Si è svolta venerdì 22 gennaio la conferenza stampa riguardante la sottoscrizione della convenzione tra l’Agenzia regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente della Puglia (Arpa) e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata (Izspb), per l’avvio del progetto finanziato dalla Regione Puglia, in merito alla riclassificazione delle acque costiere destinate alla molluschicoltura e all’acquacoltura.
All’incontro con gli organi di informazione hanno preso parte il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, l’assessore regionale all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio, l’assessore regionale alla Sanità, Pier Luigi Lopalco, il direttore generale di Arpa Puglia, Vito Bruno, il direttore generale dell’Izspb, Antonio Fasanella, il responsabile del Centro regionale mare di Arpa Puglia, Nicola Ungaro, il dirigente della sezione Promozione della Salute e del benessere della Regione, Onofrio Mongelli, la responsabile di Microbiologia degli alimenti dell’Izspb, Elisa Goffredo.
In osservanza delle vigenti normative anti-Covid, la conferenza stampa si è tenuta on-line.
La molluschicoltura è un settore di notevole importanza per l’economia regionale: l’allevamento e la raccolta da banchi naturali di molluschi bivalvi pone la Puglia al terzo posto a livello nazionale, dopo Emilia Romagna e Veneto, per una quantità totale di prodotto che nel 2016 ammontava a oltre 10.000 tonnellate. L’importanza di questa filiera nell’economia regionale è amplificata dalla tipologia delle imprese coinvolte, costituite prevalentemente da aziende di piccole o medie dimensioni, spesso a conduzione familiare. Questo comporta che la capacità produttiva delle stesse, sia in termini quantitativi che qualitativi, abbia un impatto notevole sul tessuto sociale di alcune zone particolarmente dedite a tale attività (Taranto, comuni del Nord Gargano).
In base alla legislazione comunitaria le aree dove i molluschi bivalvi sono allevati o raccolti devono essere valutate e autorizzate (Classificate) dall’Autorità regionale competente in materia sanitaria, in relazione ad alcuni parametri microbiologici, bio-tossicologici e chimici, al fine di assicurare per la tutela del consumatore la salubrità delle produzioni. Le stesse aree sono poi costantemente monitorate e rivalutate periodicamente dall’Autorità competente (Riclassificazione), per confermare la loro idoneità allo sfruttamento per l’allevamento e la raccolta di molluschi bivalvi; tale attività è indispensabile per assicurare la continuità delle produzioni e della successiva commercializzazione dei prodotti. Tecnicamente, preliminarmente alla valutazione di parametri analitici su campioni di molluschi bivalvi, è prevista un’indagine sanitaria volta ad individuare le fonti di inquinamento di origine umana o animale che insistono su ciascuna zona oggetto di indagine, valutando la circolazione degli inquinanti e la loro reale incidenza nella zona in funzione delle variazioni stagionali della popolazione umana ed animale, delle precipitazioni, dell’andamento delle correnti, della batimetria e del ciclo delle maree.
In tale ottica la Regione Puglia con Dgr n.2014 dell’11 novembre 2019, ha dato mandato all’Arpa Puglia e all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata di provvedere alla preparazione e all’esecuzione di un Piano di riclassificazione delle acque destinate alla molluschicoltura, già autorizzate con precedenti delibere regionali. Questo piano, predisposto secondo quanto stabilito dalla legislazione dell’Unione Europea (Regolamento (CE) 853/2004, Regolamento (CE) 854/2004 sostituito da Regolamento (UE) 2019/627) e nazionale (Linee guida nazionali – Rep. Atti n. 79/CSR del 08/07/2010) prevede preliminarmente un’indagine sanitaria per individuare le fonti di inquinamento di origine umana o animale che insistono sulla zona in questione, valutando la circolazione degli inquinanti e la loro reale incidenza nella zona, in funzione delle variazioni stagionali della popolazione umana ed animale, delle precipitazioni, dell’andamento delle correnti, della batimetria e del ciclo delle maree. Nella fase successiva, nei punti di maggior rischio individuati in base alla precedente indagine, devono essere eseguiti opportuni campionamenti per la valutazione analitica dei parametri di sicurezza.
Il coinvolgimento dell’Arpa Puglia e dell’Izspb, con il supporto dei Servizi veterinari delle Asl, per la stesura e l’attuazione di tale piano è frutto della volontà di valorizzare le conoscenze e l’esperienza professionale di queste istituzioni, punto di riferimento del settore, ciascuna per i propri ambiti di competenza, assicurando così, mediante un lavoro in sinergia, il raggiungimento di risultati di eccellenza. Le risultanze di tale attività saranno utili al comparto della molluschicoltura non solo per consolidare ma anche per potenziare le produzioni locali, anche in termini di qualità del prodotto, ponendole nelle condizioni di poter concorrere alla ripresa dell’economia regionale andando oltre la situazione di crisi dovuta alla pandemia da Covid 19.
“A tale proposito – ha dichiarato Vito Bruno -, su mandato della Sezione Regionale per la Promozione della Salute e del Benessere, Arpa Puglia ha realizzato, con la condivisione di Izspb, una attività di censimento e di valutazione (in termini di significatività) delle pressioni antropiche che agiscono su tutte le acque pugliesi destinate alla molluschicoltura, individuando anche i livelli di rischio potenziale ad esse associato, in forma di pressione singola o cumulate; stesso discorso è stato fatto in merito alla presenza di fitoplancton tossico o nocivo, individuando anche in questo caso il rischio associato alle singole specie e a quello cumulativo (insieme delle specie).
