Presentati i dati della qualità dell’aria in Alto Adige relativi all’anno 2019. Rispetto all’anno precedente le concentrazioni di biossido di azoto (NO2) sono leggermente scese grazie anche al verificarsi di condizioni meteo ancora più favorevoli rispetto al 2018. Permangono problemi per il benzo[a]pirene. Video breve e di approfondimento.
Come ogni anno, in questo periodo l’Appa Bolzano presenta al pubblico un primo bilancio dei dati della qualità dell’aria registrati durante l’anno appena conclusosi.
Nel corso del 2019 la qualità dell’aria in Alto Adige è leggermente migliorata rispetto all’anno precedente, grazie anche al verificarsi di condizioni meteo ancora più favorevoli rispetto al 2018. Vento, temperature elevate e precipitazioni frequenti hanno favorito la dispersione degli inquinanti.
I principali inquinanti che l’Appa Bolzano monitora tutto l’anno sono: il biossido di azoto (NO2), le polveri fini (PM10 e PM2,5), il benzo[a]pirene e l’ozono. I dati provengono dalle stazioni fisse e dai campionatori passivi facenti parte della rete di misurazione gestita dal Laboratorio analisi aria e radioprotezione dell’Appa Bolzano. I dati di interesse, per quanto concerne i valori limite, sono i valori medi annui ed è per questo motivo che il quadro di riferimento per la situazione della qualità dell’aria può essere dato solo alla fine di un intero anno di misurazione.
Biossido di azoto (NO2)
Nella nostra Provincia registriamo ormai da molti anni un costante superamento dei 40 microgrammi/m3 che costituiscono il valore limite annuale del biossido di azoto. Le aree interessate da tale superamento si trovano nelle immediate vicinanze di strade con grandi volumi di traffico ed in particolare lungo le strade cittadine dei maggiori comuni altoatesini (Bolzano, Merano, Bressanone e Laives). In particolare, vengono monitorate situazioni sia di fondo urbano che di traffico. Si ottiene quindi una variabilità nelle concentrazioni medie annuali, che a Bolzano va da 31 a 60 microgrammi/m3, a Merano da 31 a 51 microgrammi/m3, a Bressanone da 27 a 47 microgrammi/m3 e a Laives da 26 a 42microgrammai/m3.
Negli ultimi anni si è potuto però registrare un progressivo calo delle concentrazioni di NO2 che nel 2018 e 2019 si è fatto più evidente anche grazie a degli inverni particolarmente caldi e ventosi. Anche i provvedimenti finora attuati dai Comuni e dalla Provincia di Bolzano hanno sicuramente contribuito a tale riduzione. Tuttavia, per poter affermare se nei prossimi anni vi sarà una conferma o un inasprimento degli stessi è necessario fare una valutazione approfondita dei dati.
Polveri fini (PM10 e PM2,5) e Benzo[a]pirene
Da molti anni ormai, nella nostra Provincia di Bolzano, si è abbandonato l’approccio “emergenziale” che invece purtroppo continua ad essere di attualità nelle regioni del Nord Italia. Il motivo di tale differente approccio sta nel fatto che in Provincia di Bolzano, i valori limite del PM10 vengono rispettati già dal 2007 (13 anni). Anzi, allo stato attuale possiamo anche dire che, per quanto riguarda il PM10, i valori delle medie annuali registrate sono anche conformi ai valori consigliati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Per quanto riguarda il PM2,5 le medie annuali sono decisamente inferiori al valore limite, ma non ancora conformi ai valori consigliati dall’OMS.
Il quadro è quindi molto più rassicurante rispetto alla situazione in pianura padana. Tuttavia, in molte realtà si registra un valore medio annuo del B[a]P (benzoapirene, un inquinante cancerogeno) al di sopra del valore obiettivo fissato dalla normativa europea e nazionale. Questo valore è particolarmente alto nelle località rurali di fondo valle in cui vi è un diffuso utilizzo di piccoli impianti a legna alimentati manualmente.
Sul sito web di Appa Bolzano è disponibile il Rapporto annuale qualità dell’aria 2019
Campagna informative e di sensibilizzazione
Per limitare le emissioni inquinanti nell’aria, l’Appa Bolzano ha avviato a partire da alcuni anni una serie di campagne informative, tra cui: “Riscaldare con la legna…ma bene!“, per sensibilizzare ad una corretta gestione manuale delle piccole stufe a legna e “Save the Air – Insieme per un’aria migliore“, per abbassare il livello di NO2 nell’aria della città in cui si vive, grazie ad un utilizzo consapevole dei mezzi di trasporto individuali a motore.