Tutela della salute pubblica: il potere delle città

Le città ospitano oggi più della metà della popolazione mondiale, percentuale che si prevede raggiungerà i due terzi entro il 2050. Per questo motivo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha identificato l’urbanizzazione come una delle sfide chiave per la salute pubblica del 21° secolo.

In genere l’urbanizzazione viene trattata in termini negativi, a causa della diffusione di malattie infettive, di stili di vita insalubri e di minacce ambientali. Tuttavia, le città offrono opportunità significative per migliorare la salute pubblica, tramite politiche e azioni mirate in materia.

In questo senso gli amministratori e i livelli politici locali sono gli alleati chiave nel raggiungimento degli obiettivi nazionali di salute pubblica, avendo mezzi, opportunità, nonché il dovere di proteggere la salute e il benessere dei propri cittadini. L’impegno degli amministratori locali è dunque importante non solo per la salute delle città, ma anche per la salute globale nel suo complesso.

Il report dell’OMS “The Power of Cities: Tackling Noncommunicable Diseases and Road Traffic Injuries” invita i leader delle città a raccogliere la sfida e mostrare al mondo come l’azione locale possa aiutare a risolvere i problemi sanitari globali.

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Il rapporto è incentrato su due dei maggiori problemi di salute urbana:

  • le malattie non trasmissibili, che comprendono tumori, diabete, malattie cardiovascolari e malattie respiratorie croniche, e che uccidono 41 milioni di persone in tutto il mondo ogni anno e rappresentano il 71% di tutti i decessi. È sempre più riconosciuto come lo sviluppo di tali malattie sia influenzato da determinanti sociali, economici e ambientali e da aspetti dell’urbanizzazione. I principali fattori di rischio includono l’uso di tabacco, un’alimentazione non salutare, l’inattività fisica e l’uso dannoso di alcol. Nel 2018, l’inquinamento atmosferico è stato riconosciuto come fattore di rischio di tali malattie;
  • gli incidenti stradali, che uccidono altri 1,35 milioni di persone ogni anno e sono la principale causa di morte per le persone di età compresa tra 5 e 29 anni.

Entrambi i problemi di salute rappresentano un onere economico significativo per le città e non solo, onere evitabile mediante un’azione locale multisettoriale (sanità, trasporti, alloggi, istruzione..)

Il report esamina alcune delle aree specifiche in cui le autorità cittadine possono intervenire per prevenire le malattie non trasmissibili e migliorare la sicurezza stradale. Si concentra quindi su 10 aree di intervento che sono viste come ottimi punti di partenza:

  1. monitorare i fattori comportamentali di rischio per le malattie croniche (come fumo, alcol, alimentazione e attività fisica) attraverso indagini di popolazione
  2. creare una città libera dal fumo, così da proteggere la popolazione dal fumo passivo, attraverso una legislazione che renda anche gli spazi pubblici all’aperto smoke free
  3. vietare tutte le forme di pubblicità, promozione e sponsorizzazione del tabacco, sia quelle dirette che indirette
  4. ridurre il consumo di bevande zuccherate, attraverso politiche fiscali sulla produzione e sulla vendita di tali prodotti
  5. ridurre il consumo di sale, ad esempio richiedendo che i menù dei ristoranti indichino il contenuto di sale dei piatti o lavorando con l’industria per rivedere i prodotti
  6. migliorare le reti e le infrastrutture pedonali e ciclabili in tutta la città, garantire un accesso sicuro ed equo ai servizi e promuovere maggiormente la mobilità pedonale e ciclabile per attività ricreative e spostamenti
  7. migliorare la qualità dell’aria outdoor, attraverso interventi nei settori inquinanti, come i trasporti, i rifiuti e le industrie, e di quella indoor attraverso l’accesso a combustibili e tecnologie più pulite per cucinare, riscaldare e illuminare
  8. migliorare ed aumentare l’applicazione delle norme sul consumo di alcol e guida
  9. stabilire limiti di velocità inferiori, dove possibile, e rafforzare l’applicazione esistente dei limiti di velocità, intervenendo anche su tecnologie innovative finalizzate al controllo intelligente della velocità
  10. rafforzare la legislazione esistente per aumentare l’uso dei dispositivi di sicurezza, come cinture e caschi.

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