo della responsabilità”, organizzato dal corso di laurea specialistica in Economia dell’ambiente e dello sviluppo.
All’iniziativa hanno partecipato docenti universitari, mondo della ricerca pubblica e tecnici esperti di ambiente nonché rappresentanti del Sistema nazionale – dal presidente Ispra Stefano Laporta, ai direttori di Arpae Emilia Romagna Giuseppe Bortone e di Arpa Lazio Marco Lupo – in vista di una collaborazione più ampia tra Snpa e l’ateneo romano. Un percorso tra diritto dell’ambiente, economia circolare, applicazione di normative ambientali come quella sugli ecoreati o il danno, raccolta dei dati sul territorio e controllo delle fonti stesse dei dati, quello che ha accompagnato l’evento di Roma Tre rivolto agli studenti del corso di laurea. A guidare i lavori della giornata Paolo Lazzara dell’Università Roma Tre e Silvia Nenci, coordinatrice del corso di laurea.
“Per noi del Sistema nazionale Snpa il dato è elemento centrale del lavoro di informazione ambientale – ha detto il presidente Ispra ed Snpa Stefano Laporta aprendo l’incontro – c’è bisogno di condividerlo non solo tra addetti ai lavori, ma con tutti i cittadini. L’informazione che forniamo come Sistema è frutto di ricerca scientifica, conoscenza del territorio e competenza”.
Ai requisiti indicati da Laporta per una seria informazione ambientale va aggiunta anche l’affidabilità. Un elemento indicato da Francesco De Leonardis, docente di diritto e giustizia amministrativa presso l’Università di Macerata. In tema di affidabilità dei dati e alla luce delle recenti norme UE sull’economia circolare, andrebbero affrontate, secondo De Leonardis, alcune criticità relative alle fonti dei dati sui rifiuti. A monte c’è comunque un problema di risorse adeguate, economiche e umane, da destinare al complesso lavoro di raccolta delle informazioni ambientali.
Queste ultime rappresentano oggi un diritto acquisito da parte dei cittadini. Si è arrivati a questo traguardo grazie ad un complesso percorso, analizzato da Francesco Macioce, docente di diritto privato e ambientale di Roma Tre. Fu la legge di istituzione del ministero dell’ambiente nel 1986 a introdurre il principio che le informazioni ambientali dovessero essere divulgate a tutti, superando l’idea tradizionale che per fruirne fosse necessario un interesse personale del cittadino sulla materia.
Informazione ambientale che oggi viene divulgata in modo ampio ed è raccolta con metodi all’avanguardia. Ad esempio attraverso i dati del programma europeo di osservazione della terra Copernicus, illustrato da Andrea Taramelli docente di geografia fisica e geomorfologia presso lo IUSS di Pavia.
La multidisciplinarietà del seminario ha dato spazio anche ad interventi di approfondimento dal punto di vista della giurisprudenza. A trattare il cosiddetto principio di precauzione in campo ambientale il sostituto procuratore della Corte di Cassazione Pasquale Fimiani, che ha spiegato come tale principio trovi applicazione in tutti i casi in cui la valutazione scientifica prelimiare indichi possibili effetti nocivi sulla salute. Principio che sottende, ad esempio, a diversi dei compiti operativi affidati alle Agenzie per l’ambiente. A presentare il lavoro per le autorizzazioni ambientali è stato il direttore dell’Arpa Emilia Romagna Giuseppe Bortone. In base alla riforma regionale del 2016, l’Agenzia ha la responsabilità di seguire tutto il complesso percorso che porta a rilasciare le autorizzazioni ambientali alle aziende operanti sul territorio. Non in tutte le regioni funziona così, mentre è comune a tutte le Arpa/Appa il compito di effettuare controlli ambientali e di individuare eventuali violazioni.
BortoneRomatre19nov2019Sfida che porta avanti anche l’Agenzia per l’ambiente del Lazio e che negli anni ha portato a segnalare i cosiddetti ecoreati. Nel 2018 il Sistema Snpa ha trasmesso oltre 100 notizie di reato – ha ricordato il direttore Marco Lupo – di cui 96 per contestazione di inquinamento ambientale e 2 per disastro.
Lupo-RomaTreSempre in tema di violazione ambientale compiute sul territorio, c’è la questione delle discariche abusive. Alessio Tommaso Fusco ha raccontato il lavoro che da circa tre anni effettua l’ufficio del Commissario straordinario nazionale per l’adeguamento delle discariche abusive. La struttura, guidata dal generale Giuseppe Vadalà, è nata per far uscire dalle infrazioni europee gli 81 siti illegali presenti sul territorio nazionale e che costano ciascuno al Paese 200 mila euro a semestre
Ulteriori approfondimenti sul tema del danno ambientale nelle legislazione italiani sono stati offerti da Angelo Lalli dell’Università La Sapienza di Roma e da Valeria Costantini di Roma Tre, che ha concluso la giornata.