Dal mese di Luglio 2020 il Laboratorio di Arpa FVG ha incrementato la sua capacità analitica introducendo l’analisi untarget, tecnica innovativa eseguita mediante spettrometria di massa ad alta risoluzione.
L’analisi untarget è una tecnica rivoluzionaria e di recente applicazione, che permette di eseguire uno screening ad ampio spettro di tutto ciò che è presente nel campione sotto indagine. Si tratta di un approccio analitico opposto a quello delle analisi convenzionali, basate invece sulla ricerca di specifici parametri, già noti a priori, in base a quanto richiesto dalla legislazione.
È quindi un metodo molto flessibile, che permette di individuare la presenza in campioni ambientali di inquinanti la cui ricerca non è ancora prevista dalla normativa vigente. Un altro interessante campo di applicazione è lo studio del destino degli inquinanti dopo che sono stati rilasciati nell’ambiente, tramite la ricerca dei loro metaboliti.
L’analisi untarget permette per esempio di valutare l’efficienza di un processo mirato di abbattimento di inquinanti, come quello applicato alla depurazione delle acque. Il Laboratorio di Arpa FVG ha instaurato una collaborazione con l’Università degli Studi di Udine per studiare l’efficienza dell’abbattimento dell’ibuprofene mediante l’applicazione di catalizzatori metallici diversi. L’ibufrene è un farmaco antinfiammatorio non steroideo tra i più venduti, e l’efficienza del processo di depurazione viene valutata tramite l’individuazione dei suoi prodotti di degradazione.
Per sfruttare al massimo le potenzialità dell’analisi untarget è necessario investire sia in dotazioni software e hardware che nella formazione di specifico personale tecnico specializzato. Il Laboratorio di Arpa FVG si è già mosso in questa direzione, consapevole che questa tecnica innovativa è un’opportunità per affrontare le problematiche connesse al continuo sviluppo di nuovi materiali in ambito industriale e al crescente consumo di farmaci e prodotti per la cura della persona.
Si tratta di trend ormai consolidati, destinati ad avere un forte impatto sull’ambiente, la cui tutela richiede un lavoro in sinergia tra enti di controllo ed enti di ricerca, condizione ormai imprescindibile per salvaguardare gli ecosistemi e la salute pubblica.