Ispra e Ministero per i beni e le attività culturali hanno firmato una convenzione della durata di dieci anni per valorizzare le collezioni geologiche e storiche del Servizio Geologico d’Italia. L’accordo è stato siglato dal direttore generale Musei del Mibact e direttore generale dell’Ispra Alessandro Bratti.
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Dopo diversi anni di stallo, la vasta collezione geologica e paleontologica appartenente all’Ispra, eredità del Servizio Geologico nazionale, trova finalmente una giusta valorizzazione presso il Museo delle Civiltà, nel quartiere Eur della capitale. Entro la fine dell’anno inizieranno i lavori per allestire quello che diventerà la struttura museale permanente di Geopaleontologia italiana “Quintino Sella”. A metà dell’Ottocento fu proprio il famoso ministro delle finanze del Regno d’Italia, geologo di formazione ed esperto di mineralogia, a mettere insieme a Torino una prima collezione di reperti. Ampliata nel corso degli anni, questa trovò poi una sede a Roma presso il Museo agrario geologico in Largo S. Susanna negli anni in cui Quintino Sella fondò il Servizio geologico nazionale.
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Nel 2008 l’Ispra ha ereditato e attualmente custodisce il cospicuo patrimonio geologico e storico del Servizio Geologico d’Italia. E’ composto principalmente da tre sezioni: le collezioni paleontologiche e litomineralogiche, che comprendeono oltre 150 mila reperti e campioni (fossili, rocce, minerali); quella dei piani-rilievo geologici (rilievi geologici tridimensionali a tecnica mista); la collezione di strumenti tecnici e delle opere d’arte che hanno seguito, dalla seconda metà dell’Ottocento agli anni ’70 del Novecento, il complesso di attività legate al rilevamento della Carta Geologica d’Italia.
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