Dal 4 al 9 dicembre sulla montagna veneta si è abbattuto un evento meteorologico eccezionale. A presidiare i meteorologi, nivologi e il personale tecnico del Centro valanghe di Arabba di ARPAV coordinati da Stefano Micheletti, direttore del Dipartimento sicurezza del territorio, anch’egli sul posto.
Nel dettaglio il Centro è stato presidiato h24 da cinque tecnici, con l’ulteriore supporto di un collega del posto che interveniva nelle ore diurne.
Il presidio ha consentito di sfruttare appieno le potenzialità del Centro fornendo innanzitutto al sistema di Protezione Civile regionale, dalla sala operativa di Venezia ai sindaci di località dolomitiche, così come a tutte le altre autorità, un costante e puntuale supporto tecnico-scientifico alla previsione meteorologica e alla valutazione del pericolo di caduta valanghe sul territorio montano del Veneto.
L’evento era stato preannunciato dai meteorologi del Centro Meteo di Teolo e di Arabba già da mercoledì 2 dicembre e gli avvisi di Protezione Civile, sulla base delle previsioni Arpav, diramati già il 3 dicembre.
Lo stesso 3 dicembre è stata effettuata anche una consultazione fra i previsori veneti e quelli del Trentino e dell’Alto Adige-Südtirol.
In seguito all’avvio della fase di gestione dell’emergenza, per sei giorni i tecnici ARPAV di Arabba hanno fornito il loro fondamentale contributo nel corso di decine di incontri in videoconferenza: briefing di protezione civile, riunioni dell’unità di crisi con l’assessore alla protezione civile della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin, tavoli congiunti con la prefettura di Belluno, aggiornamenti con i sindaci, elaborando ed emettendo con regolarità i bollettini di previsioni meteo alpine, valanghe, e di nowcasting e condividendo il lavoro con i colleghi ARPAV del Centro Meteo di Teolo e del Centro Funzionale Decentrato di Marghera.
Il potenziamento tecnologico del Centro di Arabba, incrementato dopo la tempesta Vaia, in termini di connettività e infrastrutture, ha consentito di lavorare senza interruzioni, nonostante le difficili condizioni ambientali – proprio Arabba è stata una delle località dove le nevicate sono state più abbondanti (oltre due metri di neve fresca, con uno spessore accumulato di 1,40 m) e nonostante frequenti interruzioni dell’alimentazione elettrica, a cui si è sopperito inizialmente con i il gruppo elettrogeno del Centro, poi con uno di prossimità fatto arrivare da Enel.
Il presidio è risultato fondamentale anche per garantire la cura e la funzionalità dei fabbricati del centro, sottoposti fra l’altro a condizioni di pressione notevole, per il peso della neve accumulata sul tetto.