Non è bello vedere le immagini di tartarughe marine impigliate nelle reti o i delfini soffocati dalle buste di plastica. E’ utile e importante, invece, per i ricercatori, perchè aiuta a capire quale impatto hanno sugli animali le tonnellate di rifiuti presenti nei nostri mari. Fondamentale anche osservare quali sono gli oggetti di plastica che provocano più danni alle specie.
Visto che il lockdown ha portato le persone a passare molto tempo sul web, il progetto Indicit II lancia una “challenge”. Chiede a tutte le persone che hanno visto nei sociali o nei siti web immagini di animali impigliati nella plastica, di inviarle ai ricercatori attraverso una piattaforma. Il progetto invita anche a divulgare le immagini sui social con l’hastag #dangerlitter.
Per la loro caratteristica di ingerire i rifiuti marini, le tartarughe Caretta Caretta sono considerate dai ricercatori degli indicatori ambientali importanti. Il progetto INDICIT II ha dimostrato che oltre il 60% delle tartarughe marine ingeriscono frammenti di buste di plastica, imballaggi, oggetti duri, tessuti o articoli da pesca.
Buongiorno, prima di rompermi un menisco, avevo l’abitudine di passeggiare lungo la battigia raccogliendo plastica: bottiglie, giocatoli, reti, sacchetti, polistirolo, rottami vari. Purtroppo nessuno seguiva il mio esempio. Secondo me la plastic tax era un’imposta giusta, poi ci sarebbe molto altro da fare: introdurre i vecchi vuoti a rendere ad esempio, installare filtri alle foci dei fiumi e, soprattutto, insegnare ai bambini comportamenti virtuosi, come usare meno plastica e non lasciarla in giro.