Questa è stata un’attività necessaria e propedeutica alla definizione del “piano di campionamento” (anche questo elaborato da Arpa Puglia in condivisione con Izspb), ovvero l’individuazione dei punti in cui effettuare i prelievi e le misure in campo con le relative frequenze. Il piano infine predisposto prevede 45 stazioni di campionamento, dislocate sul totale delle acque destinate alla molluschicoltura in Puglia, nelle quali gli operatori dell’Agenzia preleveranno, con frequenza quindicinale, a partire da febbraio 2021, i campioni da destinare alle analisi a cura dei laboratori di Izspb e di Arpa Puglia”.
Al termine delle attività previste dal piano di campionamento i risultati ottenuti saranno utilizzati al fine della riclassificazione delle acque destinate alla molluschicoltura, ai sensi dei Regolamenti CE n. 853 e 854 del 2004, consentendo così la piena attuazione della normativa di settore.
“Il Piano di riclassificazione delle acque destinate alla molluschicoltura, previsto dalla normativa nazionale e comunitaria, produrrà delle risultanze che saranno utili al comparto della molluschicoltura non solo per consolidare ma anche per potenziare le produzioni locali, anche in termini di qualità del prodotto, ponendole nelle condizioni di poter concorrere alla ripresa dell’economia regionale andando oltre la situazione di crisi dovuta alla pandemia da Covid 19 – ha dichiarato Antonio Fasanella – Il coinvolgimento dei due Enti, ARPA Puglia e Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata, con il supporto dei Servizi veterinari delle ASL, per la stesura e l’attuazione di tale Piano consentirà di valorizzare le conoscenze e l’esperienza professionale di queste istituzioni, punto di riferimento del settore, ciascuna per i propri ambiti di competenza, assicurando così, mediante un lavoro in sinergia, il raggiungimento di risultati di eccellenza”.
“Nel caso del progetto di riclassificazione delle acque destinate alla molluschicoltura – ha detto Nicola Ungaro – , Arpa Puglia è stata incaricata dalla Regione Puglia per coordinare un’importante attività che interessa, oltre a quelli ambientali, anche gli aspetti legati alla salubrità dei prodotti ittici allevati o raccolti nei mari e nelle lagune pugliesi. Tale opportunità data alla nostra Agenzia, di particolare impegno dal punto di vista tecnico-operativo, ma che in qualche maniera certifica la fiducia nei confronti di Arpa Puglia, fa risaltare ancora più il duro lavoro che giornalmente impegna tutti coloro i quali si occupano dei monitoraggi delle acque, soprattutto i collaboratori del Centro Regionale Mare, che in questo momento ho l’onore di dirigere. Sono certo che i risultati di questo progetto, che ha visto e vedrà in campo direttamente Arpa Puglia, ma che si sviluppa in piena sintonia con gli Uffici regionali preposti, con l’Izspb e le Asl, serviranno alla Regione Puglia e a tutti gli operatori economici del settore a certificare ancora di più la qualità delle acque pugliesi e dei loro prodotti ittici, in questo caso i molluschi”.
“La sicurezza alimentare rientra tra le finalità istituzionali dell’IZSPB e le attività per il controllo della salubrità degli alimenti di origine animale sono parte fondamentale del lavoro svolto nei nostri laboratori – ha rimarcato Elisa Goffredo – . L’attività che l’IZSPB è chiamato ad assicurare nell’ambito del presente Piano di riclassificazione è in continuità con l’attività di monitoraggio svolta, quotidianamente, dai nostri laboratori insieme ai Servizi Veterinari delle AASSLL; con le attività di riclassificazione si intensificano nei punti individuati i controlli dei parametri di sicurezza di tipo microbiologico, quali E.coli e Salmonella, di tipo bio-tossicologico mediante la ricerca di biotossine algali, nonché di tipo chimico, quali metalli pesanti, PCB, diossine, idrocarburi policiclici aromatici e radionuclidi. L’esecuzione delle attività analitiche precedentemente elencate vedranno il coinvolgimento dei laboratori dell’IZSPB della sede centrale insieme a quelli delle Sezioni diagnostiche provinciali.
Tale attività sarà indispensabile per assicurare la continuità delle produzioni e della successiva commercializzazione dei prodotti, fornendo garanzia sulla loro qualità e salubrità per la tutela della salute del consumatore.”
“Le attività di Arpa Puglia in ambito marino e costiero – ha concluso Vito Bruno – sono sempre state al centro dell’interesse della Direzione generale, non fosse altro per il fatto che la Puglia ha un’estensione costiera di circa 1000 km, al primo posto in Italia se escludiamo le isole. Intendiamo, infatti, valorizzare l’enorme potenzialità, nei termini degli elementi di pregio, che ha l’ambiente marino e costiero. Proprio per questo motivo ho voluto fortemente l’istituzione del Centro Regionale Mare di Arpa Puglia, una struttura ora completamente operativa in una sede decentrata all’interno del Porto di Bari. In questa sede vengono coordinate tutte le attività dell’Agenzia che riguardano il mare, le sue risorse e i differenti usi. Voglio ricordare per esempio le attività che Arpa Puglia per il monitoraggio delle acque di balneazione, i cui risultati hanno certificato una qualità eccellente per più del 97% delle acque, senza trascurare il monitoraggio costante dei corpi idrici marino-costieri e di quelli di transizione, che si svolge durante tutti i mesi dell’anno. Questo ultimo progetto per la riclassificazione delle acque destinate alla molluschicoltura lo considero dunque come un ulteriore riconoscimento al ruolo dell’Agenzia, con lo scopo di preservare e valorizzare l’ambiente della Puglia aprendo ad una nuova visione di Arpa Puglia che deve coniugare il tradizionale approccio del “controllo ambientale” con la capacità di confrontarsi con l’economia e lo sviluppo sostenibile”.