La finalità dei rilevamenti effettuati dalla rete regionale, documentati in questo rapporto, è quella di osservare l’andamento temporale e la distribuzione spaziale della contaminazione da eventi generali di ricaduta radioattiva: tipicamente incidenti a impianti nucleari transfrontalieri, come Chernobyl (1986) e Fukushima (2011), o l’evento di contaminazione da Ru-106 (2017) dovuto a un rilascio in atmosfera da un impianto nella regione degli Urali meridionali (anche se l’episodio non è mai stato confermato dalla Confederazione Russa). I radionuclidi che vengono riportati nelle schede allegate sono il Cs-137 (di origine artificiale caratterizzato da un tempo di dimezzamento di circa 30 anni) e, in generale, il K-40 (questo ultimo è un radionuclide di origine naturale e, in quanto tale, è fornito a titolo di indicatore e non di contaminante). Inoltre, per i vegetali è riportato anche il Be-7 (radionuclide di origine naturale). Tutti i restanti radionuclidi artificiali gamma-emittenti sono risultati inferiori al limite di rivelabilità delle metodiche. Le concentrazioni d’attività sono riferite alla data del campionamento (prelievi puntuali) o alla data centrale del campionamento (prelievi continuativi).
- ARPA VENETO
- Anno di pubblicazione: 2021
- Periodicità: Periodico
- Temi: Agenti fisici (Inquinamento acustico; Inquinamento elettromagnetico; Inquinamento luminoso; Radioattività ambientale)