Elevato lo standard delle opere fognarie e degli impianti di depurazione delle acque in Alto Adige, grazie anche agli sforzi economici e progettuali degli anni passati. Tuttavia, è necessario continuare ad investire in interventi di ristrutturazione e ampliamento, al fine di assicurare anche in futuro un rendimento ottimale e ottenere maggiori garanzie per la qualità dei corpi idrici superficiali.
In Alto Adige la gestione delle acque reflue è all’avanguardia con un grado di allacciamento ai 50 impianti di depurazione pubblici pari al 98,1%. di tutti gli abitanti equivalenti (residenti, turisti, industria alimentare ecc.). Il grado di depurazione è molto elevato e i limiti di abbattimento imposti dalla normativa vigente per tutti i principali parametri indicatori del grado di inquinamento sono ampiamente rispettati.
La depurazione delle acque nel corso degli anni
Già da metà degli anni ’70 con l’elaborazione del “Piano provinciale di depurazione delle acque reflue” sono state gettate le basi programmatiche per adeguare i sistemi di fognatura e di depurazione della provincia di Bolzano alla necessità di un’efficace tutela delle acque. Il nuovo Piano di tutela delle acque riprende altri principi programmatici oltre a quelli già contenuti nei precedenti Piani. “Con il nuovo Piano di tutela delle acque pubbliche puntiamo a migliorare la trattabilità degli scarichi industriali, a rendere i valori limite di emissione più restrittivi per i depuratori di maggiori dimensioni e a ottenere maggiori garanzie per la qualità dei corpi idrici superficiali”, fa presente l’assessore provinciale all’ambiente ed energia, Giuliano Vettorato.
La gestione delle acque reflue nel nuovo Piano di tutela delle acque
In Alto Adige la distribuzione degli impianti di depurazione rispecchia l’ubicazione dei centri abitati. I cinque impianti di maggiori dimensioni si trovano nel fondovalle (Bolzano, Bronzolo, Merano, Termeno e San Lorenzo) in corrispondenza dei maggiori centri e delle industrie alimentari più rilevanti. Al 31.12.2018 sono presenti 50 impianti di depurazione e la quantità di acque reflue trattate annualmente da tutti gli impianti di depurazione si attesta attorno ai 65 milioni di metri cubi. Il 98,1% degli abitanti equivalenti (residenti, turisti, industria alimentare ecc., ovvero ca.1.742.000) risulta allacciato ad impianti fognari e ad impianti di depurazione. In futuro, altri 0,6% di abitanti equivalenti (ca 11.000) non ancora allacciati potranno essere collegati. Solo l’1,3% di abitanti equivalenti (ca. 23.000) è considerato non allacciabile perché rientrante negli insediamenti sparsi. Tutti gli scarichi non allacciati e non allacciabili ad un depuratore, sono comunque trattati tramite sistemi individuali (fosse settiche) che soddisfano le esigenze minime di depurazione.
La provincia di Bolzano presenta valori ottimi anche per quanto riguarda il consumo energetico riferito al funzionamento dei depuratori, che negli ultimi anni è in costante diminuzione. Se nel 2010 venivano consumati 48 milioni di KWh, negli ultimi anni questo valore si è ridotto fino a raggiungere nel 2018 circa 40 milioni di KWh. Oltre la metà di questa energia viene prodotta utilizzando il biogas derivante dagli impianti stessi o per mezzo di impianti fotovoltaici.
Misure: ampliamento, costruzione e dismissione
Il Piano di tutela delle acque definisce gli interventi ancora necessari al fine di completare, ampliare o risanare le reti fognarie e gli impianti di depurazione per assicurare anche un futuro rendimento ottimale. Per far fronte all’aumento del carico inquinante che si registra soprattutto nelle zone più votate al turismo, è previsto l’ampliamento di 15 impianti di depurazione, la costruzione di 3 nuovi impianti e la dismissione di 5 impianti (Solda, Val d’Ega, Monticolo, Auna di Sotto e Meltina) con rispettivo collettamento agli impianti maggiori. La spesa totale stimata per le attività di gestione delle acque reflue nei prossimi 6 anni è di circa 114 milioni di euro di cui ca. 25 Mio € per investimenti per il collettamento e ca. 89 Mio €. per investimenti per la depurazione.
I vari stadi della depurazione delle acque
“La depurazione delle acque reflue”, spiega Robert Faes, direttore reggente dell’Ufficio Tutela acque dell’Appa Bolzano, “avviene in vari stadi . Il primo stadio è il trattamento meccanico con cui si separano i materiali grossolani; segue un trattamento biologico in cui, con l’ausilio di microorganismi, viene in gran parte eliminata la sostanza organica e i nutrienti fosforo e azoto. Da menzionare è anche il trattamento anaerobico dei fanghi attraverso il quale è possibile produrre di gas metano e quindi energia. Schema di un impianto di depurazione (sito Appa Bolzano)
Necessario il contributo del singolo
Per mantenere elevati gli standard di qualità è fondamentale il contributo di ciascuno soprattutto tra le mura domestiche: non si devono gettare sostanze inquinanti nei WC e nello scarico dei lavandini, come ad esempio salviettine, cotton-fioc, oli vegetali, vernici, rifiuti organici ecc., perché queste entrano nel sistema fognario e possono portare alla completa disfunzione dell’impianto e quindi al blocco della depurazione delle acque.
Prorogati al 21 giugno i termini per eventuali osservazioni
Le osservazioni dei cittadini e dei portatori d’interesse riguardo al Progetto di Piano di tutela delle acque possono essere presentate ai Comuni o all’Appa Bolzano entro il 21 giugno 2020, salvo che nel frattempo non vengano stabilite ulteriori sospensioni. I Comuni, a loro volta, esprimono entro i successivi 60 giorni il loro parere. Dopo il parere del Comitato ambientale provinciale, la bozza del Piano di tutela delle acque torna in Giunta provinciale per l’approvazione finale.
Tutti i documenti riferiti al Progetto di Piano di tutele delle acque sono disponibili sul sito web di Appa Bolzano.