C’è sempre più bisogno di buone notizie. E se le buone notizie riguardano l’ambiente è ancora meglio.
La grave crisi emergenziale legata alla pandemia da COVID-19 ha sicuramente innescato, a causa delle restrizioni imposte per arginarne il contagio, una significativa riduzione della produzione industriale e dei consumi: le misure sull’isolamento sociale ci costringono ad approvvigionamenti meno frequenti, con la conseguente tendenza a dar fondo alle provviste piuttosto che cedere al consumismo.
Proseguendo anche in questo difficile periodo, assieme a molte altre, la sua attività di acquisizione ed elaborazione dei dati sul tema delle raccolte differenziate, sono innanzitutto due le cose che ARPA Marche desidera porre all’attenzione dei cittadini:
- l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha recentemente fornito ai cittadini indicazioni su come gestire i rifiuti domestici, consigliando in particolare, al fine di evitare ogni contatto degli operatori del settore con materiali infetti, di non fare la raccolta differenziata nel caso di presenza di persone positive al virus;
- la raccolta differenziata, comunque, non si ferma e non si deve fermare ed anzi, proprio perché purtroppo una importante parte della popolazione, a causa degli anche presunti casi di positività al virus, è costretta a ricorrere alla indifferenziazione dei rifiuti, è compito di ciascuno porre in questo periodo maggior attenzione alla natura dei rifiuti prodotti ed alla loro corretta differenziazione.
La buona notizia che oggi intendiamo divulgare riguarda i dati sulle percentuali di raccolta differenziata raggiunte nella nostra regione nell’anno 2019.
Terminata l’acquisizione dei dati di produzione dei rifiuti urbani nell’anno appena trascorso, l’Agenzia ha potuto verificare che, a fronte di un seppur già notevole dato assestato al 69,39% nel 2018, la Regione Marche supera complessivamente nel 2019 la soglia del 70%, raggiungendo il valore del 70,50%, con un aumento netto dell’1,11%.
Come mostrano la tabella ed i grafici qui pubblicati, negli anni dal 2008 al 2019 il livello percentuale di raccolta differenziata nel territorio marchigiano complessivamente inteso più che raddoppiato, arrivando ad assestarsi dall’anno 2016 sempre al di sopra della soglia minima richiesta, fissata dalle norme nazionali al 65% a partire dal 2012.
Il 2019, scendendo più nel dettaglio, è inoltre l’anno in cui per la prima volta tutte le province marchigianeoltrepassano tale soglia, con quella di Fermo che compie un importante passo avanti. In leggero calo rispetto all’anno precedente soltanto la provincia di Macerata, ma il dato risente della carenza a livello regionale di impianti per il trattamento dei rifiuti da spazzamento strade.
Con riguardo ai dati dettagliati per singolo comune, l’immagine animata realizzata da ARPAM offre una “fotografia” complessiva della situazione regionale negli ultimi 12 anni, mostrando in verde scuro i comuni che man mano hanno superato le percentuali di raccolta differenziata determinate dalla normativa nazionale.
Come già lo scorso anno, occorre a questo riguardo fare una piccola precisazione a proposito dei piccoli comuni (evidenziati nelle mappe con i colori giallo, arancio e rosso) che non hanno raggiunto la soglia di legge: la produzione totale di questi piccoli comuni è molto bassa rispetto al totale regionale, pertanto bassi valori percentuali non influiscono sulla buona gestione della raccolta differenziata a livello regionale. Inoltre, la morfologia di questi territori, per lo più montani della fasca appenninica, rende più difficile l’organizzazione dei sevizi porta a porta invece largamente presenti nei centri abitati a maggior densità di popolazione.
Un doveroso plauso, dunque, ai cittadini marchigiani, delle cui buone abitudini l’Agenzia intende con soddisfazione dare qui riscontro.
Abitudini che, mantenendo un atteggiamento positivo – grazie ai risultati ottenuti – pur in momenti di difficoltà come questo, aiutano certamente a preservare l’ambiente in cui viviamo e ci spronano a migliorare ancora.